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Cronache

Allerta terrorismo, attenzione su obiettivi e infiltrati

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Con l’avanzata di Israele verso la Striscia di Gaza, l’appello della Jihad islamica a sostenere Hamas e l’attacco in Francia con gli allarmi di oggi al Louvre e a Versailles, l’ombra del terrorismo torna ad aleggiare anche in Italia. Il Paese si prepara a “mesi difficili” – per dirla con le parole del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi – e vengono innalzate le misure di sicurezza su tutti gli obiettivi sensibili. Governo e servizi di sicurezza sono in allerta anche se “evidenze concrete ed immediate” ancora non ci sono. Particolare attenzione viene posta sulle possibili infiltrazioni di terroristi tra i flussi di migranti che, proprio a causa della guerra, potrebbero incrementare nei prossimi giorni. Per questo saranno intensificati i controlli – come sta già facendo la Francia a Ventimiglia – con l’obiettivo di “intercettare” chi presenta profili ad alto rischio o abbia precedenti. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, richiama in Italia il contingente dei carabinieri a Gerico, sul territorio palestinese, e si prepara ad annullare la festa delle Forze Armate del 4 novembre.

“Le conseguenze di guerre che sembrano lontane a noi – le sue parole – alla fine arriveranno in tutto il mondo e noi dobbiamo prepararci”. L’escalation militare in Medio Oriente, e la possibile nuova esplosione dell’integralismo anche in Italia, è stata al centro del Comitato per l’ordine e la sicurezza al Viminale. Piantedosi è stato ragguagliato dagli 007 e dalle forze di polizia sulla situazione attuale in Italia, mentre sul tavolo si è discusso dell’inevitabile aumento delle misure di sicurezza sui luoghi sensibili. L’attenzione del governo è “altissima”, dice lo stesso ministro, che non nasconde la preoccupazione per quanto avvenuto ieri in Francia. “Purtroppo questo tipo di minaccia – le sue parole – si presenta in maniera impalpabile, indefinita, fluida”. “In Italia la situazione è differente, non ci sono rischi immediati – ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani -. Non prevediamo minacce imminenti ma nonostante questo abbiamo un’allerta per proteggere tutti i potenziali obiettivi”. Per il ministro della Difesa, Guido Crosetto, la situazione internazionale “è quella di essere sull’orlo di un precipizio”, come ha sottolineato alla festa del Foglio. Durante l’intera intervista ha tenuto gli occhi sullo smartphone, proprio nei delicati momenti in cui stava decidendo il rientro dei carabinieri dalla Cisgiordania.

“Non ci sono più le condizioni di sicurezza”, le sue parole affidate ad una nota. A rischio c’è anche la Festa delle Forze Armate del 4 novembre. “Perché devo rischiare di dare un palco ad un pazzo o una serie di pazzi che vogliono fare qualcosa di significativo? – si chiede il ministro – Io ho l’obbligo di pensare al peggio”. Con ogni probabilità, comunque, a saltare sarà l’iniziativa del Circo Massimo, mentre resteranno in programma le celebrazioni al Milite Ignoto e quella a Cagliari, dove è prevista anche la presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Per il secondo giorno consecutivo, anche oggi in Italia sono scesi in piazza i cortei a sostegno della Palestina. In migliaia hanno preso parte alla manifestazione di Milano chiedendo di “fermare il genocidio”. Tra bandiere palestinesi e cori contro Israele, Onu e Usa, gli attivisti hanno denunciato il “massacro che ogni giorno Israele compie nei territori palestinesi”. Le manifestazioni hanno toccato gran parte della principali città italiane, da Torino a Bari, da Cagliari a Firenze. Nessun incidente nè tensione. Lo stesso Crosetto sottolinea: “non c’è nulla di pericoloso nelle manifestazioni”. Il pericolo infatti potrebbe arrivare dai lupi solitari.

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Imprenditore campano arrestato in Gallura per frode fiscale

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Avrebbe occultato beni mobili e somme di denaro per oltre 450mila euro e trasferito la sua attività commerciale da Cava De’ Tirreni a Santa Teresa di Gallura per sottrarre i suoi averi al recupero forzoso: un affermato imprenditore campano di 60 anni, è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di bancarotta fraudolenta, frode fiscale e reati tributari. Firmato anche un decreto di sequestro preventivo dei beni finalizzato alla confisca. Le indagini che hanno portato all’applicazione della misura cautelare nei confronti dell’industriale, molto conosciuto nella provincia di Salerno, sono partite dalla Procura di Tempio Pausania e affidate alla tenenza della Guardia di Finanza di Palau e altri reparti. E’ stato così possibile ricostruire la vicenda fiscale dell’imprenditore attivo nel settore del commercio di abiti da cerimonia. A Santa Teresa di Gallura, attraverso il figlio, gestiva un bar ristorante, dichiarato poi fallito nel luglio del 2021.

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Napoli, sede Pd vandalizzata nella notte. Indagini in corso

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Questa mattina i carabinieri sono intervenuti in via Domenico Cirillo 30, in seguito a una segnalazione ricevuta al numero di emergenza 112. L’intervento si è reso necessario dopo che ignoti, probabilmente agendo durante le ore notturne, hanno fatto irruzione nella sede del Partito Democratico della Quarta Municipalità Napoli San Lorenzo.

All’interno del locale, i malintenzionati hanno provocato disordine, mettendo a soqquadro gli spazi. Nonostante i danni causati, dalle prime verifiche effettuate non sembrerebbe che siano stati sottratti oggetti di valore o documenti importanti.

Sul posto sono intervenuti gli specialisti del nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli, che hanno effettuato i rilievi tecnici necessari per raccogliere elementi utili all’identificazione dei responsabili. Le indagini sono attualmente in corso per risalire agli autori dell’atto vandalico e chiarire le motivazioni dietro l’accaduto.

Questo episodio si aggiunge a una serie di atti vandalici e intimidatori registrati negli ultimi tempi in diverse città italiane, sollevando interrogativi sulla necessità di maggiori misure di tutela per le sedi di partiti e associazioni sul territorio.

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Consulta, illegittima residenza nella Regione per taxi-Ncc

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La Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge della Regione Umbria del 1994 che prevedeva il requisito “di essere residente in uno dei Comuni della Regione Umbria” come necessario al fine dell’iscrizione nel ruolo dei conducenti per il servizio di taxi e per quello di noleggio di veicoli con conducente (Ncc).

Lo rende noto la Corte Costituzionale. La disposizione, antecedente alla riforma del Titolo V della Costituzione, era stata censurata dal Tar Umbria in quanto ritenuta lesiva del principio di ragionevolezza nonché dell’assetto concorrenziale del mercato degli autoservizi pubblici non di linea, giacché d’ostacolo al libero ingresso di lavoratori o imprese nel “bacino lavorativo” regionale.

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