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Ambiente

Allarme clima, si scioglie il ghiacciaio Perito Moreno in Patagonia

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Allarmanti notizie giungono dalla Patagonia argentina dove il ghiacciaio orizzontale Perito Moreno, certamente uno dei più famosi del mondo, da un paio d’anni perde massa in maniera preoccupante, un’erosione valutata provvisoriamente dagli esperti in oltre 300 metri negli anni 2021 e 2022. La vicenda aggrava ulteriormente la situazione generale dei ghiacciai in tutti i continenti che, secondo una recente ricerca della compagnia britannica Earthwave e dell’Università di Edimburgo pubblicata sulla rivista Geophysical Research Letters, si sono ridotti a causa dei cambiamenti climatici del 2% in dieci anni.

La particolarità del Perito Moreno, che fa parte del Parque Nacional Los Glaciares della provincia di Santa Cruz, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco nel 1981, è che fino a qualche anno fa non solo non si riduceva, ma riusciva ad aumentare il suo spettacolare fronte. Meta obbligata dei turisti che visitano l’Argentina, la fama del Perito Moreno è dovuta anche alla specificità di essere un ghiacciaio in movimento, dato che fra il suo fondale e la base esiste un cuscino di acqua che ne permette un insolito rapido avanzamento. Ma ora questa progressione, che in passato provocava un fenomeno di spettacolari esplosioni di una parete di ghiaccio che si formava col tempo e ostruiva due bracci (Rico e Canal de los Tempanos) del Lago Argentino, sembra definitivamente terminata, e anzi si è invertita. In una prima fase un gruppo di studiosi è giunto a questa conclusione raffrontando immagini satellitari di diverse epoche: Corona e KH9 (anni ’70, Landsat e Aster (1980-2010), radar Sentinel (2015) e Google Earth e Planet per il passato recente e l’attualità.

Una conferma è arrivata da un team dell’Instituto Argentino de Nivología, Glaciología y Ciencias Ambientales (Ianigla), guidato da Lucas Ruiz e reduce da una esplorazione a piedi di vari giorni su 100 chilometri del Perito Moreno, che ha una lunghezza di 30 km e copre un’area di 250 kmq. Ai media Ruiz ha dichiarato che “abbiamo constatato che la maggior perdita di massa del Perito Moreno è avvenuto sul suo ampio fronte, con un forte aumento negli ultimi due anni della produzione di iceberg che cadono nel Lago Argentino, ma anche sulle fasce laterali”. Riguardo alla stima provvisoria di un arretramento di oltre 300 metri l’anno nel 2021 e nel 2022, l’esperto ha detto che “questo fenomeno è certamente importante, ma non più grave di quanto accaduto fra il 2008 e il 2012 al ghiacciaio Upsala che si è ridotto mediamente di un chilometro l’anno”.

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In 10 anni 146 disastri meteo, agricoltura in ginocchio

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In Italia negli ultimi dieci anni, in particolare dal 2015 al 20 settembre 2024, sono stati registrati 146 eventi meteo estremi che hanno causato danni all’agricoltura, pari al 7,4% del totale degli eventi avvenuti nello stesso periodo in Italia. Lo evidenzia il report Città Clima – speciale Agricoltura di Legambiente realizzato in collaborazione con il Gruppo Unipol – indicando che “preoccupa in particolare l’accelerata degli ultimi due anni 2023-2024, con 79 eventi meteo estremi con danni al settore, che è oltre la metà del totale registrato negli ultimi 10 anni. Sei le regioni più colpite: Piemonte con 20 eventi, seguito da Emilia-Romagna (19), Puglia (17), Sicilia e Veneto (ciascuna con 14), Sardegna (11) con danni alle produzioni di frutta, ortaggi, mais, barbabietole, frutteti e vigneti che sono stati sradicati.

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Ambiente

Trovato un ecosistema preistorico fossile in Valtellina

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Orme di anfibi e rettili, ma anche piante, semi, impronte di pelle e persino gocce di pioggia: è un vero e proprio ecosistema fossilizzato su lastre di arenaria, quello scoperto nel Parco delle Orobie Valtellinesi in provincia di Sondrio. Riportato alla luce dallo scioglimento di neve e ghiaccio causato dal cambiamento climatico, conserva tracce di vita risalenti a 280 milioni di anni fa. I primi reperti, recuperati pochi giorni fa a 3.000 metri di quota con una spettacolare operazione supportata da un elicottero, sono stati mostrati per la prima volta al Museo di Storia Naturale di Milano.

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Copernicus: 2024 l’anno più caldo, sforerà limite 1,5 gradi

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Il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato, e la temperatura media globale sarà più di 1,5 gradi sopra i livelli pre-industriali, probabilmente più di 1,55 gradi. Lo scrive in un comunicato il servizio meteo della Ue, Copernicus.

“L’anomalia media della temperatura globale per i primi 10 mesi del 2024, da gennaio ad ottobre – scrive Copernicus -, è stata di 0,71 gradi superiore rispetto alla media 1991-2020: è la più alta mai registrata per questo periodo, e di 0,16 gradi più alta dello stesso periodo del 2023”.

Secondo il servizio meteo della Ue, “è ora virtualmente certo che il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato. L’anomalia della temperatura media per il resto del 2024 dovrebbe crollare quasi a zero perché il 2024 non risulti l’anno più caldo”. Inoltre, prosegue Copernicus, “dato che il 2023 è stato 1,48 gradi sopra il livello pre-industriale, è virtualmente certo che la temperatura globale annuale per il 2024 sarà di più di 1,5 gradi sopra il livello pre-industriale, ed è probabile che sarà superiore di più di 1,55 gradi”.

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