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Economia

Alitalia-Ita, 11 miliardi di costi in 50 anni

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Con il via libera dell’Ue alle nozze con Lufthansa, per Ita Airways si apre una nuova fase dopo essere sorta dalle ceneri di Alitalia. Ecco di seguito una scheda di quanto sono costate le due compagnie ai contribuenti negli ultimi 50 anni, il conto è di circa 11 miliardi di euro. Il punto di partenza è uno studio di alcuni anni fa di Mediobanca che ha diviso la storia della ex compagnia di bandiera in due grandi tronconi: il primo fra il 1974 ed il 2007 ed il secondo fra il 2008 ed il 2014.

– Tra il 1974 e il 2007 – quando Alitalia è stata commissariata – lo Stato ha speso 5,397 miliardi di euro tra aumenti di capitale (4,949 miliardi), contributi (245 milioni), garanzie prestate (8 milioni) e altri contributi pubblici (195 milioni). Nello stesso periodo la compagnia, tra collocamenti e negoziazioni, imposte e dividendi ha generato entrate per lo Stato per 2,075 miliardi di euro. Il saldo finale è in rosso per 3,322 miliardi.

– Tra il 2007 e il 2014 inizia l’amministrazione controllata. Gli interventi da parte dello Stato sono diversi e variegati, la maggior parte dei quali spalmati su più esercizi. Si inizia nel 2008, quando il governo Berlusconi fermò la cessione ad Air France per puntare all’italianità, con i cosiddetti capitani coraggiosi, e con un prestito ponte da 300 milioni, per arrivare nel 2014, col governo Renzi, all’investimento da 75 milioni di euro di Poste che entra, in via indiretta, nel capitale azionario della compagnia.

Le uscite dal 2007 al 2014, anno dell’ingresso di Etihad con il 49% e della nascita della ‘nuova’ Alitalia svincolata dallo Stato, sono pari a 4,1 miliardi di euro, arrivando così ad un totale di 7,4 miliardi tra il 1974 e il 2014 tra aumenti di capitale, contributi e garanzie. – Finito il sodalizio con Etihad, nel 2017 il governo Gentiloni concede altri due prestiti ponte per complessivi 900 milioni di euro per tenere Alitalia in volo, facendo lievitare l’esborso da parte dello Stato a 8,3 miliardi di euro. Ma non è finita. A dicembre 2019 il governo M5S-Pd concede altri 400 milioni per una spesa statale di 8,7 miliardi.

A questi si aggiungono 1,35 miliardi stanziati per la newco Ita Airways a maggio 2020, nello stesso anno vengono stanziati 350 milioni per gli indennizzi Covid e altri 330 milioni per la cassa integrazione di oltre 6.800 dipendenti nel periodo novembre 2020-settembre 2021. – Arriva poi il decreto Sostegni bis che stanzia altri 100 milioni per garantire l’operatività della compagnia e il pagamento degli stipendi in attesa del decollo di Ita, mentre a fine giugno viene istituito un fondo biglietti da 100 milioni di euro per rimborsare i viaggiatori di Alitalia in vista del passaggio alla newco. – L’esborso totale dello Stato decolla così a 10,93 miliardi di euro in 50 anni.

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Economia

Istat, da bonus coesione meno tasse su lavoro donne, non giovani

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I bonus assunzioni previsti dal decreto coesione appena approvato dal Parlamento avranno effetti diversi sulle imprese, risultando più convenienti per donne e lavoratori del Sud (anche se in questo caso solo nelle piccole aziende), meno per i giovani. E’ quanto emerge dall’analisi Istat sugli effetti dei provvedimenti fiscali sulle imprese. “A partire da settembre 2024, dopo l’entrata in vigore della nuova politica di coesione, il carico fiscale totale che i datori di lavoro dovranno sostenere per l’assunzione di donne sarà inferiore rispetto al 2023. – si legge – Al contrario, il beneficio fiscale per l’assunzione di giovani sarà nel 2024 inferiore rispetto al 2023. Per l’assunzione di dipendenti nelle regioni del Mezzogiorno, la riduzione del carico fiscale complessivo per il datore di lavoro sarà maggiore rispetto al 2023, ma solo per le imprese fino a 10 dipendenti”.

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Nuovi vertici per Harmonic innovation group: Scaramuzzino presidente e Spampinato amministratore delegato

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Nuovi vertici per Harmonic innovation group Società benefit (Hig), impegnata a promuovere una via italiana all’innovazione, e il ruolo del Paese nei nuovi scenari geopolitici e nei modelli globali di innovazione. Con la nomina di Pasqualino Scaramuzzino nel ruolo di presidente, di Emanuele Spampinato nel ruolo di amministratore delegato e l’insediamento del nuovo Cda, sono stati completati tutti gli adempimenti a valle della recente delibera di integrazione con Eht Holding varata dall’Assemblea degli azionisti.

Una integrazione, è scritto in una nota, “da cui è nato uno dei più importanti player italiani per l’innovazione, sia in termini di leadership di pensiero che di numeri, con un fatturato proforma 2023 di circa 40 milioni di euro; un valore aggregato di produzione della rete consortile di circa 420 milioni; 60 milioni circa di capitali raccolti tra finanziamenti di importanti operatori, come Banca del Mezzogiorno di Gruppo Medio Credito Centrale, Intesa San Paolo e Azimut Libera Impresa Sgr, e investimenti di privati, imprese e istituzioni come Santo Versace, Luca Meldolesi, Gruppo Ferraro, Relatech, WebGenesys, EFM, Progetto CMR, Banca Etica e altri”. A Scaramuzzino e Spampinato, prosegue la nota, “il compito di guidare Hig nella nuova fase di sviluppo dando esecuzione all’importante piano industriale che sarà presentato entro fine anno.

Un piano che, con la sua caratterizzazione data dai principi dell’innovazione armonica, concepita dai fondatori del Gruppo come via per promuovere impatti economici, sociali e ambientali di lungo periodo in ottica mediterranea, sta registrando interesse da parte di importanti investitori internazionali. Tra i pilastri del progetto, una rete infrastrutturale diffusa di ‘luoghi del futuro’, in Italia e all’estero, il cui fulcro sarà rappresentato dall’Harmonic Innovation Hub Pitagora, a Tiriolo (Catanzaro) la cui apertura è prevista nel 2025, e l’Harmonic Innovation Hub Archimede, a Catania, la cui apertura è prevista nel 2026”.

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Autostrade per l’Italia firma il Manifesto “Imprese per le Persone e la Società” dell’UN Global Compact Network Italia

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Il Gruppo Autostrade per l’Italia ha recentemente annunciato la firma del Manifesto “Imprese per le Persone e la Società”, un documento rivolto alle aziende e redatto dall’UN Global Compact Network Italia, la rete locale del Global Compact delle Nazioni Unite. Questa iniziativa rappresenta la più grande piattaforma mondiale per la sostenibilità d’impresa.

Firmando il Manifesto, Autostrade per l’Italia si impegna a integrare la dimensione sociale nelle sue strategie aziendali. Questo impegno non solo mira a generare valore a lungo termine per l’azienda stessa, ma anche a migliorare la catena di fornitura e le comunità in cui opera.

“L’impegno delle aziende per la sostenibilità sociale è per il nostro Gruppo un presupposto irrinunciabile della strategia industriale”, ha dichiarato Roberto Tomasi (nella foto in evidenza), Amministratore delegato di Autostrade per l’Italia. “L’impresa è, in primo luogo, persone: quelle che vi lavorano, quelle che usufruiscono dei suoi servizi o abitano i luoghi sui cui esercita, e quelle che interagiscono con l’organizzazione. La sostenibilità sociale per il gruppo significa sviluppo dei territori, inclusività, benessere e sicurezza dei lavoratori a tutti i livelli della filiera, attenzione e innovazione nell’esperienza di viaggio dei clienti”.

Il Global Compact delle Nazioni Unite è un’iniziativa speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite, progettata per guidare e sostenere la comunità imprenditoriale globale nella promozione degli obiettivi e dei valori delle Nazioni Unite attraverso pratiche aziendali responsabili. Con oltre 20.000 aziende e 3.500 firmatari non profit in 167 paesi e 62 reti locali, l’UN Global Compact rappresenta la più grande iniziativa di sostenibilità aziendale al mondo.

In Italia, l’UN Global Compact opera attraverso l’UN Global Compact Network Italia (UNGCN Italia). Costituitasi in Fondazione nel 2013, dopo dieci anni di attività come gruppo informale, il Network italiano promuove i Dieci Principi dell’UN Global Compact tramite dialogo istituzionale, produzione di conoscenza e diffusione di buone pratiche di sostenibilità. Inoltre, è impegnato nell’avanzamento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) fissati dalle Nazioni Unite per il 2030.

Oltre 600 imprese e organizzazioni non profit italiane partecipano all’UN Global Compact, dimostrando un forte impegno nazionale verso pratiche aziendali sostenibili e responsabili. La firma del Manifesto da parte di Autostrade per l’Italia rappresenta un ulteriore passo verso la promozione di una cultura d’impresa che pone al centro le persone e la società.

L’adesione di Autostrade per l’Italia al Manifesto “Imprese per le Persone e la Società” sottolinea l’importanza della sostenibilità sociale nelle strategie aziendali moderne. Questo impegno non solo rafforza la reputazione del Gruppo, ma contribuisce anche allo sviluppo di un futuro più sostenibile e inclusivo, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.

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