Ritorna Futuro Remoto per la trentaquattresima edizione, un segnale positivo nella Campania Zona Rossa: certo si tratterà di un’edizione su piattaforma ma proprio per questo ancora più ricca di eventi e di ospiti internazionali, che potrà utilizzare al meglio le tecnologie per arrivare più lontano possibile. Sarà una edizione quanto mai innovativa e al passo con i tempi. Si ascolterà, si partecipare e si potrà anche giocare.
Futuro Remoto, il primo Festival della Scienza d’Europa ideato nel 1987 da un’idea del fisico Vittorio Silvestrini e promosso da Città della Scienza di Napoli, propone un viaggio attraverso le metamorfosi del nostro Pianeta dovute al cambiamento climatico e ai grandi eventi di dimensione “planetaria”, come la pandemia da Covid19.
La manifestazione con il sostegno della Regione Campania, la co-organizzazione delle sette Università della Campania e la collaborazione dell’Istituto Nazionale di Astrofisica-Inaf, del Consiglio Nazionale delle Ricerche-CNR, del Programma Nazionale di Ricerca in Antartide, dell’Ambasciata italiana in Messico, del Consolato Generale Usa di Napoli e dell’Unione Industriali di Napoli, celebra la sua XXXIV edizione, con eventi on line e una sezione sia nazionale che internazionale, dal 20 al 29 novembre 2020 parlando di Pianeta, cambiamenti epocali e sfide globali.
Tutti i protagonisti dell’organizzazione saranno presenti domani alle ore 10 per l’evento inaugurale al fianco di Riccardo Villari, Presidente della Fondazione Idis – Città della Scienza, Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania, Gaetano Manfredi, Ministro Mur e tra gli altri ospiti Paolo Vineis, docente all’Imperial College di Londra in salute globale, con il quale, insieme a Roberto Cingolani, ha scritto il libro Prevenire e Patrizia Caraveo, astrofisica, impegnata anche nella divulgazione e nella lotta per la parità di genere nella scienza (fruibile al link http://www.cittadellascienza.it/futuroremoto/ ).
Riccardo Villari – Presidente Fondazione IDIS Città della Scienza
Parte da Napoli ma proprio perché sarà interamente da remoto raggiungerà ogni angolo della Terra con collegamenti in diretta, video streaming, dibattiti e conferenze dando voce ai protagonisti della ricerca internazionale, aprendo le porte di laboratori, centri di ricerca e realtà di innovazione sociale al grande pubblico di tutte le età, oggi sempre più cosciente che la ricerca scientifica e quella tecnologica sono imprescindibili per il nostro benessere e quello del pianeta.
Oltre 350 sono gli appuntamenti in programma, 6 mostre, 10 grandi eventi, 22 appuntamenti internazionali.
Ospite d’eccezione di questa edizione è il Premio Nobel per la Fisica del 2011 Saul Perlmutter (24 novembre ore 18) che terrà una conferenza sul ruolo del pensiero scientifico per contrastare la disinformazione e affrontare le grandi sfide del futuro” a cura dell’Exploratorium di San Francisco in collaborazione con l’University of Berkeley.
Il 27 novembre alle 09:30 ci sarà un collegamento diretta dall’Antartide con la base Concordia – evento a cura di ENEA-Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile e il Programma Nazionale di Ricerca per l’Antartide- in cui il pubblico potrà confrontarsi con lo staff logistico e scientifico della 36a Spedizione Italiana per conoscere come vengono condotte le attività in un luogo così inospitale, con temperature esterne che raggiungono anche -80°C, e comprendere ricerche sui cambiamenti climatici e il loro impatto sull’ultimo luogo incontaminato del pianeta.
Tra le mostre immersive: dai territori remoti del pianeta a quelli più vicini, Extreme Tour: dai Greci, ai fasti del Grand Tour alla ricerca della vita su Marte un viaggio all’incrocio tra arte e scienza, conduce alla scoperta dei Campi Flegrei attraverso protagonisti d’eccezione: gli estremofili, microrganismi che sopravvivono e proliferano in condizioni ambientali proibitive per gli esseri umani. Ecco che il Grand” Tour di settecentesca memoria si trasforma in “Extreme” Tour: a partire dalle ricerche sugli estremofili nei Campi Flegrei condotte dal CNR e dall’Università degli Studi di Napoli Federico II, l’installazione racconta in chiave artistica le affascinati caratteristiche di questi organismi, i luoghi in cui vivono e la ricchezza di territori segnati da preziose testimonianze dei Greci e dei Romani, in una narrazione che coniuga storia, arte e mito con ricerca scientifica e tecnologia. L’installazione si inaugura il 15 dicembre ed è allestita a Città della Scienza dove sarà visitabile fino a gennaio 2021.
Si parlerà anche di medicina e attualità naturalmente, in relazione alla pandemia in corso, a cominciare dall’appuntamento con la virologa Ilaria Capua (23 novembre ore 15) in un talk intitolato “Salute Circolare: una rivoluzione necessaria” (perché dichiara “Siamo di fronte a un’opportunità unica di ripensare la salute come sistema circolare tra uomo e ambiente”) ma anche con la biologa Barbara Gallavotti (26 novembre alle ore 16) che nell’incontro Da Frankenstein al futuro dialogherà insieme allo storico del pensiero politico Gennaro Carillo con esperti di diversi campi medici.
Futuro Remoto 2020 non parlerà solo del nostro Pianeta, ma sarà un’occasione per saperne di più sugli altri pianeti. Ci si potrà immergere ad esempio Nell’atmosfera di Marte (martedì 24 novembre ore 15) con l’appuntamento, a cura dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo IAC-CNR, in cui Giuliano Liuzzi del Goddard Space Flight Center della NASA spiegherà, attraverso affascinanti immagini, l’evoluzione dell’atmosfera marziana e le sfide della scienza relative al pianeta rosso.
Si parlerà di Eccellenza Italiana nel mondo (21 novembre ore 17) nell’incontro con 13 ricercatori in biomedicina, a cura del Dipartimento di Farmacia dell’ Università degli Studi di Napoli “Federico II”, introdotto da Pasquale Maffia dell’Università di Glasgow e dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, uno speed dating per conoscere da vicino la ricerca italiana in varie parti del mondo e i suoi risvolti sociali, etici ed economici con collegamenti dal Texas, Londra, New York, Roehampton,Glasgow, San Diego, Trondheim, Parigi.
Tra gli appuntamenti imperdibili ci sarà il collegamento in diretta nelle gallerie del Cern “nel cuore della collisione per capire i primissimi istanti del nostro Universo” (23 novembre ore 11) evento a cura dell’Infn -Sezione di Napoli e CERN di Ginevra, in cui il pubblico potrà confrontarsi con i ricercatori italiani nella galleria a circa 100m sotto il livello del suolo, dove si trova il rilevatore di particelle di grandissime dimensioni, per conoscere gli studi sul comportamento della materia in condizioni vicine ai primi istanti del nostro universo.
Ma come da sempre avviene a Futuro Remoto, con la scienza sì potrà anche giocare: nel collegamento con Michela Leonardi, Ricercatrice al Dipartimento di Zoologia dell’Università di Cambridge sarà infatti possibile partecipare ad un vero e proprio gioco da tavolo educativo in cui sperimentare in modo divertente l’effetto dei cambiamenti climatici sulle specie animali (26 novembre ore 11).
Non mancherà un focus su innovazione e nuove economie con l’incontro Innovation +Green +Future. Tecnologie digitali e processi industriali virtuosi di sostenibilità ambientale (26 novembre ore 15) in cui interverranno Reimund Neugebauer, Presidente del Fraunhofer-Gesellschaft, principale istituto di Ricerca tedesco, l’Assessore alla Ricerca, Innovazione e Start up della Regione Campania Valeria Facione e la Vice Presidente di Confindustria Maria Cristina Piovesana, per un confronto – moderato da Luigi Nicolais, Presidente del Comitato tecnico Scientifico di Città della Scienza – sul contributo della ricerca scientifica ai processi di modernizzazione delle imprese, e su come le tecnologie digitali possono accelerare la transizione energetica degli impianti produttivi, i meccanismi di economia circolare e in generale processi industriali puliti.
Ma poiché parlare di Pianeta significa anche parlare di noi e dei nostri stili di vita si parlerà il 27 novembre alle ore 15 anche del “Progetto GRADITI – dal Piano di Sviluppo Rurale due esperienze di costruzione di una agricoltura sostenibile” – I grani dalla nuova terra grani antichi per nuovi prodotti salutistici con l’obiettivo di individuare formulazioni di prodotti ad alto valore salutistico basati sull’utilizzo di farine ottenute da grani antichi dove per il CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche partecipano Maria Grazia Volpe, Istituto di Scienze dell’Alimentazione (ISA) di Avellino, Giuseppe Sorrentino, Istituto di protezione Sostenibile delle Piante (IPSP), Portici (Na) e Sandra Fiore, Ufficio stampa.
Si potrà partecipare gratuitamente a tutti gli eventi prenotandosi sulla pagina ufficiale di Futuro Remoto 2020: https://www.futuroremoto2020.it/contatti/
Per il programma completo https://www.futuroremoto2020.it/programma/
La dieta mediterranea, molto più di un semplice regime alimentare, si è affermata come simbolo di identità culturale, sostenibilità ambientale e salute globale. Questo è stato il tema centrale dell’evento “Mediterranean Diet: A Living Heritage, Unleashing One Health”, tenutosi ieri presso la sede delle Nazioni Unite a New York, promosso dalle Missioni permanenti di Italia e Marocco in collaborazione con il Comune di Pollica e il supporto del Future Food Institute.
Un patrimonio culturale vivente
L’evento ha celebrato il 14º anniversario del riconoscimento della dieta mediterranea come patrimonio culturale immateriale dell’umanità da parte dell’Unesco. È stata un’occasione per riaffermare l’importanza di questo modello non solo dal punto di vista alimentare, ma anche come pilastro per lo sviluppo sostenibile e la promozione della salute.
Rappresentanti di istituzioni come la Fao, l’Unesco e il mondo accademico hanno sottolineato come la dieta mediterranea possa essere un faro per l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, affrontando temi come la riduzione dell’impatto ambientale e i benefici sulla salute umana.
L’impegno di Pollica e il modello cilentano
Pollica, capofila della rete delle Comunità Emblematiche Unesco, ha annunciato la sua candidatura a Città Creativa della Gastronomia Unesco. Stefano Pisani, sindaco di Pollica, ha spiegato: «Abbiamo dimostrato come il modello della dieta mediterranea possa tradursi in azioni pratiche, dall’urbanistica integrata al Master Plan Cilento Sud, fino a progetti innovativi come il Mediterranean Mind Lab».
Questi progetti, supportati dal Future Food Institute, consolidano il Cilento come cuore pulsante della dieta mediterranea, unendo tradizione e innovazione in un laboratorio internazionale di rigenerazione ecologica.
Presidi della Dieta Mediterranea nel mondo
Durante l’evento sono stati presentati i “Presidi della Dieta Mediterranea nel Mondo”, un’iniziativa volta a celebrare le eccellenze culturali e gastronomiche. Tra i primi riconoscimenti:
Pasquale Cozzolino, chef italiano noto a New York per i suoi ristoranti “Ribalta” e “Amo”.
Rossella Episcopo ed Emiliano Cammardella, promotori cilentani del progetto “Flora”.
Un’eredità per il futuro
Sara Roversi, presidente del Future Food Institute, ha ribadito: «La dieta mediterranea è un modello perfetto per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Il nostro impegno è trasformarlo in un’eredità viva e tangibile per il pianeta». Questo approccio conferma come la dieta mediterranea non sia solo un patrimonio culturale, ma una risorsa per il futuro del pianeta.
Discutere della sentenza della Corte penale internazionale sull’arresto di Benjamin Netanyahu al tavolo del G7 e provare a concertare assieme agli alleati una linea comune. Nelle stesse ore in cui 4 soldati italiani restano feriti nella base Unifil in Libano dopo un lancio di missili di Hezbollah, il governo cerca di gestire il nodo della decisione dell’Aja sul leader israeliano – e sul suo ex ministro della Difesa Gallant – coinvolgendo i partner europei e occidentali. E’ l’input che Giorgia Meloni affida ad Antonio Tajani (che tra l’altro rivendica su questi temi il ruolo di palazzo Chigi e della Farnesina) dopo le divisioni emerse nell’esecutivo che di certo non le avranno fatto piacere, anzi.
Le fughe in avanti dei ministri irritano palazzo Chigi che, invece, sui dossier delicati vorrebbe che il governo si esprimesse con un’unica voce. Ecco perchè di fronte al susseguirsi di dichiarazioni la premier, in vista del vertice di maggioranza convocato per lunedì, decide intanto di mettere nero su bianco quella che deve essere la linea di tutto il governo. La premessa è che sulla sentenza della corte dell’Aja vadano fatti degli approfondimenti per capirne le motivazioni che, sottolinea, “dovrebbero essere sempre oggettive e non di natura politica”.
Ma “un punto resta fermo per questo governo: non ci può essere una equivalenza tra le responsabilità dello Stato di Israele e l’organizzazione terroristica Hamas”. Una presa di posizione che ha come obiettivo anche quello di mettere a tacere i distinguo e le voci in libertà nella compagine. Accanto alla posizione prudente di Antonio Tajani, c’era stata infatti la dichiarazione più netta di Guido Crosetto. Il ministro della Difesa, pur criticando il pronunciamento della Cpi, aveva aggiunto: “La sentenza andrà rispettata”. Ma soprattutto, a pesare è quanto detto da Matteo Salvini. Il leader della Lega è quello che si è spinto più avanti, arrivando ad invitare il premier israeliano in Italia dandogli il “benvenuto” perchè, avvisa, “i criminali di guerra sono altri”.
Parole che pesano negli equilibri internazionali alla vigilia del G7 dei ministri degli Esteri in programma a Fiuggi lunedì. Non è un caso infatti (forse anche dopo contatti con Chigi) che il leader della Lega cerchi poi di ammorbidire i toni invocando la condivisione delle decisioni: “Troveremo una sintesi – confida Salvini – il problema è a livello internazionale”. Chi sceglie di non esprimersi è la Santa Sede. Il Vaticano si affida alle laconiche parole del segretario di Stato Pietro Parolin: “Abbiamo preso nota di quanto avvenuto, ma quello che a noi interessa è che si ponga fine alla guerra”. Intanto, le dichiarazioni dei ministri e dei leader della maggioranza finiscono sotto il fuoco di fila delle opposizioni che vanno all’attacco.
Ma le tensioni sulla politica estera sono solo l’ultimo punto che si aggiunge ad una lista di nodi che Meloni dovrà sciogliere con i due alleati di governo nel vertice in programma per lunedì 25, prima della riunione del Consiglio dei ministri. Il ‘caso’ Netanyahu sarà uno dei temi che i tre leader del centrodestra dovranno discutere, ma altrettanto dirimenti, sono le decisioni da prendere sul versante interno. La sconfitta alle regionali ha alzato il livello dello scontro e, di conseguenza, le richieste di Lega e Forza Italia da inserire nella legge di Bilancio. Ufficialmente tra i partiti di maggioranza regna la concordia: “Ci incontreremo e risolveremo i problemi nel miglior modo possibile”, è la convinzione di Tajani a cui fa eco il vicepremier leghista: “Siamo in sintonia su tutto”.
Ma il taglio dell’Irpef, la flat tax per i dipendenti e la riduzione del canone Rai sono tre temi su cui da giorni è in atto un vero e proprio braccio di ferro. E la mancanza di un accordo ha fatto slittare alla prossima settimana le votazioni sul decreto fiscale. Alle richieste dei partiti si aggiungono i desiderata dei ministri. Un elenco impossibile da realizzare (visti i fondi a disposizione) su cui la premier dovrà dire una parola definitiva. In stand by invece resta la decisione sul successore di Raffaele Fitto.L’idea della presidente del Consiglio pare sia quella di tenere le deleghe a palazzo Chigi fino a gennaio, scavallando quindi la sessione di bilancio. Nessuna fretta anche anche perchè, raccontano nella maggioranza, per la prossima settimana è attesa anche la decisione dei giudici se rinviare o meno a giudizio la ministra per il Turismo Daniela Santanchè.
La fase è complessa. Siamo nel pieno della sessione bilancio, con una manovra complicata quest’anno dai vincoli delle nuove regole Ue. Mentre fuori incombono le “incertezze” dello scenario internazionale. E’ in questo contesto, spiega il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che ha preso forma una legge di bilancio che chiede “sacrifici”. Ma per crescere e tenere i conti in ordine “serve il contributo di tutti”, è l’appello del ministro, che rivendica anche i successi dell’approccio prudente del governo: lo spread si è dimezzato e due agenzie di rating hanno rivisto al rialzo l’outlook. E non è escluso che lo stesso possa fare anche Moody’s (arriva con un Baa3, il primo livello dell’investment grade, e un outlook stabile), che chiude in serata il ciclo di revisioni sul rating, iniziato a metà ottobre con le valutazioni di Fitch, S&P e Dbrs.
Cresce intanto l’attesa per il vertice di lunedì tra la premier Giorgia Meloni e i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, chiamato a sciogliere anche diversi nodi sulla manovra. A partire dal canone Rai, che tiene in stallo il decreto fisco in Senato e riaccende lo scontro tra Lega e FI. Per via Bellerio la conferma della riduzione del canone Rai da 90 a 70 euro “è una priorità” e siamo determinati a portarla avanti “fino in fondo”, mette in chiaro il capogruppo in Senato Massimiliano Romeo. Ma gli azzurri non ci stanno: il taglio è una scelta “ridicola”, commenta Tajani. E’ giusto il confronto, ma c’è un problema di coperture, aggiunge Mauro D’Attis, deputato di Fi e uno dei relatori della manovra.
I partiti della maggioranza intanto rivendicano ciascuno le proprie bandierine. Che trovano posto negli emendamenti super-segnalati alla manovra (circa 220 in un elenco che circola tra i parlamentari): le proposte di FDI vanno dal contributo di 500 euro l’anno per gli under14 al silenzio-assenso per i fondi pensione; la Lega insiste dall’allargamento della flat tax ai fondi al Ponte; FI va dal taglio dell’Irpef alla web tax. Ma i leader sfoderano ottimismo in vista del vertice: “Siamo assolutamente in sintonia su tutto”, dice Salvini; trovare un accordo non sarà difficile, assicura Tajani. Giorgetti intanto lancia un appello a fare ciascuno la propria parte. E lo fa parlando in videocollegamento con l’assemblea annuale dell’Anci: parole che suonano come una risposta alle critiche e preoccupazioni espresse dall’Associazione dei Comuni per i tagli previsti in manovra.
“Non posso non riconoscere che le sfide con cui vi confrontate quotidianamente richiedono sempre maggiori risorse”, ma il mio ruolo “mi impone” soluzioni che concilino “le esigenze locali” con gli “obiettivi complessivi del paese”, spiega. E così, anche se gli enti territoriali sono riusciti a tenere i conti “sotto controllo”, tutti sono chiamati a contribuire, anche le amministrazioni locali. La riduzione delle risorse per gli investimenti pubblici disposta dalla manovra è dettata dal bisogno di “dare priorità all’utilizzo delle somme previste nell’ambito del Pnrr e del Fondo di sviluppo e coesione”, spiega il ministro, che apre: “Possiamo e dobbiamo continuare a collaborare”. Un invito subito raccolto dal neopresidente Gaetano Manfredi dell’Anci. Presenteremo al governo “un’agenda con le priorità”, annuncia, con l’auspicio che la manovra “migliori” in Parlamento. I
l contesto comunque è di “grande incertezza”, evidenzia Giorgetti: le misure contenute in manovra possono dare una mano, ma per “realizzare la crescita che abbiamo previsto nel 2025” sarà cruciale “promuovere la domanda”. Servono sono poi la “stabilità politica” e la “prudenza” nella gestione dei conti portati avanti in questi due anni di governo, è la ricetta del titolare del Mef: ingredienti di una “credibilità” che sta dando frutti e se coltivata ulteriormente può contribuire a migliorare deficit e debito. Giorgetti difende la manovra anche sul fronte sempre caldo della sanità: le risorse sono aumentate, 12 miliardi in più in tre anni. Numeri, chiosa, che “certificano la falsità delle narrazioni strumentali”.