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Cronache

Al lavoro col pass falso, 2 licenziati nel Ferrarese

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Due licenziamenti nel Ferrarese nei confronti di dipendenti che hanno esibito Green pass falsi al momento del controllo all’ingresso in azienda. I casi, emersi nel giro di pochi giorni, riguardano due multinazionali, la LyondellBasell di Ferrara e la Berco di Copparo. I due provvedimenti, di cui ha dato notizia La Nuova Ferrara, riguardano realta’ che subito hanno applicato rigidi protocolli e controlli Covid, dovendo tra l’altro gestire un numero molto alto d’ingressi negli stabilimenti. Il caso LyondellBasell risale in realta’ a piu’ di un mese fa. Coinvolge un dipendente che avrebbe tentato di entrare nello stabilimento esibendo un certificato verde con un nome diverso dal suo: la sorveglianza si e’ insospettita e alla richiesta dei documenti la discrepanza e’ subito emersa. LyondellBasell fa sapere di aver seguito scrupolosamente le regole, ha inviato una lettera di contestazione al dipendente e, dopo aver atteso le sue giustificazioni scritte, ha proceduto a completare l’iter consegnandogli la lettera di licenziamento. Il lavoratore e’ stato segnalato alla Prefettura per le possibili conseguenze penali del suo atto: “La sua azione – fa sapere l’azienda – oltre alla violazione delle norme e all’inosservanza del protocollo condiviso, ha messo a rischio la salute dei colleghi”. Il dipendente e’ iscritto a Filctem Cgil e dalla sigla sindacale traspare stupore per la decisione dell’azienda: “Ci riserviamo di valutare i fatti con il legale, al momento possiamo dire che il lavoratore in questione e’ risultato negativo ad un tampone rapido effettuato, su indicazione della stessa azienda, nel presidio medico di stabilimento, prima del controllo del pass”. Intanto in Trentino, nell’ambito dell’indagine sul mercato di tamponi falsi a Pergine Valsugana e Trento, il pm Davide Ognibene ha chiesto e ottenuto il sequestro dei Green pass di 44 clienti dei centri diagnostici gestiti da un infermiere. I clienti risultano anche indagati per corruzione e falso e concorso in accesso abusivo a sistema informatico. Tra loro figurano impiegati, membri delle forze dell’ordine, insegnanti, un dirigente provinciale e personale sanitario.

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Cronache

Bobo Vieri: nessun problema col fisco, ora denuncio le falsità

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“Solo falsità contro di me e le mie società, nessuna esposizione col fisco e nessun conto in rosso. Ora denuncio!”. Lo afferma Christian Vieri, l’ex attaccante dell’Inter e della Nazionale, assistito dall’avvocato Danilo Buongiorno, in relazione a “notizie, articoli e comunicazioni varie svolte da testate giornalistiche e via web, che avrebbero riportato l’esistenza a carico” dell’ex bomber “e delle sue società di esposizioni tributarie e bancarie”. La “notizia riportata è falsa”, chiarisce il legale, “e ha contenuto apertamente diffamatorio”. Con riferimento al fisco, precisa, “è semplicemente stata attuata per una società del Sig. Vieri (e per annualità pregresse) una semplice transazione consensuale e volontaria a fronte di un normale contenzioso (con formale contestazione da parte della società) e senza riconoscimento alcuno della benché minima responsabilità. La questione – aggiunge il difensore – peraltro è stata definita e risolta da tempo”.

Le frasi e le espressioni “gravissime illegittimamente adottate nei confronti del Sig. Christian Vieri e di riflesso alle sue società (falsamente accusate peraltro di esposizione bancarie del tutto inesistenti, anzi le stesse sono dotate di ampia solidità economica facilmentedimostrabile)”, prosegue la nota dell’avvocato, “sono appunto false” ed “esiste inequivocabile prova documentale a favore del mio cliente”. Bobo Vieri, quindi, diffida “chiunque, mio tramite – spiega il legale – di adottare espressioni sconvenienti e diffamanti o dal riportare fatti o avvenimenti inveritieri; sia in relazione alla sua sfera privata che societaria”. In caso di “reiterazione di tali gravi fatti si riserva di agire altresì in sede penale per il reato di diffamazione aggravata”, “nonché civilmente per il risarcimento dei danni peraltro già da oggi ingiustamente subiti dallo stesso e dalle sue società di riferimento”.

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Cronache

Arrestato quarantenne per violenza sessuale e maltrattamenti familiari

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Nei giorni scorsi, la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un quarantenne residente in provincia di Reggio Emilia, ritenuto gravemente indiziato dei reati di violenza sessualecontinuata e aggravata nei confronti della figlia minorenne, nonché di maltrattamenti ai danni del nucleo familiare.

Le indagini

L’arresto è stato disposto dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Procura della Repubblica, a seguito delle indagini condotte dalla Squadra Mobile di Napoli e coordinate dalla 4ª Sezione – Violenze di genere e fasce deboli. Le indagini hanno portato all’acquisizione di prove significative che confermano la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza a carico dell’indagato.

Misura cautelare

Considerata l’estrema gravità dei fatti e la ripetitività delle condotte contestate, il giudice ha ritenuto opportuno applicare la misura cautelare più severa: la custodia cautelare in carcere. L’uomo è stato quindi trasferito presso la casa circondariale di Reggio Emilia.

Presunzione di innocenza

Va ricordato che il provvedimento eseguito rappresenta una misura cautelare disposta durante la fase delle indagini preliminari e, come previsto dalla legge, l’indagato è da considerarsi presunto innocente fino a sentenza definitiva. Inoltre, sono ammessi mezzi di impugnazione contro la misura adottata.

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Cronache

Corruzione: perquisizioni per due procuratori di Tim e Ntt Data Italia

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I finanzieri del Comando Provinciale di Roma, su disposizione della Procura della Repubblica di Roma, hanno dato esecuzione a un decreto di perquisizione locale, domiciliare e di contestuale sequestro nei confronti di due soggetti, rispettivamente procuratori delle società quotate Tim e Ntt Data Italia, per l’ipotesi di corruzione tra privati. Lo si legge in una nota che precisa che le perquisizioni sono eseguite presso i domicili dei soggetti nonché taluni uffici delle menzionate società. Il provvedimento in questione è stato emesso nell’ambito della fase delle indagini preliminari allo stato delle attuali acquisizioni probatorie.

Tim conferma che nel corso della mattina di oggi la Guardia di Finanza ha dato esecuzione a un decreto di perquisizione presso l’ufficio di un proprio dirigente per l’ipotesi di corruzione tra privati. La società – si legge in una nota – collaborerà con gli inquirenti anche per ricostruire eventuali responsabilità a danno del gruppo.

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