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Politica

Aifa smentisce richieste di sponsorizzazioni, ma serve trasparenza e indipendenza nella Sanità

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In riferimento alle notizie diffuse oggi dalla stampa, l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha smentito con forza di aver richiesto sponsorizzazioni o contributi economici alle aziende farmaceutiche per l’evento previsto il 21 giugno presso il Ministero della Salute, intitolato ‘Aifa si presenta: un nuovo modello per accelerare l’accesso all’innovazione’. In una nota ufficiale, l’Aifa ha precisato che è totalmente estranea all’organizzazione dell’evento e che la sua partecipazione è prevista a titolo completamente gratuito.

Questa dichiarazione è cruciale per sottolineare l’importanza della trasparenza e dell’indipendenza delle istituzioni sanitarie. La fiducia del pubblico nei confronti dell’Aifa e dei medici dipende in larga misura dalla capacità di questi enti di operare senza influenze indebite da parte delle lobby del farmaco.

Purtroppo, è noto che le lobby del farmaco non sempre agiscono direttamente su Aifa e sui medici, ma spesso lo fanno attraverso i media. In cambio di compensi economici, alcuni media vendono articoli o organizzano eventi che favoriscono incontri spesso incestuosi tra produttori, venditori di farmaci, medici e enti regolatori come l’Aifa. Questi incontri possono influenzare in modo significativo le decisioni sulle approvazioni e prescrizioni dei farmaci, mettendo a rischio la salute pubblica e l’integrità del processo decisionale.

Le lobby del farmaco, con le loro immense risorse finanziarie, esercitano pressioni considerevoli per promuovere i propri interessi. Questo può portare a situazioni in cui i farmaci vengono immessi sul mercato non per la loro efficacia e sicurezza, ma per gli interessi economici che rappresentano. È essenziale, quindi, che le agenzie regolatorie come l’Aifa mantengano una distanza rigorosa dalle influenze commerciali, garantendo che le loro decisioni siano basate su dati scientifici robusti e trasparenti.

L’indipendenza dell’Aifa è fondamentale per garantire che i farmaci approvati siano sicuri ed efficaci. Qualsiasi interferenza da parte delle aziende farmaceutiche potrebbe compromettere l’integrità di questo processo. Per prevenire tali rischi, è necessario adottare misure rigorose per mantenere la trasparenza e l’indipendenza delle agenzie regolatorie. Questo include la separazione chiara tra attività regolatorie e sponsorizzazioni commerciali, e l’impegno a evitare conflitti di interesse.

Anche i medici devono poter esercitare la loro professione basandosi su evidenze scientifiche e linee guida cliniche indipendenti, piuttosto che su pressioni commerciali. L’educazione continua dei medici e l’accesso a informazioni imparziali sono strumenti cruciali per garantire che le scelte terapeutiche siano sempre guidate dal miglior interesse del paziente.

In conclusione, la smentita dell’Aifa rappresenta un passo importante per riaffermare il proprio impegno verso la trasparenza e l’indipendenza. È essenziale che le istituzioni sanitarie e i professionisti del settore continuino a operare senza influenze esterne, garantendo così che l’accesso ai farmaci innovativi sia basato unicamente su criteri scientifici e clinici. Inoltre, è fondamentale vigilare su come i media trattano le informazioni e organizzano eventi per prevenire che diventino strumenti di pressione per le lobby farmaceutiche.

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Politica

La versione di Conte: o il M5s resta progressista o avrà un altro leader

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“Da oggi a domenica i nostri iscritti potranno votare online e decidere quel che saremo. Abbiamo un obiettivo ambizioso, che culminerà con l’assemblea costituente di sabato e domenica: rigenerarci, scuoterci, dare nuove idee al Movimento. Nessuno lo ha fatto con coraggio e umiltà, come stiamo facendo noi”. Così a Repubblica il leader del M5s Giuseppe Conte (foto Imagoeconomica in evidenza).

“Se dalla costituente dovesse emergere una traiettoria politica opposta a quella portata avanti finora dalla mia leadership – aggiunge – mi farei da parte. Si chiama coerenza. Se questa scelta di campo progressista venisse messa in discussione, il Movimento dovrà trovarsi un altro leader”.

Sull’alleanza col Pd “la mia linea è stata molto chiara. Non ho mai parlato di alleanza organica o strutturata col Pd. Nessun iscritto al M5S aspira a lasciarsi fagocitare, ma la denuncia di questo rischio non può costituire di per sé un programma politico”. “Gli iscritti sono chiamati a decidere e hanno la possibilità di cambiare tante cose. Anche i quesiti sul garante (Grillo, ndr) sono stati decisi dalla base. Io non ho mai inteso alimentare questo scontro. Sono sinceramente dispiaciuto che in questi mesi abbia attaccato il Movimento. Se dovesse venire, potrà partecipare liberamente all’assemblea. Forse la sensazione di isolamento l’avverte chi pontifica dal divano vagheggiando un illusorio ritorno alle origini mentre ha rinunciato da tempo a votare e portare avanti il progetto del Movimento. L’ultimo giapponese rischia di essere lui, ponendosi in contrasto con la comunità”.

Sui risultati elettorali “in un contesto di forte astensionismo, sicuramente è il voto di opinione sui territori, non collegato a strutture di potere e logiche clientelari, ad essere maggiormente penalizzato. Dobbiamo tornare ad ascoltare i bisogni delle comunità locali. E poi c’è la formazione delle liste: dobbiamo sperimentare nuove modalità di reclutamento, senza cadere nelle logiche clientelari che aborriamo”.

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Alessandro Piana: “Perdono, ma non dimentico” – La fine di un incubo giudiziario

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Alessandro Piana (nella foto in evidenza), esponente della Lega e vicepresidente della Regione Liguria, tira un sospiro di sollievo dopo la conclusione di un’inchiesta giudiziaria che per oltre un anno lo ha visto al centro di pesanti sospetti. Accusato ingiustamente di coinvolgimento in un presunto giro di squillo e party con stupefacenti, Piana è stato ufficialmente escluso dall’elenco dei rinviati a giudizio, mettendo fine a un incubo personale e politico.


Un’accusa infondata che ha segnato una campagna elettorale

Alessandro Piana racconta di aver vissuto un periodo estremamente difficile, aggravato dalla tempistica dell’inchiesta, che ha coinciso con la campagna elettorale.

«L’indagine era chiusa da tempo, ma si è voluto attendere per renderne noto l’esito. Mi sarei aspettato maggiore attenzione, considerato il mio ruolo pubblico. Per mesi sono stato bersaglio di accuse infondate, che sui social si sono trasformate in attacchi personali».

Nonostante il clamore mediatico, Piana ha affrontato con determinazione la situazione, ricevendo il sostegno del partito e del leader regionale della Lega, Edoardo Rixi.


Le accuse e il chiarimento

Piana spiega di essere venuto a conoscenza del suo presunto coinvolgimento attraverso i media, vivendo quello che definisce un “incubo”:

«Ero al lavoro quando ho saputo del mio presunto coinvolgimento. Credevo fosse uno scherzo, invece era terribilmente vero».

L’esponente leghista si è immediatamente messo a disposizione della magistratura, fornendo tutte le prove necessarie per dimostrare la sua estraneità ai fatti:

«Non ero presente dove si sosteneva che fossi. Ero a casa mia, a 150 chilometri di distanza, con testimoni pronti a confermarlo. Non ho mai frequentato certi ambienti, nemmeno da giovane».

Secondo Piana, il suo nome sarebbe stato tirato in ballo per millanteria durante un’intercettazione telefonica che citava genericamente un “vicepresidente della Regione”.


Una vicenda che lascia il segno

Nonostante la sua assoluzione dai sospetti, Piana non nasconde l’amarezza per i danni subiti:

«Ho pagato un prezzo molto salato, gratuito e ingiusto. Per mesi sono stato additato come vizioso. Perdono chi ha sbagliato, ma non dimentico».

Il vicepresidente auspica che casi simili siano gestiti con maggiore rapidità in futuro, per evitare che accuse infondate possano danneggiare ingiustamente la reputazione di figure pubbliche.


Conclusione

La vicenda di Alessandro Piana solleva interrogativi sul delicato equilibrio tra diritto di cronaca e tutela dell’immagine pubblica, in particolare quando si tratta di accuse che si rivelano infondate. Oggi, il vicepresidente della Regione Liguria guarda avanti con serenità, forte del sostegno ricevuto e con la determinazione di proseguire il suo impegno politico senza lasciarsi scoraggiare dagli eventi passati.

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Trasporti, De Luca: investito un miliardo per rinnovo parco bus

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Millequattrocento autobus nuovi sui 1.800 programmati, per un investimento di quasi un miliardo di euro, sono già in esercizio sulle tratte coperte da Air Campania. Il dato lo fornisce il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, che oggi ha inaugurato ad Avellino la nuova sede dell’azienda interamente partecipata dalla Regione, con la consegna di cinque bus elettrici. “Un impegno enorme – ha sottolineato De Luca-: stiamo sostituendo l’intero parco dei mezzi pubblici, non soltanto per il trasporto su gomma, ma anche per quello ferroviario”. Su questo specifico settore, De Luca ha rimarcato lo “sforzo gigantesco” della regione: “Ora – ha aggiunto – attendiamo l’omologazione per la linea Circumvesuviana che collega Napoli a Sorrento per mettere in esercizio il nuovo treno che ci è stato appena consegnato. Su un altro fronte, abbiamo indetto un altro concorso e presto assumeremo 150 giovani”.

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