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Cronache

Aggredita dai genitori e picchiata dal padre perchè lesbica

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Aggredita dai genitori e picchiata dal padre perche’ lesbica. E’ successo a Pesaro, ad una ragazza di 20 anni, secondo quanto riferiscono oggi le pagine locali del Resto del Carlino. La ventenne aveva detto ai genitori, un tunisino di 53 anni, e una pesarese di 58, di amare una donna e la loro reazione e’ stata violenta. Hanno teso un agguato alla figlia all’uscita dal lavoro sabato pomeriggio: quando la giovane e’ uscita ed e’ salita sull’auto della fidanzata, il padre l’ha raggiunta da dietro, prendendola per i capelli e trascinandola via dalla macchina, poi le ha sferrato due schiaffi mentre la madre la insultava. La 20enne e’ stata soccorsa dall’addetto di un hotel vicino, che l’ha accompagnata nella struttura, impedendo ai genitori di entrare e minacciandoli di chiamare la polizia. L’addetto ha raccontato al giornale di avere fatto entrare nell’hotel anche la ragazza rimasta in macchina. Poi ha ‘permesso’ un primo colloquio tra padre e figlia, subito degenerato in un litigio, cosi’ come un ‘incontro’ a distanza tra la ragazza e i genitori rimasti fuori dall’hotel. Poco dopo degli amici sono venuti a prendere le due giovani. La ventenne si e’ successivamente rivolta alla polizia, dove sono andati anche i genitori per denunciarne la scomparsa. La Procura di Pesaro ha aperto un fascicolo d’indagine per maltrattamenti: la ragazza avrebbe denunciato anche fatti precedenti al suo coming out. Ha anche rifiutato la possibilita’, prospettata dalle forze dell’ordine di andare in una casa protetta e ha preferito rimanere presso amici.

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Cronache

Femminicidio a Cagliari, il marito ha confessato

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Ha confessato: dopo oltre sei mesi in cui si è sempre dichiarato innocente ha ammesso le proprie responsabilità Igor Sollai, il 43enne attualmente in carcere con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere per aver ucciso e nascosto il corpo della moglie, Francesca Deidda, di 42 anni, sparita da San Sperate, un paese a una ventina di chilometri da Cagliari, il 10 maggio scorso e i cui resti sono stati trovati il 18 luglio in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, vicino alla vecchia statale 125.

Sollai, difeso dagli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, è stato sentito in carcere a Uta dal pm Marco Cocco. Un interrogatorio durato quattro ore durante il quale il 43enne ha confessato il delitto descrivendo come ha ucciso la moglie e come poi si è liberato del cadavere. Non avrebbe invece parlato del movente. Nessun commento da parte dei legali della difesa. Non è escluso che l’interrogatorio riprenda la prossima settimana.

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Cronache

‘Ndrangheta: patto politico-mafioso, assolti i boss

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featured, Stupro di gruppo, 6 anni ,calciatore, Portanova

Mafia e politica, assolti i boss. La Corte di Appello di Catanzaro ha ribaltato totalmente la sentenza di primo grado riformando la sentenza di primo grado del processo “Sistema Rende”. I giudici di secondo grado hanno assolto i boss e gli appartenenti alle cosche di Cosenza e Rende finiti nell’inchiesta su mafia e politica che coinvolse amministratori ed esponenti dei principali clan cosentini. Assoluzione perche’ il fatto non sussiste per Adolfo D’Ambrosio e Michele Di Puppo (che in primo grado erano stati condannati rispettivamente a quattro anni e 8 mesi di reclusione), l’ex consigliere regionale Rosario Mirabelli e per Marco Paolo Lento (condannati in primo grado entrambi a 2 anni di carcere). Confermate poi le assoluzioni di Francesco Patitucci e Umberto Di Puppo, condannato in passato per aver favorito la latitanza del boss defunto Ettore Lanzino. Secondo l’inchiesta “Sistema Rende”, alcuni politici e amministratori rendesi (tra i quali gli ex sindaci Sandro Principe e Umberto Bernaudo) avrebbero stipulato un patto politico-mafioso grazie al quale avrebbero ottenuto sostegno elettorale in cambio di favori come le assunzioni in alcune cooperative del Comune. Ora la parola spetta alla Cassazione.

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Attacco hacker ad archivi InpsServizi, alcuni server bloccati

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“InpsServizi S.P.A. (Società in House di INPS) ha recentemente subito un attacco informatico di tipo ransomware che ha portato al blocco di alcuni server, rendendo temporaneamente indisponibili alcuni applicativi gestionali e i dati forniti a propri clienti”. E’ quanto si legge in una nota dell’Inps nella quale si precisa che “l’accaduto è stato denunciato prontamente a tutte le autorità competenti”. “Attualmente, sono in corso indagini approfondite. È importante rassicurare i cittadini che il Contact Center, principale servizio di assistenza, non è stato colpito dall’attacco e rimane operativo”. “Le azioni in corso sono concentrate sul ripristino delle infrastrutture compromesse in modo tempestivo e sicuro”.

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