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Cronache

Affare rifiuti, i pm di Roma chiedono il processo per il re di Malagrotta Manlio Cerroni

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Il 5 novembre scorso aveva incassato una sentenza di assoluzione piena. Per lui, alla soglia dei 90 anni, era caduta l’accusa più grave: essere a capo di una associazione a delinquere che ha lucrato per decenni sullo smaltimento dei rifiuti a Roma. Per Manlio Cerroni (nella foto), ex patron della discarica di Malagrotta, le grane giudiziarie però non sembrano essere finite. La Procura ha infatti chiesto un nuovo rinvio a giudizio per lui e altre sei persone. La vicenda è legata al malfunzionamento, tra il 2006 e il 2013, di due impianti Tmb a Malagrotta. Il pm Alberto Galanti contesta a Cerroni, nella veste di proprietario del consorzio Colari (al momento sotto commissariamento) di avere ricavato vantaggi economici da quella situazione illecita. Ingiusto profitto il consorzio avrebbe ottenuto anche in relazione al tritovagliatore installato a Rocca Cencia, che ha operato in assenza di autorizzazione, nella primavera del 2013 quando Roma si trovava in emergenza rifiuti. I reati contestati, a seconda delle posizioni, sono quelli di gestione abusiva di rifiuti, all’abuso d’ufficio, alla frode in pubbliche forniture. Oltre al “Supremo”, la Procura chiede il processo per il suo storico braccio destro, Francesco Rando, per l’allora direttore tecnico dei due Tmb, Paolo Stella, per l’ex dg di Ama Giovanni Fiscon e per altre tre persone. Nel provvedimento con cui chiede al gip di rinviare a giudizio Cerroni, il pm Alberto Galanti sostiene che le percentuali delle frazioni in uscita dopo il trattamento del 50% dei rifiuti indifferenziati prodotti da Roma erano “notevolmente difformi rispetto alla vigente normativa, e segnatamente al principio di ‘gerarchia dei rifiuti’ che prevede il collocamento a dimora a discarica come ipotesi residuale nel ciclo dei rifiuti”, ma anche in relazione alle “migliori tecniche disponibili”, “al piano di gestione dei rifiuti della Regione Lazio” e “agli atti autorizzativi” dei due Tmb presenti a Malagrotta. . Nel provvedimento il sostituto procuratore scrive inoltre che “i due impianti di trattamento meccanico biologico, autorizzati per poter gestire complessivamente 1500 tonnellate al giorno di rifiuti solidi urbani venivano al contrario costantemente e concordemente con i vertici di Ama sottoutilizzati, avviando Ama al trattamento di quantitativi molto piu’ bassi rispetto alle percentuali autorizzate e alle potenzialita’ impiantistiche, senza che tale scelta imprenditoriale fosse giustificata da motivazioni di carattere tecnico”.

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Morta Amelia Cortese Ardias, il cordoglio di Bassolino

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“La scomparsa della Cortese Ardias mi rattrista davvero. Amelia è stata una esponente liberale di primo piano, una donna delle istituzioni ed impegnata nella vita culturale e sociale”. Lo afferma in una nota Antonio Bassolino. “Mio padre – aggiunge l’ex sindaco di Napoli – era amico del marito. Le ho voluto molto bene e tra di noi vi sono sempre stati sentimenti di stima ed affetto. Un abbraccio ai familiari”.

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Torna il maltempo, allerta arancione in sei regioni

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Torma il maltempo e domani sarà allerta arancione in sei regioni e gialla in nove. Piogge e temporali, dalla serata di oggi, cadranno sulle regioni di Nord-Ovest e la Toscana, poi la perturbazione si estenderà nella giornata di domani al Nord-Est e in parte al Centro. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I temporali da stasera riguarderanno la Liguria e poi, dalle prime ore di domani, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. Possibili anche locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte.

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Cronache

A cento anni gli rinnovano la patente a Ravenna

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Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto. Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026. Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici. Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda.

“Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno”.

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