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Aereo si schianta contro un hangar in fase di decollo, dieci morti

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Un aereo privato si è schiantato contro un hangar all’aeroporto di Addison, in Texas, a circa 32 chilometri da Dallas. Il bilancio è di dieci morti, tutti i passeggeri e lo staff di bordo. L’aereo è un Beechcraft BE-350 King Air. Era decollato da Addison ed era diretto in Florida. L’incidente è avvenuto nella fase di decollo ma ancora non è nota la dinamica, né l’identità delle vittime. Sul posto ci sono i soccorritori per spegnere i roghi, estrarre i corpi delle persone e verificare se come sembra davvero non ci sono superstiti tra le dieci persone ufficialmente imbarcate a bordo

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Luis Armando Albino: il bambino scomparso ritrovato 70 anni dopo grazie al DNA

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Nel 1951, Luis Armando Albino, un bambino di soli sei anni, fu rapito in un parco di West Oakland, California, mentre giocava con il fratello maggiore. Era il 21 febbraio, e la famiglia Albino, arrivata da Puerto Rico solo sei mesi prima, non parlava ancora bene l’inglese. Quel giorno, Luis fu attirato da una donna che parlava spagnolo e che gli offriva caramelle, per poi sparire senza lasciare traccia. Nonostante gli sforzi della polizia, dell’FBI e persino dell’esercito, le ricerche non portarono a nulla, lasciando la famiglia nella disperazione.

Per anni, la madre di Luis, Antonia, non si arrese, continuando a cercare il figlio. Anche la nipote di Luis, Alida Alequin, non ha mai smesso di credere che suo zio fosse vivo. Nel 2020, Alida decise di fare un test del DNA online per curiosità e, sorprendentemente, scoprì una corrispondenza con un uomo che viveva sulla costa est degli Stati Uniti. Con l’aiuto delle figlie, riuscì a rintracciare delle foto di quest’uomo e notò una straordinaria somiglianza con il Luis bambino.

Le indagini della polizia di Oakland e un test del DNA confermarono l’incredibile verità: Luis Armando Albino era vivo. Oggi è un pompiere in pensione e veterano del corpo dei Marines. Luis ha vissuto tutta la sua vita credendo di essere stato cresciuto dai suoi rapitori come figlio loro, ma non ha mai dimenticato del tutto il giorno in cui fu rapito.

Nel giugno 2024, con l’assistenza dell’FBI, Luis è tornato a Oakland per incontrare la sua famiglia, e il giorno seguente ha riabbracciato il fratello Roger dopo oltre 70 anni. Questo incontro ha rappresentato una chiusura emotiva per tutta la famiglia. Roger è morto poco dopo, ma come ha detto Alida, “se ne è andato contento sapendo che Luis era stato ritrovato”.

Questa storia straordinaria è un esempio di come, anche dopo decenni, non bisogna mai perdere la speranza quando si tratta di persone scomparse. Alida ha voluto rendere pubblica la vicenda per dare speranza ad altre famiglie che, come la sua, cercano ancora i propri cari.

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Beirut, giornata più sanguinosa dal 1975: 492 morti sotto i raid israeliani

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Beirut ha vissuto ieri la sua giornata più sanguinosa dai tempi della guerra civile del 1975-1990. Secondo quanto riportato dai media libanesi e internazionali, i continui raid aerei israeliani contro Hezbollah hanno provocato almeno 492 morti, tra cui 35 bambini e 58 donne. Il bilancio dei feriti supera i 1.600.

Questo drammatico episodio segna il giorno con il più alto numero di vittime per il Libano negli ultimi trent’anni. L’intensificazione delle ostilità ha sconvolto la capitale, suscitando preoccupazioni per un’escalation ulteriore del conflitto, già caratterizzato da un aumento della violenza e del numero di civili coinvolti.

La situazione a Beirut e in Libano continua a essere estremamente critica, con nuovi aggiornamenti che confermano il tragico bilancio delle vittime dei raid israeliani del 23 settembre 2024.  Gli attacchi, parte dell’operazione “Northern Arrows” delle Forze di Difesa Israeliane (IDF), hanno colpito principalmente roccaforti di Hezbollah nel sud del Libano, nella Valle della Bekaa e nei sobborghi di Beirut, causando anche distruzione di ospedali e infrastrutture civili.

In risposta, Hezbollah ha lanciato circa 150 razzi contro basi militari israeliane e aree nel nord di Israele, intensificando ulteriormente il conflitto. Israele ha avvisato i civili libanesi di evacuare le aree coinvolte, mentre il premier Benjamin Netanyahu ha dichiarato che l’obiettivo è smantellare la capacità militare di Hezbollah, pur ribadendo che il conflitto non è rivolto contro il popolo libanese.

La comunità internazionale ha espresso preoccupazione per l’escalation, con l’Unione Europea e vari paesi arabi che chiedono un immediato cessate il fuoco e una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU per discutere la crisi. Iraq, Iran e Siria hanno condannato le azioni israeliane, mentre l’Egitto ha invocato un intervento internazionale per fermare la spirale di violenza.

La situazione rimane fluida, con il rischio di un conflitto più ampio che potrebbe destabilizzare ulteriormente la regione​.

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A New York Lula accusa la scorta di Biden di essere ‘truculenta’

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Il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha annullato la sua partecipazione a un evento di beneficenza ospitato dalla fondazione dell’ex presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton, a New York dopo essersi lamentato della “truculenza” degli agenti del Secret Service. Gli agenti stavano scortando Joe Biden, arrivato all’ultimo momento all’evento che si è tenuto in un hotel della città. Lula, che si trova negli Usa per partecipare all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, si è irritato perché la sua delegazione composta da ministri e ambasciatori è stata perquisita dagli agenti. Inoltre, a parte di essa è stato impedito di entrare, fuori dalle regole del protocollo deciso in precedenza, come riferito dallo stesso governo brasiliano. Il timore di attentati ha fatto aumentare nelle ultime settimane i livelli di sicurezza intorno a Biden e ai candidati presidenziali statunitensi.

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