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Addio ad Anouk Aimée, musa della Dolce Vita

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Per sempre una stella nel cielo di Montmartre, il suo amato quartiere sulle pendici del Sacro Cuore, a Parigi: è morta all’età di 92 anni l’attrice francese Anouk Aimée, indimenticabile protagonista de ‘La Dolce Vita’ e di ‘Otto e 1/2’, di Federico Fellini, al fianco di Marcello Mastroianni. Fra i film che la videro protagonista, anche ‘Un uomo, una donna’ di Claude Lelouch, cronaca di un amore indimenticabile sulla spiaggia di Deauville. “Con mia figlia, Galaad, e mia nipote, Mila, abbiamo l’immensa tristezza di annunciarvi la scomparsa della mia mamma, Anouk Aimée”: questo il post su Instagram con il quale la figlia dell’attrice, Manuela Papatakis, ha annunciato la morte della madre.

“Ero proprio accanto a lei, quando questa mattina si è spenta, nella sua casa, a Parigi”, aggiunge la figlia. Anouk Aimée, popolarissima ma vera icona in Italia e in Francia, ha girato film con Federico Fellini, Claude Lelouch, Jacques Demy, Sydney Lumet, George Cukor, Julien Duvivier e molti altri grandi registi. “È stata una delle attrici più belle al mondo, aveva occhi carismatici e una voce profonda. Non doveva fare troppi sforzi sul set, aveva una luce che ammaliava”, ricorda il regista Marco Bellocchio, che con lei fece un grande film del 1980, “Salto nel vuoto” con Michel Piccoli, che valse ad entrambi gli attori il premio al festival di Cannes. Era nata a Parigi nel 1932, il suo vero nome era Nicole Dreyfus, e cominciò a recitare per il cinema negli anni Quaranta. La sua carriera decollò con la Nouvelle Vague negli anni Sessanta. Con Fellini, oltre a “La Dolce Vita”, fu protagonista anche in “8 e 1/2”. “È una festa la vita, viviamola insieme”, dice Guido (Marcello Mastroianni) rivolgendosi alla moglie Luisa (Aimée), nel finale del film premio Oscar 1964.

“Non so se quello che hai detto è giusto, ma posso provare, se mi aiuti”, risponde lei, aprendo così la ‘Passerella d’addio’ sulle note di Nino Rota: tra le scene più celebri del cinema mondiale. Per i francesi, il film che l’ha resa immortale è stato “Un uomo, una donna” di Lelouch, al fianco di Jean-Louis Trintignant, film Palma d’Oro a Cannes (nel 1966) e con le musiche altrettanto indimenticabili di Francis Lai, che le valse il Golden Globe come migliore attrice nonché una nomination agli Oscar. “Anouk, la mia Nounouk, ci ha lasciati questa mattina. È sempre stata una compagna di viaggio, la mia amica di sempre. Mi ha dato tutte le mie fortune e mi ha detto ‘sì’ quando, giovane cineasta, gli altri mi dicevano ‘no’. Grazie a lei, solamente a lei, ho frequentato la luce”, è l’omaggio pubblicato su Instagram da Claude Lelouch.

“La sua silouhette e la sua grazia – prosegue il regista di 86 anni – resteranno per sempre scolpite sulle spiagge di Normandia. Dopo aver fatto sognare la terra intera, ora farà sognare gli angeli”. Nel corso della sua carriera, Anouk Aimée ha prestato il proprio talento ai più grandi registi del cinema franco-italiano del XIX secolo. A lanciarla, nell’immediato dopoguerra, fu André Cayatte, con gli ‘Amanti di Verona’ (1949). “Ho cominciato con Carné, Becker, Duvivier, Bertolucci, Lumet, Altman…(Claude) Lelouche è stato qualcuno di importante per me e Fellini era il Monte Bianco. È come la mia famiglia. Ce ne sono dal lato di madre e dal lato di padre”, disse intervistata dall’agenzia France Presse, nel giorno in cui le consegnarono l’Orso d’Oro alla carriera a Berlino. L’attrice, che è stata sposata con il regista Nico Papatakis, con il compositore Pierre Barouh e con l’attore britannico Albert Finney, si era fatta più discreta negli ultimi anni, salvo un commovente ritorno a Cannes nel 2019, per riformare la coppia leggendaria di “Un uomo e una donna” con Trintignant, in un sequel girato da Lelouch.

“Anouk che porta bene il suo cognome – l’abbiamo tanto amata!”, scrive su X la ministra francese della Cultura, Rachida Dati, giocando sul cognome dell’attrice, ‘aimée’, che in francese significa ‘amata’ al femminile. Una “parigina nel cuore, abitante del 18/o arrondissement e della Butte (collina) di Montmartre che amava tanto. Non dimenticheremo questa grande attrice”: sottolinea da parte sua la sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, ricordando che la sua filmografia prese rapidamente “una dimensione europea”. A cominciare dai tanti film girati tra Roma e Parigi, le due capitali di Italia e Francia unite da uno storico gemellaggio e non soltanto artistico. Per Hidalgo, l’attrice scomparsa “era il simbolo dell’eleganza, del talento, dell’impegno. Una grande attrice ma anche una fervente militante per la protezione della natura e degli animali”, conclude Hidalgo, annunciando un prossimo “omaggio” della Ville Lumière ad Anouk Aimée. Una delle sue stelle più luminose, che continuerà a brillare ancora a lungo nel cielo di Montmartre.

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Ambiente

Idrogeno verde in raffineria con Ip gruppo api

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La transizione energetica nel Nord-Ovest segna un passo avanti con un progetto di Ip gruppo api di produzione di idrogeno verde, da fonti rinnovabili. La raffineria Sarpom di Trecate, in provincia di Novara, entro il 2026 produrrà infatti idrogeno verde, che servirà alla raffineria stessa per decarbonizzare i propri processi industriali e per rifornire due aree di servizio Ip, una in Piemonte, a Casale Monferrato (Alessandria) e l’altra in Lombardia, a Cassano d’Adda (Milano), agevolando così la mobilità sostenibile. Il progetto, denominato Hydrogen Valley del Nord-Ovest, prevede un investimento totale di 30 milioni di euro tra fondi pubblici e privati.

Sarà sostenuto anche da due bandi del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) che Ip gruppo api si è aggiudicata: uno della Regione Piemonte e del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica e uno del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. “Questo progetto – ha sottolineato Ugo Brachetti Peretti, presidente di Ip gruppo api – è strategico per il Nord-Ovest e per il Paese. Le raffinerie e la rete dei distributori di carburante sono essenziali per garantire la sicurezza energetica italiana e per accelerare su una transizione davvero efficace, che consenta all’industria e ai trasporti di non fermarsi.

Puntiamo sull’idrogeno – ha aggiunto – insieme a carburanti tradizionali di qualità, biocarburanti, elettrico, perché siamo convinti che il futuro dell’industria e dei trasporti è multi-energia. E perché crediamo che l’idrogeno in particolare sia una soluzione efficace per decarbonizzare i settori ad alta intensità energetica come le raffinerie e il trasporto pesante. La partnership tra pubblico e privato è importante per accelerare in questa direzione”.

“Grazie, perché la giornata di oggi, nel nome della competitività del nostro Paese, è fondamentale” ha detto il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, in un videomessaggio fatto arrivare alla presentazione mentre era impegnato nel Consiglio dei ministri. “Il progetto realizzato dal gruppo api a Trecate è fino ad oggi il più rilevante, in termini di investimenti e di produzione di idrogeno, tra i tre che la Regione Piemonte ha potuto finanziare nell’ambito del bando regionale per le Hydrogen Valley” hanno evidenziato il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, con Elena Chiorino, vicepresidente, e l’assessore regionale all’ambiente e all’energia, Matteo Marnati.

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Economia

Ombre di crisi su industria, fatturato ancora in calo

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L’onda della recessione in Germania arriva in Italia dove la domanda interna ormai non riesce da tempo a contrastare il calo delle commesse estere. Dopo i dati negativi dei giorni scorsi sulla produzione industriale di luglio anche quelli sul fatturato confermano un quadro in progressivo peggioramento, anche se il minsitro del Made in Italy Adolfo Urso resta fiducioso nella “resilienza” del “sistema Italia”. Dopo il significativo calo della produzione industriale registrata a luglio (-0,9% rispetto a giugno e -3,3% sull’anno) arrivano dall’Istat i dati sulla caduta, sempre a luglio, dei fatturati dell’industria manifatturiera con un -0,4% in valore su giugno e un -4,7% su anno.

E’ il terzo calo consecutivo del dato congiunturale. A compensare il crollo dell’industria manifatturiera ci sono i servizi che hanno registrato a luglio un fatturato in crescita dell’1,9% rispetto a giugno e del 4,4% sull’anno. Pesa sul dato generale l’incidenza del calo dei fatturati realizzati all’estero con un -2,4% rispetto a giugno e un -4,6% rispetto a luglio 2023. “La caduta della produzione industriale e dei fatturati dell’industria manifatturiera sono la diretta conseguenza della stagnazione, anzi della recessione, della Germania, che è il nostro principale partner”, commenta Urso, ricordando che “sono in atto due guerre”. Il ministro si mostra quindi fiducioso della tenuta del sistema Paese: “Diversi indicatori dell’Italia sono migliori delle medie europee: la crescita del Pil, l’occupazione, l’export, l’inflazione sotto le medie. La resilienza dell’Italia sta stupendo tutti”.

Meno ottimisti del ministro Urso appaiono le organizzazioni dei consumatori che giudicano i dati “allarmanti” (Unione dei Consumatori) tanto più perché riguardano anche i beni di consumo (-1,4% su anno). “Ancora una volta i numeri sottolineano la crisi della nostra industria e la necessità di intervenire sul fronte del potere d’acquisto delle famiglie e dei consumi” dicono dal Codacons. Migliorano infine i prezzi alla produzione industriale che registrano ad agosto un aumento dello 0,7% rispetto al mese precedente e flettono dello 0,8% rispetto all’anno precedente, migliorando dal -1,1% di luglio. E dopo quasi un anno e mezzo di variazioni tendenziali negative, tornano a salire sul mercato interno, i prezzi della fornitura di energia elettrica e gas (+0,5% su anno).

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Cultura

Antonio Nocera presenta “Xenia” all’Hotel Sina Bernini Bristol di Roma: un’opera che celebra accoglienza e trasformazione

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L’artista napoletano Antonio Nocera ha recentemente svelato la sua nuova opera d’arte, intitolata “Xenia”, un’installazione site-specific situata nella hall dell’iconico Sina Bernini Bristol di Roma, un simbolo dell’hotellerie di lusso da 150 anni. Commissionata da Bernabò e Matilde Bocca, presidente e vicepresidente del gruppo Sina Hotels, l’opera interpreta con sensibilità il tema dell’accoglienza, valore che caratterizza la storia della famiglia Bocca da tre generazioni.

L’opera “Xenia”: simboli di ospitalità e trasformazione

Realizzata in bronzo e tecniche miste su legno e plexiglass, l’opera “Xenia” fonde materiali e simboli profondi: le farfalle, che rappresentano la libertà e la trasformazione spirituale; le conchiglie, emblema della casa e simbolo del gruppo Sina Hotels; e la figura femminile, richiamando l’importanza ancestrale delle donne. Il nome “Xenia”, derivato dall’antica Grecia, esprime il concetto di ospitalità sacra, in cui l’accoglienza era considerata un atto sacro poiché si credeva che gli ospiti potessero celare entità divine.

Un dialogo tra arte e spazio

L’opera, presentata all’interno di una struttura che ha recentemente subito una ristrutturazione nel 2021 ed è entrata nella Autograph Collection, si armonizza con i dettagli d’arredo realizzati su misura. Oltre a “Xenia”, i visitatori possono ammirare anche l’affresco “The Birth of Baroque” di Adalberto Migliorati, che celebra i capolavori del celebre artista Gian Lorenzo Bernini.

Progetti futuri

Durante l’evento di presentazione, Antonio Nocera ha rivelato di essere già al lavoro su una nuova serie di dipinti che saranno esposti al Sina Villa Medici di Firenze, sottolineando il legame speciale che ha con la città.

Questa opera non solo arricchisce l’esperienza dei visitatori dell’hotel, ma offre anche una web-app gratuita per esplorare i cenni storici legati a Bernini e un itinerario virtuale per visitare le opere d’arte dal vivo, unendo tradizione e innovazione tecnologica.

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