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Cronache

Addio a Pietro Valente, il farmacista editore che sognava in grande

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È scomparso in silenzio e con la discrezione che lo ha sempre caratterizzato, Pietro Valente, farmacista di professione, ma uomo di cultura e mecenate nel cuore. Alle cinque del mattino il suo cuore ha cessato di battere, lasciando un vuoto profondo tra quanti lo hanno conosciuto e tra gli autori pubblicati dalla casa editrice “Cento Autori”, da lui fondata.

Laureato in Farmacia presso l’Università Statale di Milano, Valente era un uomo dalla cultura raffinata e dall’animo generoso. Arrivato a Milano con l’intento di lavorare e studiare, ha passato gli anni della sua giovinezza diviso tra i turni in fabbrica, come operaio alla SNIA Viscosa, e i libri. Coniugare il lavoro con lo studio universitario non fu semplice, ma Valente era sostenuto da una ferma ostinazione e dal desiderio di riscatto sociale, ereditato come figlio di contadini della provincia di Caserta.

Quella stessa determinazione lo portò a vincere un concorso e a stabilirsi a Villaricca, dove aprì la sua farmacia. Tuttavia, per Valente, la professione di farmacista non era sufficiente a soddisfare la sua sete di cultura e il suo desiderio di contribuire alla comunità che lo aveva accolto. Sentiva di avere un “debito di gratitudine” verso Villaricca, e lo saldò investendo in cultura e conoscenza, percorrendo una strada che lo portò a diventare un editore di successo.

A metà degli anni Novanta, in un contesto in cui l’imprenditoria nella periferia nord di Napoli difficilmente guardava alla cultura, Pietro Valente decise di fondare la casa editrice “Cento Autori”. Con la creazione del concorso letterario “Il racconto nel cassetto”, Valente offrì a numerosi scrittori emergenti la possibilità di realizzare i propri sogni. Ogni anno, i vincitori delle sezioni “Racconti” e “Fiabe e racconti per ragazzi” non solo ricevevano un premio in denaro, ma vedevano anche le proprie opere pubblicate, realizzando così il sogno di diventare autori.

Valente era un mecenate nel senso più nobile del termine. Attraverso la sua casa editrice, contribuì a portare alla luce inchieste giornalistiche di grande rilievo, che fecero conoscere “Cento Autori” a livello nazionale e internazionale. Tra i titoli più noti, si ricordano “Il Casalese”, “Io non taccio”, “Lega SpA”, “Mafie” e “L’altra Gomorra”, inchieste che esploravano i complessi e spesso pericolosi legami tra politica e criminalità.

Nonostante la sua scomparsa, il sogno di Pietro Valente non si spegnerà. La sua opera, frutto di un profondo “debito di gratitudine” verso la comunità che lo aveva accolto, continuerà a vivere attraverso i libri e le storie che ha contribuito a pubblicare. Valente ha dimostrato che l’amore per la cultura può essere un potente motore di cambiamento, capace di dare voce a chi altrimenti sarebbe rimasto inascoltato.

Oggi, chi ha avuto il privilegio di conoscerlo e di lavorare con lui si sente più solo, ma anche più ricco per aver condiviso un pezzo di strada con un uomo che sapeva sognare in grande e volare alto.

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Cronache

Maltempo: temporali e forti venti, allerta gialla in 10 regioni

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Una vasta perturbazione, attualmente centrata sull’area balcanica, determinerà un graduale inasprimento delle condizioni di maltempo sull’Italia, con precipitazioni sparse sul territorio, specie settori adriatici, più diffuse e persistenti su Emilia-Romagna e Marche. Inoltre, la formazione di un’aera di bassa pressione sul basso Tirreno genererà una intensificazione dei venti nord-orientali sui settori adriatici centro-settentrionali. Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

L’avviso prevede dalle prime ore di domani precipitazioni diffuse e persistenti, anche a carattere di carattere di rovescio o temporale, su Emilia-Romagna e Marche, dalla mattinata, precipitazioni sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Abruzzo e Molise, specie settori costieri, e su Campania, Puglia e Basilicata. Tali fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento. Attesi, inoltre, dal primo mattino di domani, venti da forti a burrasca nord-orientali, su Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna e Marche, specie su settori costieri e appenninici, con mareggiate sulle coste esposte. Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata per la giornata di domani allerta gialla su parte di Emilia-Romagna, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, sugli interi territori di Molise, Basilicata e Puglia, su parte di Campania e Sardegna.

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Cronache

Auto contro scooter, omicidio volontario dopo una lite

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Un incontro, questa volta casuale. Gli animi che si scaldano, ancora, per quella relazione sentimentale con sua sorella che proprio non gli andava giù. Il finestrino della sua auto frantumato con un martelletto, la rabbia che monta e l’inseguimento dello scooter a bordo del quale viaggiavano i due rivali. Infine la tragedia provocata da una collisione, a quanto pare voluta, che trasforma un diciannovenne nell’assassino di un ventenne. E’ il drammatico epilogo di una lite che andava avanti da qualche mese, caratterizzata anche da altri episodi su cui adesso si sta cercando di fare luce, la morte di Corrado Finale, speronato mentre era in fuga su uno scooter con un altro giovane che, per fortuna, è rimasto solo ferito. Contrariamente a quanto si era pensato in un primo momento non si è trattato di un incidente, uno dei tanti che funestano i weekend, ma di un atto voluto, deliberato, finalizzato a punire quei giovani suoi rivali.

E così ha trasformato la Fiat 500 in un ariete, facendo carambolare a terra i ragazzi che prima finiscono con lo scooter contro un palo e poi su una fioriera. Le condizioni di Corrado, disarcionato dal Beverly, sono sembrate subito molto gravi. E, purtroppo, il suo decesso è sopraggiunto poco dopo, per le gravi ferite riportate. Sarà l’esame autoptico disposto dalla Procura di Napoli Nord, a fornire l’esatta causa della morte. L’altro centauro, il ragazzino protagonista dell’osteggiata liaison amorosa, invece se l’è cavata: la sua prognosi è di 30 giorni, ma è vivo. E’ stato proprio lui a raccontare ai carabinieri la dinamica dell’accaduto (peraltro confermata dalle immagini dei sistemi di videosorveglianza acquisite dagli investigatori), insieme con il movente: una relazione sentimentale contrastata con la sorella del 19enne fermato il quale, dopo l’incidente, si è allontanato senza prestare soccorso alcuno.

Solo successivamente si è consegnato in caserma accompagnato dall’avvocato. Ieri, l’investitore, che viaggiava su una Fiat 500, al termine dell’interrogatorio è stato sottoposto a fermo, non per omicidio stradale, come sembrava logico in un primo momento, ma per i ben più gravi reati di omicidio volontario e tentato omicidio. Nell’auto c’era anche la sorella la quale ha confermato la lite che da mesi andava avanti tra il fratello e il fidanzatino. In caserma, davanti al pm, sono stati convocati e ascoltati anche alcuni parenti del sopravvissuto. Uno ha fatto riferimento a un grave episodio risalente a qualche settimana fa, quando è stata lanciata una bottiglia incendiaria contro il portone della sua abitazione. Un episodio inquietante ma non denunciato. Secondo questa persona sarebbe stato proprio quel giovane fermato l’autore del gesto intimidatorio, ma lui, che ha reso dichiarazioni parzialmente confessorie, ha smentito di avere compiuto quell’attentato. Sequestrati per le perizie la vettura, il parafango bianco di una Fiat 500 trovato su via del Mare, teatro dell’incidente, e lo scooter sul quale viaggiava la vittima.

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Coppia aggredita in casa a Napoli, arrestati due loro parenti

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Sono ritenuti responsabili di avere aggredito con il volto coperto due coniugi, loro parenti, al culmine di una lite familiare, le due persone arrestate con l’accusa di tentato omicidio e lesioni gravi dalla Squadra Mobile che hanno indagato sulla vicenda coordinata dalla Procura di Napoli (VII sezione, pm Alessandra Cataldi, procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli). I fatti contestati risalgono al maggio del 2023 quando marito e moglie vennero aggrediti in casa. Lui finì in ospedale con numerose ferite da arma da punta e taglio per cui fu sottoposto a un delicato intervento chirurgico.

L’uomo si mostrò reticente con la Polizia di Stato, riferendo agli agenti di essere stato aggredito da 4-5 persone travisate giunte a bordo di scooter e non fornendo altri particolari utili alla loro identificazione. Solo quasi un mese dopo, il 16 giugno, la moglie si è presentata, spontaneamente, in Questura dove, oltre a esporre quanto subìto , riferì anche che ad aggredire lei e il marito erano stati i suoi cugini, . Una versione dei fatti confermata anche dal marito, qualche giorno dopo. Il movente dell’aggressione venne inquadrato dagli investigatori della Squadra Mobile in screzi in famiglia che videro protagonisti zii, nipoti e cugini.

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