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Cronache

Addio a Massimo Lo Cicero, Napoli e l’Italia perdono un grande economista

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È scomparso all’età di 73 anni Massimo Lo Cicero, napoletano, economista, docente universitario e giornalista. Una carriera brillante e una vita ricca di passioni e impegno per la sua città e il suo Paese. Laureato alla Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Napoli Federico II, Lo Cicero ha insegnato presso l’Istituto Orientale, l’Istituto Navale a Napoli, Tor Vergata e la Sapienza a Roma. È stato anche curatore di programmi per la Rai ed editorialista per diverse testate, tra cui Il Sole 24 Ore, Il Riformista, Il Mattino ed Emporion, il magazine online del gruppo Enel.

Massimo Lo Cicero è stato un economista di spicco, conosciuto per la sua intelligenza vivace e la sua prontezza di risposte. Nel 2020, era stato eletto presidente del Consiglio di Amministrazione di Interporto Sud Europa spa. La sua carriera accademica e professionale è stata arricchita da numerosi incarichi e collaborazioni con istituzioni di prestigio. Lo Cicero ha anche fatto parte del Comitato Scientifico della Fondazione Ugo La Malfa e della Rivista Economica del Mezzogiorno, edita da Il Mulino per conto della SVIMEZ.

Chi ha conosciuto Massimo ricorda la sua risata coinvolgente e il suo senso dell’umorismo, che lo rendeva un interlocutore arguto e brillante. Anche nei momenti difficili, come durante la malattia che lo ha colpito, non ha mai perso il suo spirito. Massimo era un uomo del Partito Comunista Italiano e aveva ricoperto il ruolo di assessore comunale. Fu un precursore del compromesso storico in salsa napoletana, sempre capace di guardare oltre le critiche e di seguire il suo percorso con determinazione.

La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile nella comunità napoletana e nel mondo dell’economia. In settembre, la famiglia e gli amici organizzeranno un evento in sua memoria per celebrare la vita di un uomo che ha dato tanto a chiunque lo abbia conosciuto.

Massimo Lo Cicero ci lascia un’eredità di conoscenza, passione e amicizia. La redazione di Juorno si unisce al cordoglio per la sua scomparsa, augurando che la terra gli sia lieve. Ciao Massimo, che il tuo ricordo possa continuare a illuminare le nostre vite.

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Cronache

Il Prefetto di Napoli Michele di Bari incontra l’autista EAV Esposito per elogiare il suo coraggio

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Nel pomeriggio di oggi, il Prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha incontrato Emiliano Esposito e sua moglie Rosa, l’autista dell’EAV della linea Napoli – Monte di Procida, noto per il suo atto eroico del 3 settembre scorso. In quell’occasione, Esposito si era fermato sulla via Provinciale San Gennaro per soccorrere due ragazze in pericolo, spaventate da un automobilista che le inseguiva.

Il conducente, nel tentativo di forzare le ragazze a salire sul proprio veicolo, ha inseguito il bus di Esposito e, approfittando di una sosta al semaforo, ha colpito l’autista con un cric attraverso il finestrino aperto, causandogli ferite al volto e alla testa. Nonostante il grave infortunio, Esposito è riuscito a contattare i Carabinieri al deposito, che hanno successivamente rintracciato e denunciato l’aggressore.

Il Prefetto di Bari, dopo aver contattato telefonicamente Esposito per informarsi sulle sue condizioni di salute e augurargli una pronta guarigione, ha deciso di incontrarlo personalmente in Prefettura insieme alla moglie. Durante l’incontro, il Prefetto ha espresso il suo profondo apprezzamento per il coraggio e la tempestività dimostrati da Esposito, sottolineando il valore del suo gesto di altruismo e solidarietà.

Questo atto di eroismo, ha osservato il Prefetto, rappresenta un esempio di profondo senso civico e si inserisce nella lunga tradizione della comunità napoletana, conosciuta per la sua accoglienza e solidarietà.

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Chioschi abusivi sul Lungomare di Napoli: il Tar deciderà il futuro delle attività

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La disputa sui chioschi e sui truck del lungomare si avvia verso una svolta decisiva, con il Tar pronto a pronunciarsi su una serie di ricorsi presentati dai gestori delle attività chiuse tra giugno e luglio dalle forze dell’ordine. Le date cruciali per il destino dei chioschi e dei truck sono fissate per il 12 e il 13 settembre, quando il Tribunale Amministrativo Regionale sarà chiamato a decidere sulla sospensiva dei provvedimenti comunali e sulla legittimità delle concessioni.

I ricorsi presentati al Tar coinvolgono sia i gestori dei truck, che sono camper trasformati in pub e si trovano tra Rotonda Diaz e Largo Sermoneta, sia i gestori dei chioschi. I ricorrenti chiedono l’annullamento del rigetto della richiesta di occupazione pubblica, avanzata dagli uffici di Palazzo San Giacomo. La giunta comunale, dal canto suo, ha deciso di mantenere la chiusura dei chioschi sul lungomare, consentendo solo attività itineranti. L’amministrazione sta anche lavorando a un piano di localizzazione per le attività, che coinvolge le aree di via Caracciolo, Nazario Sauro e Largo Sermoneta.

L’incontro di ieri pomeriggio in via Verdi ha visto la partecipazione di sette chioscai e numerosi consiglieri comunali, tra cui Gennaro Acampora, Salvatore Guangi, la presidente Vincenza Amato e altri. Gli assessori Teresa Armato e Antonio De Iesu erano presenti per discutere della situazione. De Iesu ha confermato che, sebbene i chioschi possano riprendere l’attività come itineranti, una valutazione più dettagliata sarà possibile solo dopo la decisione del Tar del 12 settembre. L’assessore Armato ha annunciato che il piano di localizzazione per i chioschi ed edicole è in fase di accelerazione e sarà successivamente sottoposto al consiglio comunale.

Le famiglie delle 20 attività chiuse hanno organizzato diverse proteste per chiedere la riapertura. L’avvocato dei chioscai, Italo Spagnuolo Vigorito, ha spiegato che l’udienza per la sospensiva del provvedimento comunale è prevista per il 12 settembre, con una successiva udienza nel merito. Per i truck, l’udienza nel merito è fissata per il giorno seguente, il 13 settembre. Vigorito ha sottolineato che, sebbene le attività abbiano ottenuto il dissequestro penale per rimuovere le irregolarità riscontrate, la mancanza della concessione di occupazione di suolo impedisce la riapertura.

In meno di una settimana, il Tar sarà chiamato a decidere sul futuro delle attività del lungomare. Le decisioni dei giudici saranno determinanti per risolvere la controversia e permettere una risoluzione equa per tutti i soggetti coinvolti.

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Operaio dell’Eav giocava a calcio mente risultava in malattia, licenziamento confermato dalla Cassazione

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Dopo un lungo iter giudiziario, la Corte di Cassazione ha confermato il licenziamento di un operaio dell’Eav, colto in flagrante mentre giocava a calcio durante un periodo di malattia. La vicenda, che ha coinvolto diversi gradi di giudizio, ha visto la conferma finale della decisione a favore dell’azienda di trasporti.

Nel 2017, un operaio dell’Eav, nonostante fosse in malattia con certificato medico, fu seguito da investigatori privati che lo videro lasciare la sua abitazione a Napoli e dirigersi verso un centro sportivo a Cardito. Qui, l’operaio cambiò abbigliamento, indossò una maglietta numero 10 e partecipò a una partita di calcio di Prima Categoria. Il comportamento del dipendente fu documentato da un dettagliato report degli investigatori, portando al suo licenziamento immediato da parte dell’Eav.

Il licenziamento fu inizialmente annullato in primo grado, con il giudice che ordinò il reintegro dell’operaio, considerata la malattia come una “simulazione” che giustificava solo una sospensione e non un licenziamento. Tuttavia, l’Eav, assistita dal professor Marcello D’Aponte, storico avvocato dell’azienda, presentò ricorso in Corte d’Appello e ottenne una sentenza favorevole. Recentemente, anche la Corte di Cassazione ha confermato la legittimità del licenziamento, sottolineando che la condotta del lavoratore dimostrava una chiara simulazione della malattia. I giudici hanno osservato che la partecipazione alla partita di calcio, evidentemente pianificata, mostrava un livello di impegno fisico incompatibile con uno stato di malattia.

Il presidente dell’Eav, Umberto De Gregorio, ha espresso soddisfazione per la conferma del licenziamento e ha sottolineato l’impegno dell’azienda nel mantenere rigide norme di disciplina. De Gregorio ha dichiarato: «Porte aperte a chi ha voglia di lavorare, ma pugno duro contro chi prende in giro l’azienda e fa danni ai cittadini e agli utenti del servizio pubblico».

Solo un mese fa, l’Eav aveva sospeso 26 dipendenti accusati di assenteismo e frodi, inclusi casi di vendita di biglietti falsi o maggiorati. L’azienda ha già licenziato oltre cinquanta dipendenti per comportamenti simili. De Gregorio ha ribadito l’importanza del rispetto delle regole, aggiungendo: «Abbiamo fatto concorsi per migliaia di assunzioni e proprio per questo pretendiamo il rispetto delle regole e non possiamo accettare raggiri».

Con questa sentenza, l’Eav rafforza il proprio impegno nella lotta contro l’assenteismo e le frodi, cercando di garantire la corretta gestione del servizio pubblico e il rispetto delle normative aziendali.

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