Collegati con noi

Politica

Addio a Clio Napolitano, ‘rapporto alla pari’ lungo 60′

Pubblicato

del

‘Un rapporto alla pari’. Così Clio Napolitano amava definire i 64 anni di matrimonio con l’ex presidente della Repubblica. First lady riservata, è morta a Roma dopo una lunga malattia quasi a un anno preciso dal marito e a due mesi dal compleanno per i suoi 90 anni. Con il dirigente del Pci si conobbero a Napoli ma poi fu a Roma che scattò il corteggiamento: “Ci siamo molto frequentati al ristorante, tanto che mi diceva che l’avevo presa per fame…’, ricordava quegli anni l’ex presidente. L’ultima istantanea pubblica di Giorgio e Clio Napolitano insieme è del 14 gennaio 2015, il giorno in cui scesero dal Colle più alto di Roma per tornare a casa, nel rione Monti: poche centinaia di metri ma una distanza infinita per la signora Clio, first lady antipresenzialista, sempre allergica ai cerimoniali e alle auto blu nei 9 anni trascorsi al fianco dell’undicesimo presidente della Repubblica.

‘Bravo, grazie, bentornato presidente’, l’accoglienza della gente del rione di via dei Serpenti. ‘Abbiamo chiuso e riaperto gli scatoloni due volte e questa e’ quella che vale, perche’ indietro non si torna davvero’, diceva Clio Napolitano, al Corriere della Sera. Forse anche perché insofferente a scorte, auto blu e limitazioni (una volta si mise in fila davanti alle scuderie del Quirinale come una privata cittadina per visitare una mostra di pittura) da moglie del presidente della Repubblica, nel 2007 fu vittima di un incidente quando fu investita da un auto mentre da sola traversava la strada sulle strisce pedonali di fronte al Quirinale, fratturandosi una gamba e un braccio.

La signora Napolitano è stata avvocato della Lega delle Cooperative fino al 1992 (anno in cui il marito fu eletto alla presidenza della Camera). Si conobbero nel 1959 a Roma, dove lei si era trasferita dalla provincia di Ancona per fare pratica in uno studio legale e Napolitano era un promettente giovane dirigente del Pci. Si sposarono con rito civile a Roma dopo pochi mesi di fidanzamento e andarono a vivere a Napoli. Lei, figlia di due comunisti arrestati dal fascismo che la concepirono durante il confino politico a Ponza, difendeva i braccianti agricoli nelle cause contro i loro datori di lavoro. Gli stessi braccianti, quando vedevano Napolitano in qualche comizio, si davano di gomito e commentavano: ‘Quello è il marito dell’avvocato nostro’. La coppia si trasferì a Roma nel 1966, quando Napolitano, che era già deputato dal 1953, fu chiamato alla direzione nazionale del partito alle Botteghe Oscure. Andarono a vivere nell’appartamento a Monti, lo stesso dove torneranno dopo aver lasciato il Quirinale. Hanno avuto due figli, Giovanni e Giulio. Coppia inossidabile, hanno condiviso sempre le vacanze in val Pusteria e soprattutto a Stromboli.

Advertisement

Politica

La versione di Conte: o il M5s resta progressista o avrà un altro leader

Pubblicato

del

“Da oggi a domenica i nostri iscritti potranno votare online e decidere quel che saremo. Abbiamo un obiettivo ambizioso, che culminerà con l’assemblea costituente di sabato e domenica: rigenerarci, scuoterci, dare nuove idee al Movimento. Nessuno lo ha fatto con coraggio e umiltà, come stiamo facendo noi”. Così a Repubblica il leader del M5s Giuseppe Conte (foto Imagoeconomica in evidenza).

“Se dalla costituente dovesse emergere una traiettoria politica opposta a quella portata avanti finora dalla mia leadership – aggiunge – mi farei da parte. Si chiama coerenza. Se questa scelta di campo progressista venisse messa in discussione, il Movimento dovrà trovarsi un altro leader”.

Sull’alleanza col Pd “la mia linea è stata molto chiara. Non ho mai parlato di alleanza organica o strutturata col Pd. Nessun iscritto al M5S aspira a lasciarsi fagocitare, ma la denuncia di questo rischio non può costituire di per sé un programma politico”. “Gli iscritti sono chiamati a decidere e hanno la possibilità di cambiare tante cose. Anche i quesiti sul garante (Grillo, ndr) sono stati decisi dalla base. Io non ho mai inteso alimentare questo scontro. Sono sinceramente dispiaciuto che in questi mesi abbia attaccato il Movimento. Se dovesse venire, potrà partecipare liberamente all’assemblea. Forse la sensazione di isolamento l’avverte chi pontifica dal divano vagheggiando un illusorio ritorno alle origini mentre ha rinunciato da tempo a votare e portare avanti il progetto del Movimento. L’ultimo giapponese rischia di essere lui, ponendosi in contrasto con la comunità”.

Sui risultati elettorali “in un contesto di forte astensionismo, sicuramente è il voto di opinione sui territori, non collegato a strutture di potere e logiche clientelari, ad essere maggiormente penalizzato. Dobbiamo tornare ad ascoltare i bisogni delle comunità locali. E poi c’è la formazione delle liste: dobbiamo sperimentare nuove modalità di reclutamento, senza cadere nelle logiche clientelari che aborriamo”.

Continua a leggere

Politica

Alessandro Piana: “Perdono, ma non dimentico” – La fine di un incubo giudiziario

Pubblicato

del

Alessandro Piana (nella foto in evidenza), esponente della Lega e vicepresidente della Regione Liguria, tira un sospiro di sollievo dopo la conclusione di un’inchiesta giudiziaria che per oltre un anno lo ha visto al centro di pesanti sospetti. Accusato ingiustamente di coinvolgimento in un presunto giro di squillo e party con stupefacenti, Piana è stato ufficialmente escluso dall’elenco dei rinviati a giudizio, mettendo fine a un incubo personale e politico.


Un’accusa infondata che ha segnato una campagna elettorale

Alessandro Piana racconta di aver vissuto un periodo estremamente difficile, aggravato dalla tempistica dell’inchiesta, che ha coinciso con la campagna elettorale.

«L’indagine era chiusa da tempo, ma si è voluto attendere per renderne noto l’esito. Mi sarei aspettato maggiore attenzione, considerato il mio ruolo pubblico. Per mesi sono stato bersaglio di accuse infondate, che sui social si sono trasformate in attacchi personali».

Nonostante il clamore mediatico, Piana ha affrontato con determinazione la situazione, ricevendo il sostegno del partito e del leader regionale della Lega, Edoardo Rixi.


Le accuse e il chiarimento

Piana spiega di essere venuto a conoscenza del suo presunto coinvolgimento attraverso i media, vivendo quello che definisce un “incubo”:

«Ero al lavoro quando ho saputo del mio presunto coinvolgimento. Credevo fosse uno scherzo, invece era terribilmente vero».

L’esponente leghista si è immediatamente messo a disposizione della magistratura, fornendo tutte le prove necessarie per dimostrare la sua estraneità ai fatti:

«Non ero presente dove si sosteneva che fossi. Ero a casa mia, a 150 chilometri di distanza, con testimoni pronti a confermarlo. Non ho mai frequentato certi ambienti, nemmeno da giovane».

Secondo Piana, il suo nome sarebbe stato tirato in ballo per millanteria durante un’intercettazione telefonica che citava genericamente un “vicepresidente della Regione”.


Una vicenda che lascia il segno

Nonostante la sua assoluzione dai sospetti, Piana non nasconde l’amarezza per i danni subiti:

«Ho pagato un prezzo molto salato, gratuito e ingiusto. Per mesi sono stato additato come vizioso. Perdono chi ha sbagliato, ma non dimentico».

Il vicepresidente auspica che casi simili siano gestiti con maggiore rapidità in futuro, per evitare che accuse infondate possano danneggiare ingiustamente la reputazione di figure pubbliche.


Conclusione

La vicenda di Alessandro Piana solleva interrogativi sul delicato equilibrio tra diritto di cronaca e tutela dell’immagine pubblica, in particolare quando si tratta di accuse che si rivelano infondate. Oggi, il vicepresidente della Regione Liguria guarda avanti con serenità, forte del sostegno ricevuto e con la determinazione di proseguire il suo impegno politico senza lasciarsi scoraggiare dagli eventi passati.

Continua a leggere

Politica

Trasporti, De Luca: investito un miliardo per rinnovo parco bus

Pubblicato

del

Millequattrocento autobus nuovi sui 1.800 programmati, per un investimento di quasi un miliardo di euro, sono già in esercizio sulle tratte coperte da Air Campania. Il dato lo fornisce il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, che oggi ha inaugurato ad Avellino la nuova sede dell’azienda interamente partecipata dalla Regione, con la consegna di cinque bus elettrici. “Un impegno enorme – ha sottolineato De Luca-: stiamo sostituendo l’intero parco dei mezzi pubblici, non soltanto per il trasporto su gomma, ma anche per quello ferroviario”. Su questo specifico settore, De Luca ha rimarcato lo “sforzo gigantesco” della regione: “Ora – ha aggiunto – attendiamo l’omologazione per la linea Circumvesuviana che collega Napoli a Sorrento per mettere in esercizio il nuovo treno che ci è stato appena consegnato. Su un altro fronte, abbiamo indetto un altro concorso e presto assumeremo 150 giovani”.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto