Le perdite rappresentano uno dei principali problemi per una gestione efficiente e sostenibile dei sistemi di approvvigionamento idrico e la quantità di Acqua dispersa in rete continua a rappresentare un volume cospicuo, quantificabile in 157 litri al giorno per abitante. Stimando un consumo pro capite pari alla media nazionale, il volume di Acqua disperso nel 2020 soddisferebbe le esigenze idriche di oltre 43 milioni di persone per un intero anno.
Lo rende noto l’Istat nelle statistiche sull’Acqua 2020-2022 in occasione della Giornata mondiale dell’Acqua che ricorre il 22 marzo. Nel 2020, il volume delle perdite idriche totali nella fase di distribuzione dell’Acqua, calcolato come differenza tra i volumi immessi in rete e i volumi erogati, è pari a 3,4 miliardi di metri cubi, il 42,2% dell’Acqua immessa in rete. In riferimento all’Acqua prelevata dalle fonti di approvvigionamento, le perdite idriche totali in distribuzione rappresentano una quota pari al 37,2%.
A causa delle dispersioni in distribuzione, agli utenti finali sono erogati complessivamente 4,7 miliardi di metri cubi di Acqua per usi autorizzati (215 litri per abitante al giorno), comprendenti sia i volumi fatturati agli utenti finali sia quelli forniti a uso gratuito. Complessivamente, nel 2020, il volume erogato è il 51,0% del volume prelevato. Lo rende noto l’Istat nelle statistiche sull’Acqua 2020-2022 in occasione della Giornata mondiale dell’Acqua che ricorre il 22 marzo. Il volume di Acqua prelevato per uso potabile si riduce all’ingresso del sistema di distribuzione per le dispersioni nella rete di adduzione. Nel 2020, sono immessi nelle reti comunali di distribuzione 8,1 miliardi di metri cubi di Acqua per uso potabile (373 litri per abitante al giorno).
Acqua: Istat,29,4% famiglie non si fida a bere dal rubinetto
Le famiglie che dichiarano di non fidarsi a bere l’Acqua di rubinetto nel 2022 sono il 29,4%, il dato si presenta stabile rispetto al 2021, pur nel contesto di una progressiva riduzione delle preoccupazioni rispetto a venti anni fa (40,1% nel 2002). Lo indica l’Istat nelle statistiche sull’Acqua per il periodo 2020-2022 in occasione della Giornata mondiale dell’Acqua che ricorre il 22 marzo. Permangono notevoli differenze sul piano territoriale: si passa dal 17,3% nel Nord-est al 58,3% nelle Isole. A livello regionale, le percentuali più alte si riscontrano in Sicilia (61,7%), in Calabria (51,1%) e in Sardegna (48,6%).
Acqua: Istat, per molte famiglie bolletta è incomprensibile
Per molte famiglie in Italia nel 2022 resta poco comprensibile la lettura della bolletta dell’Acqua: le famiglie che dichiarano di essere molto o abbastanza soddisfatte della comprensibilità delle bollette sono quasi il 70%. Nel Mezzogiorno si rileva un livello di insoddisfazione sensibilmente al di sopra della media nazionale (41,3% nelle Isole e 39,9% nel Sud), con valori più alti in Calabria (44,3%), Abruzzo (44,1%), Basilicata (43,2%) e Sicilia (42,5%). Lo rende noto l’Istat nelle statistiche sull’Acqua dal 2020 al 2022 in occasione della giornata mondiale dell’Acqua che ricorre il 22 marzo. La frequenza di lettura dei contatori è molto o abbastanza soddisfacente per otto famiglie su 10 (77,5%), ma anche in questo caso la quota di famiglie poco o per niente soddisfatte (il 22,5% in media nazionale) presenta un forte divario territoriale, con elevate percentuali di bassa soddisfazione soprattutto in Calabria (42,3%), Sicilia (40,2%), Abruzzo (36,1%) e Basilicata (34,4%).