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Cronache

A Roma migliora qualità vita, ma sui rifiuti è bocciatura

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“Una città con aspettative e livelli di soddisfazione in miglioramento” con la “recente tendenza verso voti di piena sufficienza, anche come esito di un miglioramento di quelli in passato meno soddisfacenti, ma anche di un non pieno recupero del voto di eccellenza in quei servizi tipicamente romani” con, unico settore ‘bocciato’, l’igiene urbana, mentre i servizi più apprezzati riguardano la cultura, con l’Auditorium e i musei comunali. E’ il ritratto della città di Roma che emerge dal Rapporto 2024 dell’Acos, la XVII Indagine sulla qualità della vita e i servizi pubblici locali a Roma, presentato oggi nella sede del Cnel dal presidente Renato Brunetta con la presidente dell’Assemblea Capitolina Svetlana Celli. Nel 2024, il voto medio attribuito alla qualità della vita nella Capitale è stato 6,60.

Agli intervistati è stato chiesto di valutare la qualità della vita nella propria zona della città, che nel 2024 ottiene un voto medio di 6,39. I servizi più utilizzati sono i parchi (80%) e il trasporto pubblico (73% bus e 72% metro); sopra al 60% di utenti troviamo le farmacie comunali (67%), i musei e i cimiteri (63%), la sosta a pagamento (61%). Fra il 60% e il 40% di utenti troviamo i servizi on line (55%), tutti gli altri servizi culturali e ricreativi (dal 53% del Bioparco al 43% delle biblioteche comunali) e i taxi (43%). I servizi sociali e gli asili sono utilizzati invece solo da un quarto del campione. Le valutazioni espresse sui singoli servizi mettono in evidenza voti sufficienti per la maggior parte dei servizi osservati (ben 17 su 19). Al di sotto della sufficienza si trova in effetti solo l’igiene urbana con 4,9 per la raccolta dei rifiuti e a 4,8 per la pulizia delle strade. Andando nel dettaglio, and esempio, l’area Spagna-Quirinale-XX Settembre, fra I e II municipio, esprime particolare insoddisfazione per i servizi di igiene urbana e per il trasporto pubblico locale. Nel Centro storico viene espressa un’insufficienza sotto la media per l’igiene urbana e la sosta a pagamento.

In generale, invece, sufficienza piena (fra il 6,1 e il 6,5) caratterizza sette servizi, fra cui tutta la mobilità pubblica e privata, i servizi sociali dei municipi, quelli on line e quelli cimiteriali. Fra il 6,6 e il 6,9 troviamo, nell’ordine, l’illuminazione pubblica, le biblioteche comunali, gli asili nido, i parchi e il Bioparco. Acqua potabile, farmacie comunali e Palaexpo ottengono un 7 pieno, mentre il voto più alto quest’anno va all’Auditorium e ai Musei comunali (7,1). La lettura dei risultati medi per aree sub-municipali, definite in base al cap di residenza degli intervistati, si possono osservare alcune aree della città in cui è stata rilevata una soddisfazione inferiore alla media. Le zone in cui più spesso sono state registrate valutazioni più basse sono i territori dell’VIII (Ostiense, Garbatella, Tre Fontane)e del VII (Appio, Tuscolano, Cinecittà). I due Municipi valutano con maggiore severità tutti i servizi relativi alla mobilità, asili, farmacie e musei comunali, illuminazione pubblica e parchi. Esclusa Ostia, ad esempio, anche nel X si rilevano vari servizi meno apprezzati e più in generale la qualità della vita nella propria zona.

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“Appalti irregolari”: arrestati 2 carabinieri e imprenditore

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Due carabinieri (tra cui uno attualmente in quiescenza) e un imprenditore edile, operante nel comune di San Genesio e Uniti (Pavia), sono stati arrestati questa mattina dalla Guardia di Finanza di Pavia nell’ambito di un nuovo filone dell’indagine della Procura per presunti appalti irregolari. L’inchiesta, ribattezzata “Clean II”, ha preso le mosse dagli esiti di alcune perquisizioni compiute nell’ambito dell’attività investigativa “Clean I” per la quale ieri sono stati notificati 15 avvisi di chiusura indagini. Le Fiamme Gialle stanno operando congiuntamente all’Arma dei carabinieri.

“Contestualmente – sottolinea una nota della Procura di Pavia -, sono in corso di esecuzione perquisizioni, acquisizioni documentali – sia presso persone giuridiche (enti pubblici, studi professionali e società) sia persone fisiche (pubblici ufficiali. legali rappresentanti di società, professionisti) – nonché audizioni di persone informate, al fine di ricercare ulteriori prove e riscontri”. “L’analisi dei dispositivi sequestrati a un militare, il cui nominativo era emerso come collegato a soggetti emersi nelle predetta indagine – continua il comunicato -, ha permesso di accertare la sussistenza di un sistema corruttivo particolarmente radicato, con asservimento della funzione pubblica a fini personali e con compimento di atti contrari ai doveri di ufficio in cambio di molteplici favori. Particolare allarme ha destato lo sviamento della funzione dei due militari arrestati, in danno di una ex fidanzata, vessata anche attraverso l’abuso dei poteri dei pubblici ufficiali”.

In tale sistema, particolare attenzione è stata rivolta alle “vicende relative alla localizzazione di un’area all’interno del comune di San Genesio in cui (oltre ad alcune irregolarità urbanistiche, in cui risultano coinvolti anche esponenti dell’amministrazione comunale) si è inserita un’ulteriore vicenda corruttiva. Le indagini, infatti, hanno permesso di accertare come un imprenditore di San Genesio abbia accordato un prezzo di acquisto di particolare favore a uno dei due carabinieri arrestati, in cambio della garanzia della immunità dei controlli nel cantiere”. Risultano iscritte nel registro degli indagati anche altre persone, tra esponenti politici, imprenditori e professionisti. Le indagini proseguono e la Procura ha annunciato che “continueranno nelle prossime settimane con ulteriori attività istruttorie”.

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Consiglio di Stato, bocciati appelli Img su multe diritti tv

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I ricorsi in appello devono essere in parte respinti e in parte dichiarati inammissibili. Così il Consiglio di Stato ha definito la vicenda della legittimità delle multe inflitte dall’Antitrust a conclusione di una complessa istruttoria che nel 2019 accertò l’esistenza di un’intesa nelle gare per l’assegnazione dei diritti internazionali del calcio in tv. Davanti ai giudici di Palazzo Spada c’erano i ricorsi in appello proposti da Img Media Ltd e Img Worldwide Llc per contestare la sentenza con la quale il Tar del Lazio nel maggio dello scorso anno confermò la legittimità delle maximulte.

Lungo l’iter storico-processuale della vicenda. A fine aprile 2019 l’Antitrust accertò che le condotte di una serie di società – tra cui il gruppo Img – avevano costituito un’intesa restrittiva della concorrenza al fine di coordinare la partecipazione e il contenuto delle offerte economiche nelle procedure di gara indette dalla Lega Calcio di serie A per l’assegnazione dei diritti televisivi delle competizioni di calcio dei territori diversi dall’Italia. Si arrivò a sanzioni complessivamente milionarie (in particolare le società del gruppo Img furono sanzionate con 343.645,50 euro).

Il provvedimento dell’Autorità fu impugnato; ci fu la conferma della legittimità dell’accertamento, ma con la rideterminazione di alcune delle sanzioni. Restavano pendenti i ricorsi in appello proposti da Img Media Ltd e Img Worldwide Llc per contestare la sentenza del Tar di rigetto del loro ricorso. Preliminarmente il Consiglio di Stato ha respinto i motivi di appello in tema di congruità del tempo occorso per contestare l’illecito e di non conformità alla previsione normativa che impone d’informare l’incolpato nel più breve tempo possibile e in modo dettagliato della natura e dei motivi dell’accusa.

Successivamente i giudici di Palazzo Spada hanno evidenziato “l’insussistenza di evidenze in ordine alla lamentata compromissione delle garanzie difensive” delle società, ritenendo che “la durata non ragionevole del procedimento (esclusa nel caso di specie) non può, comunque, ritenersi circostanza ex se idonea a determinare un vulnus alla loro posizione soggettiva”; sotto un ulteriore profilo “deve, poi, evidenziarsi, seppur ad abundantiam, come l’estensione della durata del procedimento sia stata determinata dalle deduzioni articolate dalle stesse parti del procedimento”. Come ulteriore passaggio, il Consiglio di Stato ha ritenuto inammissibili le censure relative al tema degli effetti dell’illecito antitrust e ai soggetti ritenuti danneggiati da tali condotte.

“Deve, infatti, considerarsi come l’illecito in esame abbia integrato una intesa restrittiva per oggetto… Ora, la distinzione tra intese restrittive per oggetto o per effetto rileva sul piano degli elementi costitutivi dell’illecito e comporta un regime probatorio diverso. Infatti, nel primo caso, non occorre dimostrarne gli effetti sulla concorrenza al fine di qualificarle come ‘restrizione della concorrenza’”.

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L’ecumenismo al centro della Facoltà teologica di Capodimonte

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L’ecumenismo è al centro di una iniziativa della Facoltà Teologica di Capodimonte, a Napoli, in corso oggi. Il Convegno, dal titolo “Unità in cammino”, che vede la partecipazione di relatori di diverse comunità cristiane, “si propone di presentare l’attualità del decreto ‘Unitatis redintegratio’ del Concilio Vaticano II nel 60° anniversario della sua promulgazione”, riferiscono i promotori dell’iniziativa.

Allo stesso tempo si cercherà di riflettere sugli sforzi compiuti negli ultimi sessant’anni e su quelli ancora da fare per arrivare a una vera unità dei cristiani. “In un mondo sempre più globalizzato la mappa ecumenica sta cambiando”, afferma il Decano della Facoltà Teologica di Capodimonte, prof. Antonio Foderaro, “e la stessa Chiesa è passata dall’essere prevalentemente eurocentrica a mondocentrica e a dialogare sempre più spesso con uomini e realtà diverse”. D’altra parte, quello che Papa Francesco ha definito “ecumenismo del sangue” ha sollevato alcune urgenze e questioni da affrontare.

“Restano necessarie, allora, le tre dimensioni del dialogo: il cosiddetto ecumenismo delle mani, della testa e del cuore”. Tra gli interventi di oggi quelli di mons. Gaetano Castello, vescovo ausiliare di Napoli, di mons. Donato Oliverio, vescovo dell’Eparchia di Lungro, Riccardo Burigana (Direttore del Centro studi per l’ecumenismo in Italia) ed Edoardo Scognamiglio (Direttore del Centro studi per il dialogo interreligioso e le culture di Maddaloni), e mons. Andrea Palmieri del Dicastero vaticano che si occupa dell’Unità dei cristiani.

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