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Ambiente

A Pozzuoli il festival del pesce azzurro dal 18 dicembre

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Showcooking, aperifish, degustazioni e tavole rotonde con una serie di eventi dedicati alla pesca sostenibile e all’enogastronomia responsabile. A Pozzuoli, dal 18 al 23 dicembre va in scena la prima edizione della kermesse “Azzurro Pozzuoli”, che sarà ospitata nel Palazzo del Mare, in via Fasano.  Nel periodo della manifestazione saranno coinvolti il Mercato ittico all’ingrosso, i pescatori locali, le attività ristorative, le aziende vitivinicole del territorio, le imprese agricole dei Campi Flegrei.

Giovedì 21 si terrà lo ZuppadiPesce Day, i ristoranti che hanno dato adesione cucineranno la tipica zuppa realizzata rigorosamente con pesci azzurri. A dare il via alla sei giorni saranno il sindaco di Pozzuoli Luigi Manzoni e l’assessore alle attività produttive Titti Zazzaro, nel corso della presentazione ufficiale del 18 dicembre. Al convegno, dal titolo “Il mercato del pesce ecosostenibile, primo esempio di economia circolare del mare”prenderanno parte anche gli assessori regionali Antonio Marchiello e Nicola Caputo.

Il 18, all’apertura, un momento simbolico che segnerà lo spartiacque tra il passato e il futuro: la consegna delle cassette ecosostenibili ai pescatori puteolani, le quali andranno a sostituire quelle in polistirolo. Una vera ed autentica rivoluzione nel modo di gestire il pescato, che abbatte ogni potenziale pericolo d’inquinamento del mare.

“Azzurro Pozzuoli finalmente è realtà, ciò che immaginavamo fin dal primo giorno del nostro insediamento sarà possibile toccare con mano. Per sei giorni Pozzuoli sarà la capitale del pescato flegreo, dice l’assessore Titti Zazzaro, ruolo che compete a questa città per origini, tradizione e risorse. Con il nostro lavoro puntiamo a rilanciare un settore per dare slancio all’intera economia cittadina, perché la nostra è un’amministrazione del fare, sempre al servizio del territorio”.

Nella prima giornata di Azzurro Pozzuoli andrà in scena uno showcooking con degustazione della zuppa di pesce azzurro rivisitata dallo chef Angelo Carannante, Stella Michelin del ristorante Caracol di Bacoli, Napoli. Martedì 19 dicembre invece sarà la volta di AperiFish – La festa del pescato locale che sposa i vini puteolani, evento con 30 attività ristorative e lounge bar coinvolti, a ingresso gratuito attraverso una prenotazione online, che consentirà di assaporare le delizie del mare in versione antipasti, finger food e primi piatti tipici. Il tutto innaffiato dai migliori vini del Consorzio di Tutela Dei Vini Campi Flegrei al calice. Nei locali del mercato ittico di via Fasano mercoledì 20 dicembre alle 17,00 si terrà la conferenza sulla Blue Economy articolata in 3 focus tematici: Blue & good, Blue Innovation, Blue thinking, e con la partecipazione di molti esperti del settore. Un convegno che terminerà con lo showcooking del secondo chef stellato di Azzurro Pozzuoli, Alfonso Caputo della Taverna del Capitano di Massa Lubrense , Napoli.

Dal produttore al ristoratore, organizzato da Malazè sarà invece il momento B2B di incontro al mercato tra i produttori (pescatori, cantine per il comparto enologico e aziende agricole) e i ristoratori, in programma giovedì 21 dicembre a partire dalle ore 10 a Villa Avellino a Pozzuoli. Spazio poi a un interessante focus sul vino venerdì 22 dicembre dalle ore 16.30 a cura dell’AIS e di Malazè, dedicato in particolare all’annata 2022 di Falanghina e Piedirosso dei Campi Flegrei. La giornata di chiusura di Azzurro Pozzuoli di sabato 23 dicembre celebrerà il rito tradizionale dell’acquisto del pesce prenatalizio. Nel giorno dell’antivigilia di Natale e per tutta la notte, infatti, al mercato del pesce al dettaglio andrà in scena la vendita del pesce al Mercato Ittico al Dettaglio. Nella fascia oraria dalle 17 alle 19 si svolgerà il Cuoppo Fish, degustazione del mitico cuoppo di alici fritte.

Azzurro Pozzuoli è anche formazione e didattica in quanto saranno attivi dei laboratori didattici, della durata di due ore al giorno, presso l’Istituto Professionale per i servizi di Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera ISPEO “Lucio Petronio” di Pozzuoli e Monterusciello con 11 classi quinte e quasi 220 studenti, a cura di Agriculturalab. Gli attestati saranno poi consegnati nel corso della manifestazione dopo un percorso mirato a elaborare la progettazione di menu educativi, i modi di valorizzare il pesce azzurro nel piatto a tavola e in cucina, attraverso la conoscenza dei processi di ecosostenibilità e di pesca responsabile.

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L’Italia pensa al nucleare, 50 miliardi l’impatto sul Pil

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Il tema del nucleare di ultima generazione irrompe al forum Teha di Cernobbio con con gli imprenditori e operatori del settore che chiedono di “fare presto” per evitare di perdere l’opportunità per gli investimenti. Una tecnologia che porterebbe benefici alla crescita economica del Paese un impatto sul Pil di 50,3 miliardi al 2050. La posizione del governo non si fa attendere con il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin che annuncia l’arrivo “entro fine anno” di un “disegno di legge, che conterrà la normativa primaria e dove saranno previsti i soggetti regolatori”.

L’Italia, di fatto, rientrerebbe nel nucleare. Da Villa d’Este, sul lago di Como, sono Edison e Ansaldo Nucleare ad illustrare l’impatto dell’atomo sulla decarbonizzazione energetica e sull’economia italiana. Il nucleare di ultima generazione, secondo una analisi illustrata a Cernobbio, può abilitare al 2050 un mercato potenziale fino a 46 miliardi di euro, con un valore aggiunto attivabile pari a 14,8 miliardi di euro. Ma c’è di più perché considerando anche i benefici indiretti e dell’indotto, sarà possibile creare oltre 117.000 nuovi posti di lavoro. Il nuovo nucleare non è soltanto una “risorsa preziosa per raggiungere gli obbiettivi di transizione energetica ma costituisce una vera e propria occasione di rilancio industriale per il Paese”, spiega Nicola Monti, amministratore delegato di Edison.

“L’Italia ha l’occasione – aggiunge – di essere protagonista, se da subito viene definito un piano industriale di medio-lungo periodo”. Sui tempi è il ministro Pichetto a fissare dei punti fermi. Per fine anno arriverà “l’analisi complessiva sul nucleare e su ciò che bisognerà introdurre come norma primaria che deve trasformarsi in disegno di legge”. I tempi li detterà il “parlamento, ma auspico che nel corso del 2025 che si possa chiudere quello che è il processo di valutazione normativa”. E sull’ipotesi di un nuovo referendum, “non faccio il mago di conseguenza la libertà di raccogliere firme e fare i referendum c’è”. In passato gli italiani si sono espressi su una “tecnologia di 60 anni fa, quella di prima e seconda generazione”, prosegue il ministro, ribandendo che “guardiamo al nuovo nucleare, che non prevede la costruzione di grandi centrali.

Pensiamo invece ai agli Small modular reactor e agli Advanced modular reactor”. In Italia c’è grande fermento tra i principali protagonisti del settore dell’energia per essere pronti ad affrontare la sfida del nuovo nucleare. Da mesi, infatti, sono stati siglati numerosi accordi di programma finalizzati allo ricerca ed allo sviluppo della tecnologia nucleare. Tra le ultime intese, ma solo in ordine di tempo, c’è quella tra Edison, Federacciai e Ansaldo Energia per decarbonizzare le acciaierie italiane. Per l’Italia si riapre una nuova “riflessione sul ruolo benefico che le nuove tecnologie nucleari disponibili o in via di sviluppo possono giocare nel mix energetico italiano”, spiega Daniela Gentile, amministratore delegato di Ansaldo Nucleare. Il nucleare di nuova generazione conta attualmente, a livello globale, oltre 80 progetti in via di sviluppo.

Nello sviluppo del nuovo nucleare, secondo l’analisi di Edison, Ansaldo Nucleare e Teha, l’Italia può contare su competenze lungo quasi tutta la catena di fornitura e su un sistema della ricerca all’avanguardia. Lo studio, inoltre, ha identificato 70 aziende italiane specializzate nel settore dell’energia nucleare che confermano una “forte resilienza di questo comparto a tre decenni dall’abbandono della produzione in Italia”. Il valore strettamente legato all’ambito nucleare generato dalle aziende di questa filiera si attesta nel 2022 a 457 milioni di euro, con circa 2.800 occupati sostenuti, e l’Italia che si posiziona quindicesima a livello globale e settimana in Ue-27 per export di reattori nucleari e componenti tra il 2018 e il 2022.

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Copernicus, quella del 2024 l’estate più calda di sempre

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Gli scorsi mesi di giugno e agosto sono stati i più caldi mai registrati e nel complesso, l’estate boreale 2024 (ovvero giugno-luglio-agosto) è stata la più calda di sempre. E’ quanto spiega Samantha Burgess, vicedirettrice del Copernicus Climate Change Service, il servizio europeo sul clima. “Questa serie di temperature record sta aumentando la probabilità che il 2024 sia l’anno più caldo mai registrato. Gli eventi estremi legati alla temperatura osservati quest’estate diventeranno solo più intensi, con conseguenze più devastanti per le persone e il pianeta, a meno che non adottiamo misure urgenti per ridurre le emissioni”.

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Greenpeace, aziende petrolifere paghino per crisi climatica

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Le aziende petrolifere paghino per la crisi climatica. E’ la richiesta ribadita da Greenpeace in una nota a commento dello studio del World Weather Attribution, sulla siccità in Sicilia e in Sardegna. «A pagare il prezzo della siccità estrema in Sardegna e in Sicilia – amplificata da un uso inefficiente delle risorse idriche e da infrastrutture inadeguate – sono le persone che subiscono razionamenti di acqua, gli ecosistemi naturali e persino interi settori produttivi come l’agricoltura e il turismo. Danni gravissimi di cui si dovrebbe invece chiedere conto alle aziende del petrolio e del gas, come Eni, che con le loro emissioni di gas serra sono i principali responsabili della crisi climatica”, sostiene Federico Spadini, campaigner Clima di Greenpeace Italia.

“Gli sconvolgimenti climatici causati dalla nostra dipendenza da petrolio, gas e carbone sono destinati a peggiorare se non metteremo al più presto fine allo sfruttamento delle fonti fossili”, si legge ancora nella nota che ricorda la produzione di gas nell’impianto Cassiopea a largo della Sicilia. “Al di là dei proclami, il governo non intende far nulla per le Regioni italiane più colpite dalla siccità e dagli altri eventi climatici estremi”, sostiene ancora Greenpeace che ricorda la causa intentata contro il gruppo energetico.

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