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Riparte Report su Rai 3, la prima inchiesta che fa luce sui rapporti tra società Juventus e ultras legati alla ‘ndrangheta è di Federico Ruffo

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Cartelli contro la società esposti dentro la curva dello Stadium. Sono ultras delle frange più estreme. Minacce di morte tra tifosi bianconeri per gestire le curve. Questo è quello che si nota, si vede nelle curve oggi. Quello che non è ancora andata in onda su Report (su Rai3 domani alle 21.15) , fa già discutere da giorni. È la prima inchiesta di Report dedicata alla Juventus: secondo la ricostruzione del programma, sotto scudetti e vittorie ci sarebbe un mondo opaco di rapporti tra dirigenti bianconeri, ultras e ‘ndrangheta, un sistema di bagarinaggio e legami con la criminalità organizzata da milioni di euro.

L’autore dell’inchiesta. Federico Ruffo inviato di Report

“Il calcio viene sempre raccontato con i toni dell’epica e della tragedia – spiega Sigfrido Ranucci, volto e mente di Report -, il romanzo sportivo nasconde tutto. Ma il calcio da tempo è diventato business ed è inevitabile che arrivino anche le infiltrazioni della criminalità organizzata”.
Il bagarinaggio è fonte di veri guadagni: “Si parla di 1 milione e mezzo di euro che vanno a singoli gruppi di ultrà. Tutto in nero, esentasse. Va a finire che questa gente la trovi nelle liste del reddito di cittadinanza”. Paradosso amaro di un Paese in cui «lo stadio è zona franca. Noi metteremo insieme i tasselli di un mosaico: il mostro si è intuito, noi lo mostreremo intero». Al centro della puntata ci sono intercettazioni e testimonianze inedite che confermerebbero la spartizione di affari tra curva e malavita.

  • Nel video che abbiamo tratto dal sito Fb di Report c’è un piccolo stralcio della puntata di lunedì ore 21.15 Rai3. È uno stralcio dell’intercettazione del 2009 tra Rocco Dominello, ultras della Juventus, condannato nel 2017 per associazione mafiosa, e Fabio Germani, ex ultras presidente della fondazione Italia Bianconera, anche lui condannato in appello per concorso esterno in associazione mafiosa nell’inchiesta della DDA di Torino sull’infiltrazione della ‘ndrangheta nella curva della Juve.

Nella prima puntata del programma si parla anche della connection di Luca Parnasi, l’uomo che voleva costruire lo stadio della Roma. Con tutta una serie di personaggi che gravitano intorno a Parnasi e che oggi hanno ruoli anche in altre importanti aziende.  Un sistema che il costruttore avrebbe alimentato, secondo le accuse, con tentativi di corruzione e finanziamenti a fondazioni riferibili a Lega e Pd. Non solo calcio, però, perché in questa stagione le inchieste di Report toccheranno anche i finanziamenti pubblici all’ editoria, il crollo del ponte di Genova, il male e il futuro della sanità, l’ evasione da 6 miliardi di Iva delle grandi aziende petrolifere.

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Morta Amelia Cortese Ardias, il cordoglio di Bassolino

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“La scomparsa della Cortese Ardias mi rattrista davvero. Amelia è stata una esponente liberale di primo piano, una donna delle istituzioni ed impegnata nella vita culturale e sociale”. Lo afferma in una nota Antonio Bassolino. “Mio padre – aggiunge l’ex sindaco di Napoli – era amico del marito. Le ho voluto molto bene e tra di noi vi sono sempre stati sentimenti di stima ed affetto. Un abbraccio ai familiari”.

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Torna il maltempo, allerta arancione in sei regioni

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Torma il maltempo e domani sarà allerta arancione in sei regioni e gialla in nove. Piogge e temporali, dalla serata di oggi, cadranno sulle regioni di Nord-Ovest e la Toscana, poi la perturbazione si estenderà nella giornata di domani al Nord-Est e in parte al Centro. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I temporali da stasera riguarderanno la Liguria e poi, dalle prime ore di domani, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. Possibili anche locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte.

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A cento anni gli rinnovano la patente a Ravenna

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Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto. Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026. Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici. Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda.

“Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno”.

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