Si rafforza il margine di speranza di arrivare a individuare una cura per aiutare i malati di Covid. A Napoli 3 pazienti sono migliorati grazie alla sperimentazione di un farmaco nato per tutt’altra malattia, il Tolicizumab, l’anticorpo monoclonale usato per l’artrite reumatoide, della Roche che ha annunciato la cessione gratuita. I test erano cominciati in Cina e l’Italia a aderito con l’ospedale Cotugno di Napoli. Ora l’Aifa sta valutando i risultati per dare il via libera al trial.
I risultati sono stati definiti molto incoraggianti cosi’ come quelli per l’utilizzo dell’antivirale Remdesivir (della Gilead) che ha ottenuto il via libera per essere provato, in via preliminare, in 5 centri di riferimento per la lotta al coronavirus. E mentre le aziende di tutto il mondo stanno potenziando le linee di ricerca, anche sperimentando nuove associazioni di farmaci gia’ in uso per combattere l’infezione che il virus scatena nelle vie respiratorie, si moltiplicano gli appelli per unire gli sforzi e bruciare i tempi per individuare il vaccino. In tutto il mondo i progetti sono ben 35, tutti in fase iniziale, per molti dei quali non sono neppure cominciati i test sugli animali. Sul campo ci sono 15 aziende e da 20 consorzi pubblici-privati, ha spiegato il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi. Ma il numero cresce di giorno in giorno con annunci legati anche all’impegno assunto nei diversi paesi. Alisei, Cluster Tecnologico Nazionale Life Science, Farmindustria, e Assolombarda lanciano per questo al Governo italiano un appello, proponendo una nuova Missione Europea per la ricerca del vaccino contro il Covid-19 con un budget consistente per un periodo di 12 mesi.
“In un momento difficile, solo l’unione dei saperi e delle energie nazionali e internazionali puo’ portare a un risultato concreto”, sostengono Diana Bracco, Massimo Scaccabarozzi e Sergio Dompe’ nella loro lettera al Premier Giuseppe Conte. Intanto l’attenzione maggiore e’ rivolta su quello che sta accadendo nei reparti dove si utilizzano i farmaci sperimentali, uniche armi davvero a disposizioni per il momento.
“Da sabato abbiamo trattato 6 pazienti tutti intubati. Di questi, 3 hanno avuto un miglioramento importante” ha spiegato Paolo Ascierto, direttore dell’unita’ di immunologia clinica del Pascale a capo della sperimentazione del farmaco per l’artrite reumatoride. L’Italia partecipera’ anche a 2 studi di fase 3 (quelli sull’uomo) promossi da Gilead Sciences per valutare l’efficacia e la sicurezza della molecola sperimentale antivirale remdesivir negli adulti ricoverati con diagnosi di COVID-19. I test saranno inizialmente condotti presso l’Ospedale Sacco, il Policlinico di Pavia, l’Azienda Ospedaliera di Padova, l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Parma e lo Spallanzani. Ma si stanno identificando in collaborazione con AIFA altri centri in Regioni con alta incidenza dell’infezione da coronavirus per includerli negli studi. Un’altra via e’ quella di lavorare sugli anticorpi di chi e’ guarito. AbCellera e Lilly svilupperanno insieme, su questa intuizione, anticorpi terapeutici per il trattamento della malattia. Si indaghera’ fra gli oltre 500 anticorpi unici isolati da uno dei primi pazienti statunitensi ad essere guarito da COVID-19 per creare terapie per il trattamento e la prevenzione del coronavirus. La corsa riguarda anche la diagnostica: negli Stati Uniti e’ stato annunciato un test rapido di poche ore per scoprire i casi, realizzato dalla Roche. Un obiettivo raggiunto in Italia pochi giorni fa con un altro test diagnostico della DiaSorin. Ora l’Aifa ha appena inaugurato una nuova sezione sul proprio sito per raccogliere tutte le informazioni su quello che accade nel settore e per informare operatori sanitari e cittadini in tempo reale.
“Pompei non può essere associata al turismo di massa, ma deve avere come obiettivo quello della qualità”. Gabriel Zuchtriegel stringe tra le mani il suo biglietto nominativo, quello che da oggi è obbligatorio per entrare negli scavi che dirige dal febbraio 2021. È una delle novità introdotte all’interno del parco archeologico. La più importante riguarda il numero chiuso per gli ingressi giornalieri, che non potranno mai superare quota 20mila. Nel periodo di maggiore afflusso (dal primo aprile al 31 ottobre), poi, saranno anche previste specifiche limitazioni a seconda delle fasce orarie: dalle 9 alle 12 massimo 15mila ingressi; altri 5mila da mezzogiorno alle 17.30. L’acquisto dei ticket è consentito sul posto e online. “Alla base – spiega ancora Zuchtriegel – ci sono soprattutto motivi di sicurezza, sia dei visitatori, sia di tutela del patrimonio. Partiamo in questo periodo di bassa stagione per sperimentare tale misura, i cui numeri saranno poi esaminati con calma in vista delle giornate di maggiore afflusso”.
Obiettivo è anche combattere il fenomeno del bagarinaggio, che portava i turisti ad acquistare biglietti rivenduti a prezzi maggiorati e con l’aggiunta di “servizi” già compresi nel costo abituale del ticket. Altro proposito è puntare a distribuire i visitatori anche sugli altri siti del parco (Boscoreale, Torre Annunziata, Villa dei Misteri, Civita Giuliana e Stabia). Gli scavi di Pompei introducono le novità del numero chiuso e del biglietto nominativo dopo un’estate da record, che ha fatto registrare flussi mai visti in passato, con oltre quattro milioni di visitatori e punte di oltre 36.000 presenze in occasione di una delle prime domeniche del mese (quelle a ingresso gratuito). Questa mattina Zuchtriegel ha deciso di seguire personalmente l’avvio del cambiamento insieme con Prefettura, vigili del fuoco e consulenti dei lavoratori insieme ai quali è stata ravvisata la necessità di prevedere una gestione in piena sicurezza del sito Unesco.
“Abbiamo avuto in autunno, estate e primavera – sottolinea ancora il direttore – giornate in cui il limite dei 20.000 ingressi è stato superato: ci siamo resi conto di dover garantire a tutti i visitatori una esperienza di qualità. Pompei non deve essere un sito per il turismo di massa. Abbiamo un territorio meraviglioso e ci impegneremo a canalizzare maggiormente i flussi, ma anche gli investimenti, la ricerca e la valorizzazione di questi luoghi. Questo non è una misura contro la crescita. Anzi, noi puntiamo sulla crescita”. Nessuna gara sui numeri, come avviene in particolare in occasione delle domeniche ad ingresso gratuito: “La nostra priorità è la sicurezza – conclude Zuchtriegel -. E in caso di emergenza, abbiamo pensato di assicurare uscite controllate ai visitatori. Attenzione, siamo orgogliosi dei dati che abbiamo raggiunto in questi anni: spesso eravamo al primo posto nelle giornate di ingressi gratuiti. Questa classifica è carina, ma logica ci impone di scegliere la conservazione del nostro patrimonio: non vorremmo mai che qualche classifica finisca per danneggiarlo”.
Calano i contagi da Covid-19 in Italia. Nella settimana dal 17 al 23 ottobre si registrano 8.660 nuovi casi rispetto ai 11.433 della rilevazione precedente mentre i decessi sono 116 a fronte di 117. Il maggior numero di nuovi casi è stato registrato in Lombardia (2.693), Veneto (1.206), Piemonte (998) e Lazio (928). Mentre continua la corsa della variante Xec. E’ quanto emerge dal bollettino aggiornato e dal monitoraggio settimanale a cura del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità. Nell’ultima settimana sono stati effettuati 89.792 tamponi, in calo rispetto ai 94.880 della precedente rilevazione, e scende anche il tasso di positività, da 12% a 9,6%.
L’indice di trasmissibilità (Rt) basato sui casi con ricovero ospedaliero, al 15 ottobre è pari a 0,84 rispetto a 1,06 del 9 ottobre. È in lieve diminuzione, in quasi tutte le regioni, l’incidenza settimanale: la più elevata è stata in Lombardia (27 casi per 100mila abitanti) e la più bassa in Sicilia (con 0,2 casi per 100mila abitanti). Al 23 ottobre, si legge, “l’occupazione dei posti letto in area medica è pari a 3,7%, stabile rispetto alla settimana precedente (3,8% al 16 ottobre). In lieve diminuzione l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 0,9% (76 ricoverati), rispetto alla settimana precedente (1,0% al 16 ottobre)”. In base ai dati di sequenziamento nell’ultimo mese si osserva la co-circolazione di differenti sotto-varianti di JN.1 attenzionate a livello internazionale, con una predominanza di KP.3.1.1. In crescita, inoltre, la proporzione di sequenziamenti attribuibili a Xec (17% nel mese di settembre contro il 5% del mese di agosto).
Dopo il calo delle ultime settimane, tornano a salire i contagi da Covid-19 in Italia. Dal 19 al 25 settembre sono stati 11.164 i nuovi positivi, rispetto agli 8.490 della settimana precedente, pari a un aumento di circa il 30%. La regione con più casi è la Lombardia (3.102), seguita dal Veneto (1.683) e Lazio (1.302). E a crescere sono anche i decessi settimanali, passati da 93 a 112. Stabile l’impatto sugli ospedali mentre cresce la variante Xec.
Questi i dati dell’ultimo bollettino settimanale pubblicato dal ministero della Salute e del monitoraggio a cura dell’Istituto superiore di Sanità. Ad aumentare sono stati anche i tamponi, passati dai 81.586 del 12-18 settembre a 85.030, mentre il tasso di positività è passato dal 10% al 13%. Stabile invece il numero di posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti di area medica (pari a 3% con 1.885 ricoverati), così come quelli occupati in terapia intensiva (0,7% con 62 ricoverati). I tassi di ospedalizzazione e mortalità restano più elevati nelle fasce di età più alte.
L’indice di trasmissibilità (Rt) basato sui casi con ricovero, è pari a 0,9, in lieve aumento rispetto alla settimana precedente. Mentre l’incidenza è di 19 casi per 100mila abitanti, anche questa in aumento rispetto alla settimana precedente (14 casi per 100mila abitanti). L’incidenza più elevata è in Veneto (35 casi per 100mila abitanti) e la più bassa nelle Marche (1 per 100mila). In base ai dati di sequenziamento genetico, nell’ultimo mese circolano insieme differenti sotto-varianti di Jn.1 attenzionate a livello internazionale, con una predominanza di Kp.3.1.1 (68%). In crescita, e pari a circa il 5%, i sequenziamenti del lignaggio ricombinante Xec, appartenente alla famiglia Omicron.