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Tribunali, rischio stop: giudici contagiati a Milano e Napoli

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A Napoli ci sono un giudice e almeno 4 avvocati contagiati. A Milano, invece, siamo a tre magistrati del Palazzo di giustizia positivi al Coronavirus. L’ultimo contagiato meneghino è un sostituto procuratore generale. È in buone condizioni generali. Prima di lui due giudici civili, marito e moglie, erano risultati positivi nei giorni scorsi. Sabato e domenica l’intero palazzo sarà sanificato.
Il presidente del Tribunale Roberto Bichi e il procuratore della Repubblica Francesco Greco hanno emesso circolari per ridurre al minimo i contatti e dunque le occasioni di contagio. La giustizia e i palazzi di giustizia non chiudono.

Rinviate le udienze penali e civili previste fino al 16 marzo, tranne quelle urgenti e con detenuti. Differito nel tempo tutto ciò che si può differire, purché non incida sulla libertà personale delle persone indagate o imputate. Ridotta l’attività non urgente e soprattutto i contatti con il pubblico. Chiusi fino al 15 marzo alcuni uffici, tra cui quelli dell’esecuzione penale, del deposito atti e l’ archivio. Sospesi i termini a difesa fino al 31 marzo. Gli impiegati amministrativi del Palazzo milanese con figli minori possono stare a casa fino a sabato e la loro assenza è considerata giustificata. I contatti diretti tra i magistrati, gli avvocati, il pubblico sono ridotti al minimo e, dove possibile, devono essere sostituiti da comunicazioni elettroniche, e-mail, contatti online attraverso il sito internet della Procura. Il procuratore generale facente funzione Nunzia Gatto ha autorizzato tutti “i magistrati dell’ ufficio che non abbiano impegni di udienze e che non abbiano turni di presenza a svolgere lo smart working” da casa.


Il ministro Alfonso Bonafede sta lavorando “a un provvedimento con prescrizioni restrittive in tutte le strutture giudiziarie, per la tutela degli operatori e l’adozione di ogni misura idonea a contenere il contagio”.

La decisione più dura viene presa a Napoli, dopo che un magistrato è risultato positivo: “tutte le attività giurisdizionali ed amministrative, non di somma urgenza, sono sospese nei giorni 6, 7 e 9 marzo”. Nello stesso tribunale un avvocato è da qualche giorno al Cotugno. Ha contagiato alcuni colleghi che sono a casa. Avvocati che a loro volta potrebbero aver contagiato altri avvocati. Anche a Napoli è allarme contagio nella cittadella della giustizia. Di norma affollatissima. Ora ha un aspetto spettrale. A Roma, dove non ci sono invece casi di contagio, sono state disposte misure precauzionali, come la riduzione degli assembramenti e delle code davanti agli uffici. Alcune udienze sono già state celebrate a porte chiuse, come quella sul presunto depistaggio del caso Cucchi.

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Casi di Covid in calo, 8.660 in 7 giorni e cresce la variante Xec

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Calano i contagi da Covid-19 in Italia. Nella settimana dal 17 al 23 ottobre si registrano 8.660 nuovi casi rispetto ai 11.433 della rilevazione precedente mentre i decessi sono 116 a fronte di 117. Il maggior numero di nuovi casi è stato registrato in Lombardia (2.693), Veneto (1.206), Piemonte (998) e Lazio (928). Mentre continua la corsa della variante Xec. E’ quanto emerge dal bollettino aggiornato e dal monitoraggio settimanale a cura del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità. Nell’ultima settimana sono stati effettuati 89.792 tamponi, in calo rispetto ai 94.880 della precedente rilevazione, e scende anche il tasso di positività, da 12% a 9,6%.

L’indice di trasmissibilità (Rt) basato sui casi con ricovero ospedaliero, al 15 ottobre è pari a 0,84 rispetto a 1,06 del 9 ottobre. È in lieve diminuzione, in quasi tutte le regioni, l’incidenza settimanale: la più elevata è stata in Lombardia (27 casi per 100mila abitanti) e la più bassa in Sicilia (con 0,2 casi per 100mila abitanti). Al 23 ottobre, si legge, “l’occupazione dei posti letto in area medica è pari a 3,7%, stabile rispetto alla settimana precedente (3,8% al 16 ottobre). In lieve diminuzione l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 0,9% (76 ricoverati), rispetto alla settimana precedente (1,0% al 16 ottobre)”. In base ai dati di sequenziamento nell’ultimo mese si osserva la co-circolazione di differenti sotto-varianti di JN.1 attenzionate a livello internazionale, con una predominanza di KP.3.1.1. In crescita, inoltre, la proporzione di sequenziamenti attribuibili a Xec (17% nel mese di settembre contro il 5% del mese di agosto).

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Salgono del 30% i casi di Covid, in 7 giorni 11.164

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Dopo il calo delle ultime settimane, tornano a salire i contagi da Covid-19 in Italia. Dal 19 al 25 settembre sono stati 11.164 i nuovi positivi, rispetto agli 8.490 della settimana precedente, pari a un aumento di circa il 30%. La regione con più casi è la Lombardia (3.102), seguita dal Veneto (1.683) e Lazio (1.302). E a crescere sono anche i decessi settimanali, passati da 93 a 112. Stabile l’impatto sugli ospedali mentre cresce la variante Xec.

Questi i dati dell’ultimo bollettino settimanale pubblicato dal ministero della Salute e del monitoraggio a cura dell’Istituto superiore di Sanità. Ad aumentare sono stati anche i tamponi, passati dai 81.586 del 12-18 settembre a 85.030, mentre il tasso di positività è passato dal 10% al 13%. Stabile invece il numero di posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti di area medica (pari a 3% con 1.885 ricoverati), così come quelli occupati in terapia intensiva (0,7% con 62 ricoverati). I tassi di ospedalizzazione e mortalità restano più elevati nelle fasce di età più alte.

L’indice di trasmissibilità (Rt) basato sui casi con ricovero, è pari a 0,9, in lieve aumento rispetto alla settimana precedente. Mentre l’incidenza è di 19 casi per 100mila abitanti, anche questa in aumento rispetto alla settimana precedente (14 casi per 100mila abitanti). L’incidenza più elevata è in Veneto (35 casi per 100mila abitanti) e la più bassa nelle Marche (1 per 100mila). In base ai dati di sequenziamento genetico, nell’ultimo mese circolano insieme differenti sotto-varianti di Jn.1 attenzionate a livello internazionale, con una predominanza di Kp.3.1.1 (68%). In crescita, e pari a circa il 5%, i sequenziamenti del lignaggio ricombinante Xec, appartenente alla famiglia Omicron.

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Casi di Covid ancora in calo, inizia a circolare la variante Xec

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Dopo l’ondata di contagi estiva, anche nell’ultima settimana continua il calo di casi di Covid-19 in Italia. Dal 12 al 18 settembre sono stati 8.490 i nuovi positivi, ovvero circa il 12% in meno rispetto ai 9.670 al periodo dal 5 all’11 settembre. Calano anche i decessi, che sono stati 93 rispetto ai 97 della precedente rilevazione. Stabile il peso sugli ospedali sono stati segnalati anche nel nostro Paese alcuni sequenziamenti della variante Xec, sempre appartenente alla famiglia Omicron. Questi i numeri contenuti nell’ultimo monitoraggio a cura dell’Istituto Superiore di Sanità e nel bollettino settimanale pubblicato dal ministero della Salute. Sono stati 81.586 i tamponi effettuati in 7 giorni, in calo del 6% circa rispetto ai 86.872 della settimana precedente, il tasso di positività passa dall’11% al 10% circa.

La regione con il più elevato numero di casi in assoluto è stata la Lombardia, con 1.951, seguita dal Veneto, con 1.175. Le fasce di età più colpite dall’infezione sono gli over 80 e l’indice di trasmissibilità (Rt) è pari a 0,8 e sostanzialmente stabile. L’incidenza di casi segnalati nel periodo 12-18 settembre è pari a 14 casi per 100.000 abitanti, in lieve diminuzione rispetto alla settimana precedente. L’incidenza più elevata è stata in Veneto (24 casi per 100.000 abitanti). Al 18 settembre l’occupazione dei posti letto in area medica è stabile e pari a 2,9% (1.777 ricoverati). Stabile anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 0,6% (54 ricoverati).

Quanto alle varianti, i dati preliminari relativi al mese di agosto 2024 evidenziano la co-circolazione di differenti sotto-varianti di Jn.1 attenzionate a livello internazionale. “Sono stati inoltre identificati – si legge – alcuni sequenziamenti riconducibili al sottolignaggio ricombinante denominato Xec già segnalato in alcuni Paesi europei”. Quest’ultima, apparsa per la prima volta in Germania a fine giugno si è diffusa rapidamente in Europa, Nord America e Asia. I sintomi sono considerati lievi e i nuovi vaccini efficaci.

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