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Dipendenti della sanità, a Taurianova giocavano a slot in orario di lavoro: inchiesta della Finanza su 25 persone

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Si allontanavano dal luogo di lavoro per giocare alle slot-machine, girovagare per strada e sostare in esercizi commerciali per leggere i quotidiani o andavano al supermercato a fare la spesa. Per questo i finanzieri della compagnia di Palmi hanno notificato un provvedimento di presentazione alla Pg emesso dal Gip su richiesta della Procura, nei confronti di 13 dipendenti dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria in servizio nel “polo sanitario” di Taurianova. Nell’ambito dell’operazione, denominata “Polo sanitario”, sono indagate anche altre 25 persone. I finanzieri, con il coordinamento della Procura di Palmi diretta da Ottavio Sferlazza, secondo quanto riferito dagli investigatori, hanno accertato “plurime e reiterate” condotte fraudolente poste in essere da numerosi dipendenti dell’Asp di Reggio Calabria in servizio al Polo Sanitario di Taurianova, i quali, che, pur facendo risultare la regolare presenza in servizio, erano soliti assentarsi in maniera ingiustificata e con “carattere di allarmante sistematicita’”.

L’indagine e’ stata condotta attraverso intercettazioni, riprese video, servizi di osservazione, pedinamenti e controlli e riscontri documentali che avrebbero dimostrato come i dipendenti, approfittando, tra l’altro, della mancanza di controllo da parte dei rispettivi dirigenti, dopo aver timbrato il badge o firmato il foglio di presenza, pur essendo preposti a rendere servizi essenziali, si allontanavano dal luogo di lavoro in maniera consuetudinaria, per dedicarsi ad attivita’ private e ludiche di ogni genere. In alcuni casi si assentavano per prendere parte ad eventi religiosi o a funerali. Oltre all’assenza ingiustificata, secondo l’accusa, dalle indagini e’ emersa anche l’inoperosita’ quotidiana di buona parte dei dipendenti che, in piu’ occasioni, dopo aver timbrato, stazionavano per ore nell’atrio esterno del plesso dell’Asp. Secondo quanto accertato dai finanzieri, gli indagati, oltre a non effettuare le ore previste, arrivavano ad attestare falsamente lo straordinario, fino ad oltre 30 ore mensili.

Tra i dipendenti dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria indagati per essersi allontanati ingiustificatamente dal lavoro c’e’ anche chi andava in ufficio in tuta da ginnastica e, dopo avere consegnato il proprio badge ad un collega compiacente che timbrava in sua vece, andava a praticare attivita’ sportiva. Un ulteriore caso ha riguardato un indagato che durante la stagione estiva riusciva a farsi certificare, con la compiacenza del medico di base, una condizione di malattia, assentandosi in tal modo dal lavoro per motivi di salute quando, in realta’, si trovava in un lido balneare di una nota localita’ ionica a godersi una giornata di relax. Le condotte illecite, secondo la Guardia di Finanza, sono state agevolate da modalita’ di gestione e certificazione della presenza quotidiana a lavoro del tutto inadeguate e connotate da allarmante superficialita’. Infatti, dall’esame della documentazione e dalle dichiarazioni dei responsabili degli uffici, sarebbero emerse gravi inefficienze organizzative e gestionali in merito al controllo e rendicontazione delle presenze tali da consentire la possibilita’ di adottare, nei singoli uffici ed in maniera arbitraria, piu’ modalita’ di rendicontazione. Al riguardo e’ emerso anche che in una delle articolazioni della struttura non era adottato alcun sistema di rendicontazione e controllo delle presenze.

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Morta Amelia Cortese Ardias, il cordoglio di Bassolino

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“La scomparsa della Cortese Ardias mi rattrista davvero. Amelia è stata una esponente liberale di primo piano, una donna delle istituzioni ed impegnata nella vita culturale e sociale”. Lo afferma in una nota Antonio Bassolino. “Mio padre – aggiunge l’ex sindaco di Napoli – era amico del marito. Le ho voluto molto bene e tra di noi vi sono sempre stati sentimenti di stima ed affetto. Un abbraccio ai familiari”.

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Torna il maltempo, allerta arancione in sei regioni

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Torma il maltempo e domani sarà allerta arancione in sei regioni e gialla in nove. Piogge e temporali, dalla serata di oggi, cadranno sulle regioni di Nord-Ovest e la Toscana, poi la perturbazione si estenderà nella giornata di domani al Nord-Est e in parte al Centro. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I temporali da stasera riguarderanno la Liguria e poi, dalle prime ore di domani, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. Possibili anche locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte.

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A cento anni gli rinnovano la patente a Ravenna

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Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto. Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026. Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici. Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda.

“Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno”.

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