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Cronache

Nuova cucina organizzata di Casal di Principe, quando lo Stato strozza le belle esperienze dell’antimafia

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Chiude il ristorante Nuova cucina organizzata di Casal di Principe. Il nome è assai simbolico, nel nome c’era (e c’è) la sfida allo strapotere e alla sfrontatezza della camorra che si riunisce in clan, si dà strutture, nomi, affiliati, affari, programmi e organigrammi. La cooperativa che gestisce i locali della Nco dal 7 gennaio chiude i battenti. Perchè? Forse perchè hanno subito minacce dalla camorra? Quelle le hanno subite, ma non c’entrano nulla. Forse perchè la cooperativa è mal gestita? No, è ben gestita. Non ci sono problemi di soldi. Purtroppo a chiudere il ristorante Nuova cucina organizzata sarà quello stesso Stato che a chiacchiere dice di voler combattere la camorra ma che nei fatti la agevola con comportamenti omissivi. Fa male scriverlo, ma come si può spiegare questa ennesima bella storia di antimafia che chiude i battenti (noi speriamo si possa ancora far qualcosa) per il mancato pagamento da parte degli enti pubblici di 36 mensilità destinate ai soci e dipendenti del ristorante, nato come impresa sociale per le persone svantaggiate nel 2007 e trasformatosi sette anni dopo in questa nuova dimensione, senza rinunciare alla missione originaria? La finalità dell’iniziativa era quella del recupero di persone ai margini del mondo del lavoro, disoccupati, immigrati, esattamente come avviene nelle altre cooperative nate nella zona e impegnate in più settori. La cooperativa Nco come altre cooperative dipendono dagli enti locali che coprono le spese essenziali. Ma se le cooperative “servono” lo Stato e lo Stato non paga, la condanna alla morte di queste Coop è segnata. Ed è quello che è accaduto alla Nco. La domanda è: che cosa accade? Perchè si chiude?  Perchè lo Stato è il datore di lavoro della cooperativa  e perché questo Stato, attraverso le sue articolazioni territoriali, non dà a questa esperienza le priorità che meritano? La risposta è nella domanda. Se lo Stato non  paga le prestazioni che chiede, se lo Stato non paga il lavoro che chiede, se lo Stato in tre anni non versa un centesimo di euro alla Nco per lavori svolti, è lo Stato che uccide questa esperienza. E allora non ci si deve lamentare se certi territori resteranno in eterno infestati da camorra e criminalità. Se chiude Nco per colpa dello Stato sarà sempre più difficile che i cittadini possano ribellarsi alla camorra. Perchè quello che emerge è sempre più assuefazione, rassegnazione a questa camorra. Se chiude Nco, non ci saranno solo cittadini perbene sconfitti. No, sarà lo Stato ad essere perdente.

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Morta Amelia Cortese Ardias, il cordoglio di Bassolino

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“La scomparsa della Cortese Ardias mi rattrista davvero. Amelia è stata una esponente liberale di primo piano, una donna delle istituzioni ed impegnata nella vita culturale e sociale”. Lo afferma in una nota Antonio Bassolino. “Mio padre – aggiunge l’ex sindaco di Napoli – era amico del marito. Le ho voluto molto bene e tra di noi vi sono sempre stati sentimenti di stima ed affetto. Un abbraccio ai familiari”.

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Torna il maltempo, allerta arancione in sei regioni

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Torma il maltempo e domani sarà allerta arancione in sei regioni e gialla in nove. Piogge e temporali, dalla serata di oggi, cadranno sulle regioni di Nord-Ovest e la Toscana, poi la perturbazione si estenderà nella giornata di domani al Nord-Est e in parte al Centro. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I temporali da stasera riguarderanno la Liguria e poi, dalle prime ore di domani, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. Possibili anche locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte.

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Cronache

A cento anni gli rinnovano la patente a Ravenna

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Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto. Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026. Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici. Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda.

“Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno”.

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