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Bono Vox e gli U2, concerto politico per l’Europa a Milano: grazie Italia per amore e tolleranza verso i migranti che avete dimostrato

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Apparato scenico pazzesco. La bandiera europea con il blu e le stelle che avvolge il palco. Le canzoni di pace che fanno a pugno con le immagini di guerra, migranti e manifestazioni di neonazi (compresi quelli italiani) che hanno gettato un’ombra inquietante sull’Europa che scorrono sul wall dietro la band. È il messaggio non musicale del concerto degli U2 che non manca mai. Gli U2 sono una band rock global ma anche un partito politico transnazionale. Al Forum di Milano-Assago, prima delle quattro date italiane dell’Experience+Innocence tour (replica oggi, lunedì e martedì; sold out) l’aria pre e post concerto è anche di quelle da convention poltiche. Si parla di pace, amore, tolleranza, accoglienza. É il rock. E Paul Hewson in Arte Bono, è frontman degli U2 ma anche leader politico mondiale. “In questo Paese avete dimostrato amore e tolleranza per i rifugiati e per questo vi ringraziamo. Il resto dell’Europa ha deluso e si dovrebbe vergognare”, aveva detto poco prima trascinato da Pride (In the name of Love) che con i video delle manifestazioni pacifiste aveva acceso la luce. Parla al plurale Bono. Dice “vi ringraziamo”.

Bono ci mette nulla a salire sul palco diventato piccolissima per ospitare l’apparato scenico della band e conquistare il pubblico. Bono, il leader politico, è sí un musicista ma passa più tempo con i capi mondiali a discutere dell’Africa di quanto ne passi in serate sesso, droga e rock, con il messaggio europeista. Pochi giorni fa era a Bruxelles per incontrare il presidente del Parlamento Antonio Tajani. Di che cosa hanno parlato? “Volevo convincerlo a spingere l’Unione a sedersi a un tavolo con i Paesi africani e creare una nuova partnership” dice Bono, forse non sapendo che Tajani non ha molte carte da spendere su quel terreno.

“Come artista penso di avere un ruolo nel rendere romantica l’idea di Europa, qualcosa a sangue caldo. L’Europa deve diventare un sentimento e come artista sono a servizio di questo che é al momento un sogno”, aveva detto nei giorni scorsi.

Lo spettacolo è piú o meno lo stesso di quello del 2015, come gemelli sono gli album da cui sono partiti, Songs of Innocence e “Songs of Experience”. Stessa scenografia anche: due palchi collegati da una passerella che taglia a metà la platea ed è a sua volta spazio scenico. Anzi è il centro dell’azione ed è sormontata da un doppio schermo al cui interno Bono, Edge, Larry Mullen e Adam Clayton si possono anche esibire interagendo con le immagini.

A proposito di Europa, sul grande schermo alle spalle di Bonl  scorrono le immagini d’epoca delle città (Londra, Parigi, Praga, Milano) sotto le macerie dei bombardamenti della Seconda guerra mondiale accompagnate dal discorso di Chaplin nel Grande dittatore. Bono si inerpica sulla passerella luminosa di stelle per Lights of Home: è ancora la voglia di stupire. Lo schermo si spegne e i quattro vanno sul palco principale. Salto temporale. I Will Follow(1980) e Gloria (1981). Luci bianche e niente fronzoli.  E qui Bono dedica frasi d’amore all’Italia. “Questa è la storia di quattro ragazzi irlandesi che negli anni 80 vennero in Italia per scoprire chi erano”, dice Bono. Non è la solita retorica. “Non sto esagerando. Avevamo molte idee: punk, rock, diventare la folk band col suono più potente del mondo, ma qui abbiamo capito che nel nostro cuore c’era l’opera, la Scala, grandi emozioni e grandi melodie”.

Il giro del Vecchio continente continua. Se non sono le più recenti, la scelta cade più spesso su Achtung Baby, registrato a Berlino e allora “che momenti essere lì quando il Muro era appena caduto”.

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A Bennato, Bersani, Locasciulli e Parodi il ‘Tenco 2024’

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Edoardo Bennato, Samuele Bersani, Mimmo Locasciulli e Teresa Parodi sono i vincitori del Premio Tenco 2024, la rassegna della canzone d’autore giunta alla sua cinquantesima edizione, quest’anno in programma dal 17 al 19 ottobre al teatro Ariston di Sanremo. “Una rassegna che è sintesi di musica e cultura – ha detto stamani il sindaco della città dei Fiori, Alessandro Mager, alla presentazione dell’evento – che rappresenta una delle vocazioni principali della nostra città e che trova pieno sostegno dell’amministrazione”.

Anche quest’anno la rosa di artisti è ben nutrita. A partire dalle Targhe Tenco assegnate a Paolo Benvegnù (Miglior album in assoluto con “E’ inutile parlare d’amore”), Diodato (Migliore canzone singola con “La mia terra”), Simona Molinari (Migliore album di interprete con “Hasta sempre Mercedes”); Seta (Migliore album in dialetto con “Assamanù”); Elisa Ridolfi (Migliore album opera prima con “Curami l’anima”) e Alberto Zeppieri (Produttore artistico del migliore album a progetto “Sarò Franco – canzoni inedite di Califano”). A questi si aggiungono il premio all’operatore culturale a Caterina Caselli, il premio Yorum a Toomaj Salehi, il rapper dissidente iraniano arrestato nell’ottobre 2022 per aver espresso il suo sostegno alle proteste in Iran e ancora oggi in carcere.

Tra i molti ospiti delle tre serate Simone Cristicchi & Amara, Filippo Graziano e Michele Staino. “Sono cinquant’anni dalla prima rassegna, in cui ci siamo evoluti, siamo cresciuti ed esportiamo il Tenco in giro per l’Italia e non solo – ha detto Graziella Corrent del Club Tenco -.Siamo stati a New York, in Brasile e adesso abbiamo un contatto con Boston, per tenere delle conferenze sulla rassegna della canzone d’autore”.

E se da una parte l’assessore al Turismo di Sanremo, Alessandro Sindoni, propone di dedicare una piazza a Amilcare Rambaldi dalla cui intuizione nacque la rassegna, dall’altra il governatore facente funzioni Alessandro Piana sottolinea il successo conquistato dalla manifestazione in questi cinquant’anni di vita. “Regione Liguria – ha detto – sostiene il Club Tenco anche perché esempio virtuoso di marketing territoriale in una città che è capitale della musica”. Tra le tante manifestazioni collaterali il primo Incontro nazionale delle rassegne e dei premi italiani di canzone d’autore e di qualità giovedì 17, ore 15.

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Gigi D’Alessio il 21/12 in “Gigi for Xmas, La Festa…”

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Arriva a sorpresa con un annuncio sui social un altro regalo di Gigi D’Alessio, “Gigi for Xmas, La Festa…”: il raddoppio della data all’Unipol Forum di Milano che arriva alla fine del tour nei Palasport, il 21 dicembre prossimo. Una vera e propria strenna sotto l’albero, per concludere insieme al proprio pubblico un anno di eventi, in piena atmosfera natalizia. Una serata immersa nel clima di Natale, con musica e sorprese: gran finale di un ricco tour invernale che inizierà tra poco più di un mese e toccherà i palazzetti d’Italia. Queste le date di “Gigi Palasport”: 12 e 13 novembre Roma, 22 e 24 novembre Bari, 2 dicembre Firenze, 6 dicembre Padova, 7 dicembre Torino, 11 dicembre Milano, 13 dicembre Bologna, 15 e 16 dicembre Eboli (SA), 21 dicembre Milano.

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Coldplay, tutti i colori dell’amore nel nuovo album

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“Se vi sono mai piaciuti i Coldplay, credo che la vostra canzone preferita della band sia proprio in questo album”. Così parlò Chris Martin: i fan dei Coldplay sono avvertiti. “Moon Music”, il nuovo album dei Coldplay, che arriva dopo il successo del precedente album “Music of the Spheres” e dopo 74 Platini e 14 Ori solo in Italia, per non parlare del tour dell’estate che, in ossequio alla regola in cui nella musica contano innanzitutto i numeri, è il primo della storia ad incassare un miliardo di dollari, battendo il record nientepopodimenoche di Taylor Swift. Per capire meglio la musica di questo album che esprime benissimo la voglia, e, va detto, la straordinaria capacità, di piacere a tutti dei Coldplay, si possono usare ancora le parole di Chris Martin: “Ci sono sfide per ogni essere sulla Terra”, dice.

“Questo album parla di alcune delle nostre sfide personali, ma anche di quelle degli altri. Non c’è mai stato un momento più facile per arrendersi, e quindi questo è un disco che parla di non farlo”. Moon Music è un disco alimentato dalla speranza, dall’ottimismo e, soprattutto, dall’amore. “Più invecchio, più credo che l’amore sia l’unica risposta”, dice Martin. “Ci sono molti tipi diversi di amore, naturalmente. Ma questo album parla di tutti i colori dell’amore. E questo include imparare ad amare se stessi, nonostante tutte le folli voci critiche che abbiamo dentro. Se si riesce a farlo – e a patto che essere se stessi non implichi il tentativo di ferire qualcun altro – credo che sia più facile capire e amare tutti gli altri. In definitiva, vediamo l’amore come un atteggiamento di apertura verso tutte le cose e tutte le persone”.

Ecco, per Martin “tutti i colori dell’amore” può significare anche fare musica che possa piacere a più gente possibile, una volta si sarebbe detto per tutti i gusti: basta pensare che tra le collaborazioni ci sono Jay Z, le Little Simz come Brian Eno, c’è un campionamento della scrittrice e attivista Maya Angelou, poetessa di memorie e difensore dei diritti civili, senza dimenticare i due figli di Martin, Apple e Moses. Prodotto da Rik Simpson e Max Martin, “Moon Music” è un concept album dedicato alla connessione umana con il cosmo, raccontata attraverso i temi dell’amore, speranza, meraviglia esistenziale. Si apre con la title track, una ballata piano e voce con una lunga intro strumentale ed effetti sonici. “feelslikeimfallinginlove” è il singolo che spiega tutto: un brano pop facile facile e cantabilissimo scritto con il contributo di Apple Martin, figlia di Chris, e Max Martin.

Un bel salto nel kitsch è “We Pray”, scritto con Jay Z e Davide Rossi e con ospiti Little Simz, Burna Boy, Elyanna & Tini, mentre c’è spazio per il pop funk targato Nile Rodgers con “Good Feelings”, Victoria Canal, cantautrice spagnola nata senza l’avambraccio che ha imparato a suonare e a cantare e ha cantato “Paradise” con i Coldplay a Glastonbury. Prima di “One World”, il brano conclusivo, dove c’è Brian Eno, a dare autorevolezza al progetto, c’è spazio per “All My Love”, una ballata furbescamente maccartiano firmata an che da Moses Martin. “Moon Music” è un album a impatto zero: ogni copia contiene nove bottiglie di plastica Pet riciclata recuperate dai rifiuti post-consumo.

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