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Cronache

Cade un’acquasantiera, muore una bambina di 7 anni

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Tragedia in una chiesa di Udine: una bimba di 7 anni è morta dopo essere stata colpita da un’acquasantiera. La piccolina secondo una prima ricostruzione si sarebbe aggrappata a un’acquasantiera particolarmente pesante che cadendo l’ha travolta, schiacciandole il torace. La piccola sembra fosse a lezione nella struttura religiosa. Immediatamente è stata trasportata in ospedale ma i traumi riportati erano troppo gravi e la bambina è morta. Sull’accaduto è stato subito aperto un fascicolo d’inchiesta e se ne stanno occupando i Carabinieri del Norm della Compagnia di Udine, del Nucleo investigativo e gli ispettori dell’azienda sanitaria. Sul corpicino della bimba con ogni probabilità sarà disposta l’autopsia.

 

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Cronache

Aiutarono migranti, assolti per ‘stato di necessità’

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Quando si tratta di salvare delle persone non c’è reato che tenga. Va in questa direzione la sentenza con cui la Corte d’appello di Torino, oggi, ha assolto alcuni degli anarchici che fra il 2018 e il 2021 occuparono abusivamente una ex casa cantoniera a Oulx, in Alta Valle di Susa, per prestare assistenza ai migranti che cercavano di passare il vicino confine con la Francia. Un punto di appoggio per chi stava affrontando le montagne a piedi, senza cibo e attrezzature adeguate. A volte in abiti estivi in pieno inverno. Il tribunale, in primo grado, aveva sancito che il delitto di “invasione di edificio” era stato commesso ma che non era punibile per “tenuità del fatto”.

I giudici di seconda istanza si sono spinti oltre e, accogliendo una richiesta della difesa, hanno applicato l’articolo 54 del codice penale: non si può perseguire chi ha commesso un reato perché “costretto dalla necessità di salvare sé o altri dal pericolo di un danno grave alla persona”. Non tutti i diciassette imputati avevano presentato un ricorso in appello ma, secondo l’avvocato Danilo Ghia, che ha sostenuto la difesa insieme ai colleghi Claudio Novaro, Sara Gamba ed Elisabetta Montanari, “è evidente che la decisione della Corte si riverbera anche su chi ha scelto di non affrontare il nuovo grado di giudizio”.

La vicenda risale a un periodo di particolare intensità dell’ondata migratoria. Il blocco del varco di Ventimiglia spinse gli stranieri a tentare la sorte più a nord, in Valle di Susa, fra innumerevoli insidie. Al processo il quadro della situazione fu tracciato da un sacerdote che gestiva il rifugio Massi, dove operavano Croce Rossa e volontari di varie associazioni. “La montagna era come le acque del Mediterraneo per i barconi: una causa di morte. Una quindicina di persone persero la vita per il freddo, la neve, la caduta in un dirupo. Un afgano fu travolto da un treno mentre camminava lungo i binari della ferrovia”. La casa occupata si rivelò una “necessità”.

“Basti pensare che il giorno in cui venne sgomberata dalle forze dell’ordine i nostri ospiti passarono da 43 a 60 in poche ore”. Nella sentenza di primo grado la giudice Alessandra Danieli sottolineò la “innegabile funzione di supporto che la gestione dell’immobile occupato aveva fornito, in modo complementare, alle iniziative apprestate da istituzioni e privati”. Ma il reato restava in piedi. Ora non più.

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Montenapoleone è la via del lusso più cara al mondo

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Brillano le vetrine di via Montenapoleone. La passerella dello shopping milanese è stata incoronata come la via del lusso più costosa al mondo, scalzando la Fifth Avenue di New York e portando per la prima volta una capitale europea in testa alla classifica degli affitti: per un metro quadrato in ‘Montenapo’ servono la bellezza di 20mila euro all’anno. A stilare la graduatoria dei canoni lungo le più famose strade commerciali del globo è stato il 34esimo rapporto ‘Main Streets Across the World’ del gruppo statunitense Cushman & Wakefield, che monitora 138 location retail urbane, prevalentemente del lusso.

La classifica europea vede altri due luoghi celebri in top ten: si tratta di Via dei Condotti, terza, e Piazza di Spagna, decima. La via del lusso romana, con i suoi 15 mila euro all’anno di affitto al metro quadro, conquisterebbe il quinto posto della classifica globale, davanti all’Avenue des Champs-Elysees di Parigi, se non fosse che alla graduatoria viene ammessa solo la location più costosa di ogni singolo Paese. Il primato di Montenapoleone, seconda nel 2023, incorona una lenta ascesa che ha portato la via simbolo del Quadrilatero milanese della moda a scalare in un decennio sei posizioni.

A rendere possibile il sorpasso della Fifth Avenue è stato l’andamento dei canoni di locazione, da due anni stagnanti a New York – dove il prezzo al metro quadro è di 19.537 euro – e cresciuti nello stesso arco di tempo del 30% (+11% nel 2023). Se un ‘aiutino’ è arrivato dall’apprezzamento dell’euro sul dollaro, alla corsa degli affitti ha contribuito soprattutto l’offerta limitata di una via lunga solo 350 metri. Scorrendo la classifica New Bond Street a Londra si riprende il terzo posto (+13% a 17.210 euro) superando Tsim Sha Tsui, la principale via dello shopping di Hong Kong (+7% a 15.697 euro) mentre, grazie a una crescita del 10% e affitti annui di 12.519 euro, Parigi ha mantenuto il quinto posto, incalzata però dal distretto di Ginza a Tokyo (+25%, a 11.582 euro).

Milano “nell’ultimo anno è diventato il place to be per i brand del lusso”, ha commentato Thomas Casolo, responsabile retail Italia di Cushman & Wakefield. “Sul posizionamento attuale ha pesato certamente l’apertura di nuovi negozi nell’area più ambita del quadrilatero, tra via Verri e via Sant’Andrea ma anche la dimensione della strada: è concentrata in uno spazio molto ridotto, a differenza di altre città come Londra, Parigi e New York”. Ma “per mantenere questa attrattività nel lungo periodo – avverte Joachim Sandberg, ad di Cushman & Wakefield Italia – Milano deve trasformare questo primato in un valore tangibile per l’intera comunità, generando benefici e valore aggiunto per tutti gli stakeholder coinvolti”.

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Tragico incidente stradale in provincia di Salerno: un morto e un ferito grave

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Un drammatico incidente stradale si è verificato questa mattina, poco prima delle 10, in provincia di Salerno. Due automobili, una FIAT 500 e una Lancia Ypsilon, si sono scontrate per cause ancora in corso di accertamento sulla SP29 che da Eboli sale verso Olevano. Ad avere la peggio è stato un uomo di circa ottant’anni, residente a Olevano sul Tusciano, che è deceduto sul colpo. Nonostante l’intervento tempestivo dei soccorsi, per lui non c’è stato nulla da fare.

Il conducente dell’altra vettura è stato elitrasportato in ospedale in condizioni gravi. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i Vigili del Fuoco del distaccamento di Giffoni, Salerno, che hanno lavorato per estrarre le vittime dalle lamiere.

La strada teatro del tragico evento è attualmente chiusa al traffico per consentire i rilievi delle autorità competenti e la rimozione dei veicoli coinvolti. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire la dinamica dell’accaduto per determinare le cause esatte dello scontro.

Un episodio che aggiunge un’altra vittima alla lista degli incidenti stradali che troppo spesso si verificano sulle strade della provincia salernitana, lasciando dolore e sgomento nelle comunità locali.

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