Intere famiglie, con tre generazioni – nonni, figli, nipotini – dichiarate illegali; coppie da nozze d’oro spezzate da un elenco dove il marito viene definito indiano e la moglie apolide; o, ancora, tre dei cinque figli della stessa famiglia iscritti, gli altri due, esclusi: e’ l’incubo che da questa mattina e’ diventato realta’ per quasi due milioni di cittadini dell’Assam, dopo la pubblicazione della lista definitiva del NRC, National Register of Citizenship, l’anagrafe che certifica chi e’ indiano, e chi “straniero”, ovvero clandestino. Tra i 1.906.675 esclusi, accanto alle persone normali si sono ritrovati oggi almeno tre personaggi pubblici, due parlamentari dell’All India United Democratic Front, Ananta Kumar Malo e Ataur Rahman Mazarbhuyan, e Mohammad Sanaullah, un ex militare, veterano della guerra di Kargil, fino a ieri un eroe antipachistano, da oggi indesiderato clandestino.
L’Assam, nel nord est dell’India, condivide col Bangladesh 4000 chilometri di confine, ed e’ uno degli stati piu’ multietnici di tutto il paese, un calderone di popolazioni, con moltissimi indu’ di origini bengalesi o assamesi, numerosi gruppi tribali, ma, soprattutto, con la seconda piu’ estesa popolazione di musulmani dopo il Kashmir. L’aggiornamento dell’anagrafe, ferma al 1951, e’ stato imposto dalla Corte Suprema per mettere fine ad anni di disordini e tensioni fomentate dai gruppi di origine assamese contro gli immigrati, in particolare musulmani; per essere dichiarati cittadini indiani, i 32 milioni di abitanti hanno dovuto tutti dimostrare di essere stati presenti nello stato prima del 24 marzo del 1971, giorno che precedette la dichiarazione di Indipendenza del Bangladesh dal Pakistan. L’intera procedura ha richiesto anni, e numerose, successive revisioni, fino alla decisione capestro di oggi, che Suhas Chakma, direttore del gruppo per i diritti civili Rights and Risks Analysis di New Delhi ha definito “un fallimento dell’intero sistema giudiziario indiano, e il piu’ grande torto mai fatto da uno stato democratico a due milioni di cittadini”. Da parte sua, il governatore dell’Assam ha cercato di calmare le apprensioni e questa mattina, in un comunicato ha invitato gli esclusi alla tranquillita’, annunciando una proroga di 120 giorni per fare appello ai Tribunali degli stranieri; il governatore ha anche sottolineato che “nessuno potra’ trovarsi in stato di detenzione, per alcun motivo, fino a quando i Tribunali non si saranno espressi”. Ma anche su questi collegi speciali, l’ultimo miglio per due milioni di persone, non mancano preoccupazioni: Akar Patel, direttore di Amnesty International India ha chiesto oggi al Governo che i collegi, sinora appena un centinaio, operino con la massima trasparenza: “Numerosi rapporti hanno dimostrato che si comportano in modo arbitrario, con decisioni basate su pregiudizi, e discriminatorie”. Tutti sanno, inoltre, che in Assam esistono gia’ centri di detenzione dove sono reclusi, senza alcuna prospettiva, alcune migliaia di persone, in grande misura musulmane, gia’ definite illegali. Per paradosso, mentre per due milioni di ex indiani la vita che hanno condotto per decenni e’ piombata sull’orlo di un’emergenza umanitaria di dimensioni apocalittiche, come quella vissuta dai Roinghya, con il trasferimento in campi di rifugiati, (perche’ il Bangladesh ha gia’ piu’ volte ripetuto che non accettera’ nessun rimpatrio), l’organizzazione nazionalista AASU, quella che ottenne la revisione dell’anagrafe dopo avere messo a ferro e fuoco per decenni lo stato, in una caccia all’uomo che ripulire l’Assam da ogni “straniero”, si e’ dichiarata scontenta del risultato: “Solo due milioni i clandestini? Troppo pochi”, ha fatto sapere.
Donald Trump nomina Karoline Leavitt portavoce della Casa Bianca. Lo annuncia il presidente eletto in una nota. “Karoline Leavitt ha fatto un lavoro fenomenale nella mia campagna e sono lieto di annunciare che sarà la portavoce della Casa Bianca. È intelligente e ha dimostrato di essere una comunicatrice di effetto. Ho fiducia che farà un eccellente lavoro dal podio e aiuterà a diffondere il nostro messaggio”, ha detto Trump.
Almeno dieci neonati sono morti in seguito ad un incendio che si è sviluppato nel reparto neonatale di un ospedale nella città indiana di Jhansi. Lo ha reso noto una fonte ufficiale del governo. “Dieci neonati sono purtroppo morti – ha detto il viceministro dell’Uttar Pradesh Brajesh Pathak -. Sette corpi sono stati identificati, altri tre non ancora”.
Un possibile accordo per porre fine al conflitto in Ucraina deve “basarsi sulle nuove realtà territoriali”. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin al cancelliere tedesco Olaf Scholz, secondo quanto riferisce il Cremlino. “Le proposte della Russia sono ben note e sono state delineate, in particolare, in un discorso in giugno al ministero degli Esteri russo”, afferma il Cremlino, ricordando un intervento in cui Putin poneva come condizioni per un cessate il fuoco il ritiro delle forze ucraine dalle quattro regioni parzialmente occupate dalla Russia e l’impegno a non entrare nella Nato.