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Napoli

Salvini a Napoli promette 100 poliziotti, di togliere i bimbi ai camorristi e chiudere i campi Rom

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È passato dagli applausi con selfie della polveriera del rione Vasto alle contestazioni del  corteo a Chiaia prima di spiegare che la camorra fa schifo e che va tolta la patria potestà ai genitori dei baby camorristi: per Matteo Salvini quella napoletana è stata una mattinata intensa. Atterrato presto a Capodichino la sua prima tappa è stata tra i vicoli della zona a ridosso della Stazione centrale, dove la convivenza fra napoletani ed extracomunitari sta raggiungendo punte di tensione molto alte. Vuoi per la presenza di molti centri di accoglienza, vuoi perché ci sono varie etnie e le risse e gli episodi di violenza sono fin troppo frequenti. I cittadini napoletani e gli immigrati integrati e regolari non ce la fanno più. Così stamattina il Ministro dell’Interno e vice premier ha fatto una visita al quartiere:  è stato accolto dagli applausi anche dalla gente affacciata ai balconi, ha fatto selfie con alcuni ragazzi africani in via Firenze e si è detto “commosso” dall’accoglienza ricevuta. Infine è entrato nella Chiesa del Buon Consiglio dove ha incontrato il parroco don Vincenzo Balzano, preoccupato per la le troppe risse e il degrado del rione. Salvini si è affacciato dal balcone degli uffici parrocchiali. A chi gli chiedeva una mano per salvare il quartiere ha detto: “Il mio impegno è di tornare in questa parrocchia dopo aver riportato un po’ d’ordine. Non c’entra niente il razzismo è solo una questione di buon senso. Qualcosa si può fare, ne parliamo dopo l’incontro in Prefettura”.

Matteo Salvini, ministro degli Interni, in visita al quartiere Vasto, incontro in prefettura con i vertici isituzionali locali sia delle forze dell’ordine che il sindaco Luigi De Magistris per afforntare il problema sempre più dilagante della criminalità sul territori napoletano (tutte le foto sono di Roberta Basile e Salvatore Laporta/Kontrolab)

Di tutt’altro tono il corteo nel centro di Napoli:  basta pensare che già nella notte erano stati affissi i manifesti con una frase come premessa e cioè “Napoli non dimentica” con le frasi che Salvini pronunciò a Pontida , alla festa della Lega nel 2009 e cioè: “Senti che puzza , scappano anche i cani, stanno arrivando i napoletani. O colerosi, terremotati, voi col sapone non vi siete mai lavati” , gli stessi dello Juventus Stadium di qualche giorno fa per intendersi. Però a parte qualche monetina lanciata all’indirizzo del vicepremier è filato tutto abbastanza liscio, salvo la paralisi del traffico provocata dall’imponente servizio d’ordine che ha seguito il titolare del Viminale fino in Prefettura dove ha presieduto un vertice per l’ordine e la sicurezza pubblica ed ha dato le sue ricette

Sui campi rom. “L’obiettivo – ha detto Salvini – è arrivare a campi rom zero, come nel resto d’Europa, ed ha fornito le cifre: su 160 mila quelli che vivono nei campi sono una percentuale bassa, circa il 20 per cento. Gli altri vivono in una casa, pagano il mutuo o l’affitto e pagano le tasse. Quelli che hanno diritto a un’abitazione sostitutiva la avranno. Diritti a chi ha diritti e pugno di ferro a chi non ne ha”.

Sicurezza. “Con buona pace di Juncker e compagni – ha detto il Ministro- abbiamo intenzione di investire in risorse per la sicurezza. Risorse che serviranno per assunzioni straordinarie nelle forze di polizia. Nessuno venga a dire che l’Italia non può investire in sicurezza. Junker e compagni possono insultare e minacciare noi proseguiremo su questa strada”

Camorra. “L’impegno  è portare almeno cento uomini delle forze dell’ordine in più a Napoli entro la fine dell’anno. Conto di dare una mano – ha spiegato Salvini- a questa città ribadendo con i fatti, e non con le parole, che la mafia fa schifo e la camorra fa schifo. Li inseguiremo quartiere per quartiere, via per via, pianerottolo per pianerottolo. L’obiettivo finale è deportare e cancellare la camorra, far sentire a ogni singolo camorrista lo schifo che è. Io tornerò a novembre per un altro Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, vedremo chi ha la testa più dura. Ne presiederò uno al mese, conto di tornare avendo già qualche risultato”.

Inchiesta Riace. E a chi gli chiede dell’arresto del sindaco di Riace Mimmo Lucano per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina Salvini dice: “Chiedete a Saviano e alla Boldrini, ai campioni dell’immigrazione fuori controllo. Io vado avanti per l mia strada”. In strada per protestare contro Salvini e contro l’arresto di Domenico Lucano c’era chi mostrava manifesti per chiedere la scarcerazione immediata del sindaco di Riace.

Finito il Comitato Salvini è andato via. Non prima di essere passato per il lungomare di Napoli per mangiare al ristorante Hachè in compagnia del prefetto di Napoli Carmela pagano, dei suoi collaboratori più stretti e una nutrita scorta. Ora si tratta di capire nelle prossime ore come le promesse di Salvini saranno tradotte in atti concreti. Sui 100 uomini in più per Napoli, diciamo che è una frase che a Napoli l’hanno già sentita altre volte negli ultimi anni da parte di altri ministri degli Interni. Annunci tanti, fatti pochi o niente. A Salvini, come a chi l’ha preceduto l’onere di mantenere le promesse fatte. Napoli ha bisogno di un maggiore controllo del territorio per fermare una criminalità mafiosa sempre più giovane e arrembante e un delinquenza spicciola (parcheggiatori abusivi compresi) sempre più padroni del territorio.

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Napoli, sede Pd vandalizzata nella notte. Indagini in corso

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Questa mattina i carabinieri sono intervenuti in via Domenico Cirillo 30, in seguito a una segnalazione ricevuta al numero di emergenza 112. L’intervento si è reso necessario dopo che ignoti, probabilmente agendo durante le ore notturne, hanno fatto irruzione nella sede del Partito Democratico della Quarta Municipalità Napoli San Lorenzo.

All’interno del locale, i malintenzionati hanno provocato disordine, mettendo a soqquadro gli spazi. Nonostante i danni causati, dalle prime verifiche effettuate non sembrerebbe che siano stati sottratti oggetti di valore o documenti importanti.

Sul posto sono intervenuti gli specialisti del nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli, che hanno effettuato i rilievi tecnici necessari per raccogliere elementi utili all’identificazione dei responsabili. Le indagini sono attualmente in corso per risalire agli autori dell’atto vandalico e chiarire le motivazioni dietro l’accaduto.

Questo episodio si aggiunge a una serie di atti vandalici e intimidatori registrati negli ultimi tempi in diverse città italiane, sollevando interrogativi sulla necessità di maggiori misure di tutela per le sedi di partiti e associazioni sul territorio.

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Cronache

Il respiro della vita: la festa del cuore giunge all’ottava edizione

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La solidarietà incontra l’arte e la scienza nell’ottava edizione de “l’ORigano”, l’iniziativa senza scopo di lucro ideata dalla giornalista, naturalista e divulgatrice scientifica Olga Fernandes. Un evento annuale che unisce impegno umanitario e cultura per promuovere un progetto ambizioso: fare della Campania una regione cardioprotetta.

Il progetto “l’ORigano”: cuore, scienza e solidarietà

l’ORigano” premia ogni anno le eccellenze partenopee e internazionali che si distinguono per contributi significativi al progresso scientifico, artistico e sociale. Olga Fernandes spiega così l’obiettivo dell’iniziativa:

“Premiamo risultati innovativi raggiunti con il cuore, sostenendo al contempo la diffusione di apparecchiature salvavita come i defibrillatori”.

Negli ultimi otto anni, Fernandes si è dedicata con passione a combattere le morti improvvise per malori cardiaci, promuovendo la diffusione dei defibrillatori nelle comunità. La sua campagna, “l’ORigano in moto per il cuore”, ha donato cinque defibrillatori alla Polizia Municipale e formato gli agenti al loro corretto utilizzo.

Morti evitabili: il ruolo cruciale dei defibrillatori

I numeri sono impressionanti: in Italia si registrano oltre 200 decessi al giorno per infarto, molti dei quali potrebbero essere evitati. Fernandes sottolinea:

“Un defibrillatore costa quanto un telefonino, ma può salvare vite”.

L’impegno di “l’ORigano” va oltre la sensibilizzazione, includendo la formazione e il supporto pratico con l’installazione di dispositivi salvavita in luoghi strategici.

L’appuntamento 2023: Napoli protagonista

L’edizione 2023 si terrà il 19 novembre alle ore 20:30 presso il Teatro Bolivar di Materdei, Napoli. Durante la serata, due nuovi defibrillatori saranno donati a Procida: uno destinato a Torretta Corricella e l’altro al Procida Camp Resort.

L’evento sarà una vera e propria kermesse, con la partecipazione di artisti e personalità di spicco come Lino D’Angiò, Alan De Luca, Gigi Finizio, Marco Zurzolo e tanti altri.

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Cronache

Processo per l’omicidio di Matilde Sorrentino: la Cassazione annulla il verdetto e rinvia al secondo grado

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La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza che confermava la condanna all’ergastolo per Francesco Tamarisco, accusato di essere il mandante dell’omicidio di Matilde Sorrentino, la “mamma coraggio” di Torre Annunziata. Il delitto, avvenuto il 26 marzo 2004, fu un atto efferato per zittire la donna che, con le sue denunce, aveva permesso di smascherare un giro di pedofilia nella scuola del rione Poverelli.

Un nuovo processo per Tamarisco

La decisione della Cassazione riapre la possibilità di mettere in discussione l’intera vicenda nel merito. Tamarisco, potente narcotrafficante di Torre Annunziata, si è sempre dichiarato innocente, nonostante le accuse che lo indicano come il mandante del delitto, eseguito dal killer Alfredo Gallo.

Durante il processo di primo grado, Tamarisco arrivò persino a minacciare il procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli, dimostrando un atteggiamento di sfida nei confronti della giustizia. La nuova udienza in Appello si terrà nel 2025, e tra i punti chiave ci sarà il riesame delle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, la cui attendibilità è stata contestata dai suoi difensori, gli avvocati Alessandro Pignataro e Valerio Spigarelli.

Amarezza per la decisione

Elena Coccia, avvocato che ha seguito per anni il caso della pedofilia e l’iter processuale legato all’omicidio di Matilde Sorrentino, ha espresso delusione per il rinvio. «Provo grande amarezza. Non vorrei che la morte di Matilde cadesse in un buco nero e il suo sacrificio venisse dimenticato», ha dichiarato.

Coccia ha anche ribadito la solidità delle ricostruzioni fatte nei gradi precedenti: «Le motivazioni di secondo grado erano ben strutturate e provate. Non comprendo le ragioni della Cassazione, ma le sentenze si rispettano, anche se non si condividono».

La ricostruzione del delitto

Secondo l’accusa, Tamarisco avrebbe assoldato Gallo per punire Matilde Sorrentino, la cui testimonianza era stata fondamentale per smascherare il giro di pedofilia che coinvolgeva anche lui. Il killer, già noto per un altro omicidio commesso da minorenne, sarebbe stato ricompensato con un vitalizio da 500 euro al mese, un’auto costosa e 50.000 euro in contanti.

La Sorrentino aveva contribuito all’arresto di Tamarisco per pedofilia, una condanna che però fu annullata in Appello con una sentenza di assoluzione. L’affronto, secondo l’accusa, spinse Tamarisco a vendicarsi a distanza di anni, orchestrando l’omicidio della donna.

Un lungo percorso verso la giustizia

Il delitto di Matilde Sorrentino è rimasto impresso nella memoria di Torre Annunziata come un atto barbaro contro chi aveva avuto il coraggio di opporsi a un sistema criminale. L’esecutore materiale, Alfredo Gallo, sta già scontando l’ergastolo, mentre Tamarisco fu “incastrato” solo nel 2017 grazie alle indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata, coordinate dalla Procura.

Il nuovo processo rappresenta un ulteriore passaggio in una vicenda lunga e dolorosa, che ha segnato profondamente la comunità di Torre Annunziata. Mentre il sistema giudiziario prosegue il suo corso, il sacrificio di Matilde Sorrentino resta un simbolo di coraggio e determinazione contro le ingiustizie.

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