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Cronache

Il ricorso dei mille ex parlamentari contro il Presidente Fico chè gli ha tolto i vitalizi

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Sono 1176 i ricorsi contro i tagli dei vitalizi. Tanti quanti sono gli ex deputati in vita che percepivano il vitalizio e che vorrebbero continuare a percepirlo. Che cosa chiedono i ricorrenti? Che venga cassata  la delibera dell’ufficio di presidenza della Camera. A chi hanno presentato ricorso? Al Consiglio giurisdizionale della Camera che esaminerà le istanze dal 7 novembre. In ogni caso, ha aggiunto Antonello Falomi, presidente della Associazione ex parlamentari, “non ci faremo imprigionare nell’autodichia”, cioè nella giurisdizione interna alla Camera. E già promette che nel caso in cui i ricorsi venissero respinti, gli ex parlamentari ricorreranno in Cassazione e alla Corte Costituzionale e alla Corte europea dei diritti umani. In una conferenza stampa a Montecitorio, affollatissima, c’è stato l’annuncio della valanga di ricorsi contro il taglio dei vitalizi.

Roberto Fico. Il Presidente della Camera per nulla preoccupato dei ricorsi rivendica il taglio dei vitalizi

Per niente preoccupato del “ricorso di massa” il presidente della Camera Roberto Fico. Anzi, Fico rivendica la scelta politica di aver tagliato odiosi privilegi in un Paese dove troppo stringono la cinghia e milioni sono i poveri che spesso non hanno di che mangiare.  “Siamo andati a toccare i vitalizi degli ex parlamentari. Ho la responsabilità piena di questa cosa. L’ho fatta io ed è una delibera salda che ripara delle ingiustizie. Possono ricorrere perché è loro diritto e ci sono gli organi giurisdizionali della Camera ma la delibera è salda, è giusto averla fatta e la rifarei altre cento volte”.

Falomi che da ex deputato coordina la class action dei deputati percettori di vitalizi contro la delibera voluta dal Presidente Fico, per far capire agli italiani i motivi del ricorso e la battaglia per far riavere i vitalizi agli ex deputati spiega che questi “hanno servito il Paese con onestà e dignità (non è sempre stato così, ndr), che sono ex parlamentari quelli che hanno scritto la Costituzione, quelli che hanno fatto dell’Italia l’ottava potenza industriale mondiale, che hanno portato a conquiste civili e sociali, che hanno contrastato il terrorismo e alcuni, come Moro, Ruffilli o La Torre non hanno fatto in tempo a diventare ex parlamentari perché sono stati uccisi dai terroristi”. “Tutto questo non può essere cancellato – ha aggiunto Falomi – da insulti, che vogliono riscrivere la Storia d’Italia facendo credere che sia stata una storia di guardie e ladri”. “Hanno detto che siamo nababbi, mantenuti, parassiti, ladri e perfino assassini – ha detto il tesoriere dell’associazione Michele Zolla – non trovo aggettivi per descrivere il mio stato d’animo”.

Al momento circa il 90% dei percettori dei vitali ha fatto ricorso, percentuale che può salire perchè  il termine per i ricorsi è stato prolungato all’11 ottobre. “Non è la prima volta – ha ricordato – che i vitalizi vengono decurtati: nel 2005 venne sospeso il meccanismo di rivalutazione, e dal 2012 si sono ripetuti ben tre contributi di solidarietà, contro i quali i ricorsi sono stati pochissimi tra i 40 e i 50. Il numero massiccio degli attuali ricorsi – ha proseguito – si spiega per l’irragionevolezza dei tagli e per l’indignazione davanti alla violenta campagna denigratoria che ha presentato gli ex parlamentari come delinquenti e parassiti, a cui andrebbe negato perfino il diritto di rivolgersi a un giudice”, come ha affermato Di Maio.

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Morta Amelia Cortese Ardias, il cordoglio di Bassolino

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“La scomparsa della Cortese Ardias mi rattrista davvero. Amelia è stata una esponente liberale di primo piano, una donna delle istituzioni ed impegnata nella vita culturale e sociale”. Lo afferma in una nota Antonio Bassolino. “Mio padre – aggiunge l’ex sindaco di Napoli – era amico del marito. Le ho voluto molto bene e tra di noi vi sono sempre stati sentimenti di stima ed affetto. Un abbraccio ai familiari”.

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Torna il maltempo, allerta arancione in sei regioni

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Torma il maltempo e domani sarà allerta arancione in sei regioni e gialla in nove. Piogge e temporali, dalla serata di oggi, cadranno sulle regioni di Nord-Ovest e la Toscana, poi la perturbazione si estenderà nella giornata di domani al Nord-Est e in parte al Centro. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I temporali da stasera riguarderanno la Liguria e poi, dalle prime ore di domani, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. Possibili anche locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte.

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Cronache

A cento anni gli rinnovano la patente a Ravenna

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Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto. Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026. Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici. Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda.

“Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno”.

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