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Cultura

Un altro tesoro emerge dalle viscere di Roma, ai Fori il guerriero Dace

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Non smette di restituire tesori Roma. Dagli scavi di via Alessandrina, gli stessi che qualche mese fa restituirono una statua di Dioniso, ora affiora un busto di un guerriero dell’esercito Dace. Il busto trovato dagli archeologi della Sovrintendenza Capitolina con ogni probabilita’ apparteneva ad una delle circa 60-70 statue di guerrieri Daci che decoravano l’attico del Foro di Traiano, risalente all’inizio del II secolo d.C. Il busto e’ in marmo bianco: il torso e’ alto circa 1,5 metri ed e’ in buono stato di conservazione.

L’esercito di Daci al Foro di Traiano era stato realizzato in marmo ed in particolare il marmo pavonazzetto, il porfido e il marmo bianco, come nel caso di quella ritrovata oggi. “Le meraviglie della Roma antica: gli scavi di via Alessandrina continuano a regalare sorprese. Scoperto un busto grazie all’attento lavoro della Sovrintendenza capitolina. Roma non smette mai di stupire”: cosi’ su Instagram l’entusiasmo della sindaca Virginia Raggi. Gli archeologi della Sovrintendenza Capitolina spiegano che la statua e’ stata rinvenuta “all’interno di un livello di abbandono, successivo ad un crollo da datare al tempo delle demolizioni medievali, presumibilmente nella seconda meta’ del IX secolo d.C”. Un contesto di ritrovamento diverso quindi, da quello della testa di divinita’ rinvenuta lo scorso 24 maggio, che era stata invece intenzionalmente riutilizzata in un muro tardomedievale come materiale da costruzione. Gia’ nel 1998 e nel corso del 2000, analoghi ritrovamenti si erano verificati in occasione degli scavi della piazza del Foro di Traiano e le statue di Daci allora scoperte sono oggi esposte ai Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali.

A dare il via a questa nuova stagione di scoperte il ritrovamento della statua di Dioniso nel maggio scorso: in marmo bianco, di dimensioni poco maggiori del vero, il volto con i caratteri giovani e femminei, la bocca semiaperta, gli occhi incavati che ne accentuano il pathos. Era stato il direttore dei Musei archeologici e storico-artistici della Sovrintendenza Capitolina Claudio Parisi Presicce a spiegare i tratti iconografici che riconducevano la statua a Dioniso: “Ha una cintura decorata con un fiore tipicamente dionisiaco, il corimbo, e dell’edera. Gli occhi cavi, che probabilmente erano costituiti da pasta vitrea o pietre preziose ce la fanno ricondurre ai primi secoli dell’impero”. Gli scavi in corso a via Alessandrina sono quelli finalizzati al progetto di unificazione dei foro di Traiano, piano finanziato durante l’era di Ignazio Marino con un milione di euro dall’Azerbaigian.

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Federica Manzon vince il Premio Campiello con 101 voti

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Federica Manzon con Alma (Feltrinelli) ha vinto con 101 voti la 62/ma edizione del Premio Campiello. I voti espressi sono stati 287 su 300 votanti della Giuria Popolare di Lettori Anonimi.

Al secondo posto Antonio Franchini con ‘Il fuoco che ti porti dentro’ (Marsilio), 78 voti. Al terzo Emanuele Trevi con ‘La casa del Mago’ (Ponte alle Grazie), 66 voti, al quarto Michele Mari con ‘Locus Desperatus’ (Einaudi), 33 voti. Ultimo Vanni Santoni con ‘Dilaga ovunque’ (Laterza), 6 voti.

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Cultura

Brano inedito di Mozart scoperto in una biblioteca tedesca

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Un brano musicale finora sconosciuto composto da Wolfgang Amadeus Mozart quando era probabilmente adolescente è stato scoperto in una biblioteca in Germania da alcuni ricercatori che ne hanno annunciato la scoperta. Il brano risale alla metà o alla fine degli anni ’60 del Settecento ed è composto da sette movimenti in miniatura per un trio d’archi della durata di circa 12 minuti, hanno affermato le biblioteche comunali di Lipsia in una dichiarazione. Nato nel 1756, Mozart era un bambino prodigio e iniziò a comporre in tenera età sotto la guida del padre. I ricercatori hanno scoperto l’opera nella biblioteca musicale della città mentre compilavano l’ultima edizione del cosiddetto catalogo Koechel, l’archivio definitivo delle opere musicali di Mozart. Il manoscritto appena scoperto non è stato scritto da Mozart stesso, ma si ritiene che sia una copia realizzata intorno al 1780, hanno affermato i ricercatori.

Il brano è stato eseguito ieri a Salisburgo, in Austria, da un trio d’archi alla presentazione del nuovo catalogo Koechel. Avrà la sua prima esecuzione tedesca all’Opera di Lipsia sabato prossimo. Il pezzo è denominato “Ganz kleine Nachtmusik” nel nuovo catalogo Koechel, secondo le biblioteche di Lipsia. Il manoscritto è composto da inchiostro marrone scuro su carta fatta a mano di colore bianco medio e le parti sono rilegate singolarmente, hanno affermato. Il catalogo Koechel descrive il pezzo come “conservato in un’unica fonte, in cui l’attribuzione dell’autore suggerisce che l’opera sia stata scritta prima del primo viaggio di Mozart in Italia”, secondo le biblioteche comunali.

Il giovane Mozart era noto ai ricercatori fino ad ora “principalmente come compositore di musica per pianoforte, arie e sinfonie”, ha affermato Ulrich Leisinger della Fondazione Internazionale Mozarteum di Salisburgo in una dichiarazione. Un elenco del padre di Mozart aveva allertato gli studiosi sull’esistenza di “molte altre composizioni di musica da camera” del giovane artista, che si pensava fossero tutte andate perdute, fino all’emergere del trio d’archi, ha affermato Leisinger. “Dato che l’ispirazione per questo è apparentemente venuta dalla sorella di Mozart, è allettante immaginare che abbia conservato l’opera come ricordo del fratello”, ha affermato Leisinger.

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A Ischia torna il Festival internazionale della Filosofia

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Da giovedì 19 a domenica 22 settembre Ischia torna ad ospitare il Festival Internazionale di Filosofia, la rassegna che porta la disciplina filosofica a contatto diretto con la gente, nelle piazze e nei luoghi simbolo dell’isola. “Definire la nostra identità, potenzialmente minacciata dal mondo virtuale, tra social e intelligenza artificiale” è il tema profondamente attuale della decima edizione della manifestazione il cui format prevede mostre, laboratori, concerti e – soprattutto – oltre cento conferenze aperte al pubblico, con la filosofia che scende in piazza, attraversando i luoghi iconici di Ischia – dal Castello Aragonese alla Torre di Guevara fino al Museo di Villa Arbusto – in modo da avvicinarsi ad un pubblico vasto e composto da non addetti ai lavori.

“Da sempre l’essere umano si interroga sulla sua identità. – spiega Raffaele Mirelli, direttore scientifico della manifestazione, organizzata dall’associazione Insophia – È il problema principe che ci attanaglia da secoli: da una parte nello sviluppo personale, dall’altra nello sviluppo dell’individuo nella società, nei gruppi allargati dove si cerca costantemente riconoscimento, emancipazione. L’identità digitale è per questo una nuova sfida che porta con sé l’apertura a nuovi orizzonti di convivenza. Le società possono essere intese come virtuali, non esistenti, espressioni di algoritmi che mettono da parte l’essere umano, senza aver bisogno della sua presenza. Oggi siamo sempre più richiusi in cabine esistenziali, cerchiamo la condivisione nella solitudine, desideriamo consenso. Che cosa diventiamo nel mondo del web? Una riflessione che ci porta a chiederci che cosa possiamo costruire in termini di valori, che cosa possiamo fare per eludere il potere del ‘click’, della visualizzazione, del populismo politico digitale”.

Tra gli appuntamentidi questa edizione quello con Giuseppe Ferraro e Fausto Bertinotti che dialogheranno con gli studenti (il 20 e 21 settembre alla Torre di Guevara), quello sulla intelligenza naturale al tempo dell’intelligenza artificiale con la lectio di Maurizio Ferraris in programma il 20 settembre al Castello Aragonese e quello con Vittorino Andreoli che racconterà perché oggi l’uomo è sempre più senza identità (il 21 settembre sempre al Castello Aragonese). I giorni clou del festival sono stati anticipati da una serie di attività ed eventi tra cui quello con gli studenti delle scuole di Ischia e Procida che hanno realizzato ed affisso aforismi ideati per una campagna di sensibilizzazione sociale intitolata “Ribelli”, con 30 frasi scelte per rappresentare l’idea di ribellione in una realtà omologata e la Summer School, dedicata a Pietro Greco

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