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Cronache

Strage di Viareggio, condannato a 7 anni di carcere Mauro Moretti in appello

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Svanito il timore che la strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009 potesse non avere colpevoli proprio a pochi giorni dal decennale. La corte di appello di Firenze dopo tre ore di camera di consiglio non fa sorprese e chiude il processo con condanne ai vertici delle ferrovie e a manager delle societa’ straniere che revisionavano i carri merci. In aula i familiari delle 32 vittime hanno chiesto giustizia, ‘i colpevoli ci sono’. Tra questi Mauro Moretti a cui la corte infligge 7 anni per il disastro ferroviario, i morti, i feriti. La condanna e’ uguale a quella del tribunale di Lucca del 31 gennaio 2017 ma con differenze di valutazione che le motivazioni, pronte tra 90 giorni, chiariranno. Inoltre la corte ha condannato Moretti – unico a rinunciare alla prescrizione – anche come ex ad di Fs (dal 2006 al 2014) e non solo come ex ad di Rfi (ruolo tenuto da luglio 2001 a settembre 2006) come fece Lucca. Una scelta diversa. Da maggio 2018 la prescrizione e’ scattata per i reati di incendio e di lesioni plurime colpose, per uno ‘sconto’ di 6 mesi (non toccati i reati di omicidio plurimo colposo e disastro ferroviario). Anche su questa scia, dunque, in appello sono calate diverse condanne come agli ex vertici delle Ferrovie, Michele Mario Elia (gia’ ad di Rfi) e Vincenzo Soprano (ex ad Trenitalia), condannati a 6 anni. Elia in primo grado ebbe 7 anni e 6 mesi, Soprano uguale. Riformate pure le condanne all’ex amministratore di Cargo Chemical Mario Castaldo con 6 anni (7 anni in primo grado) e con 4 anni a Francesco Favo, Daniele Gobbi Frattini di Cima spa, Emilio Maestrini di Trenitalia, Paolo Pizzadini di Cima spa. Tutti in primo grado avevano avuto una pena superiore. L’appello manda assolti diversi uomini Rfi. Giulio Margarita (ex dirigente direzione tecnica di Rfi e ora dirigente di Ansf, l’Agenzia per la sicurezza ferroviaria), in primo grado venne condannato a 6 anni e 6 mesi. E’ assolto in appello perche’ “il fatto non sussiste”.

Assolti anche Giovanni Costa, Alvaro Fumi, Enzo Marzilli, tutti di Rfi, che invece furono condannati a 6 anni. Piu’ ‘robuste’ le condanne ai dirigenti delle societa’ tedesche che facevano le manutenzioni dei carri e da cui passo’ l’assile che cedendo avvio’ il deragliamento. Tra loro Joachim Lehmann, supervisore all’Officina Jugenthal: assolto in primo grado, ora e’ condannato a 7 anni e 3 mesi. Il pg Luciana Piras aveva chiesto 8 anni sostenendo che “aveva un contratto da 17 ore l’anno per un compenso di 700.000 euro ma non controllo'” i materiali. Condannati, inoltre, a 8 anni e 8 mesi Rainer Kogelheide di Jungenthal e Peter Linowski di Gatx Rail Germania; a 8 anni Johannes Mansbarth ex ad di Gatx Rail Austria e Roman Mayer responsabile manutenzione flotta carri merci di Gatx Austria; a 6 anni e 10 mesi Andreas Schroter, tecnico, Uwe Kriebel, l’operaio addetto alla verifica dei materiali, e Helmut Brodel, tutti delle officine Jugenthal. Gli assolti sorridono. Emozionati i familiari delle vittime, erano tanti ma non c’era LeonardoPiagentini, 18 anni pochi giorni fa. Perse la mamma e due fratelli, ha preferito aspettare l’esito del processo al mare con gli amici, sulla spiaggia di Viareggio.

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Morta Amelia Cortese Ardias, il cordoglio di Bassolino

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“La scomparsa della Cortese Ardias mi rattrista davvero. Amelia è stata una esponente liberale di primo piano, una donna delle istituzioni ed impegnata nella vita culturale e sociale”. Lo afferma in una nota Antonio Bassolino. “Mio padre – aggiunge l’ex sindaco di Napoli – era amico del marito. Le ho voluto molto bene e tra di noi vi sono sempre stati sentimenti di stima ed affetto. Un abbraccio ai familiari”.

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Torna il maltempo, allerta arancione in sei regioni

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Torma il maltempo e domani sarà allerta arancione in sei regioni e gialla in nove. Piogge e temporali, dalla serata di oggi, cadranno sulle regioni di Nord-Ovest e la Toscana, poi la perturbazione si estenderà nella giornata di domani al Nord-Est e in parte al Centro. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I temporali da stasera riguarderanno la Liguria e poi, dalle prime ore di domani, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. Possibili anche locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte.

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A cento anni gli rinnovano la patente a Ravenna

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Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto. Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026. Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici. Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda.

“Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno”.

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