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Togati del Csm restano autosospesi, è pressing forte per le loro dimissioni

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Aspetteranno di leggere le carte dei pm di Perugia e solo dopo prenderanno una decisione definitiva. E cioe’ se tornare al Csm, come vorrebbero forti del sostegno di Magistratura Indipendente – la cui posizione ha portato alla crisi della giunta dell’Anm – o invece dimettersi, come continuano a chiedere le altre correnti e lo stesso presidente del sindacato delle toghe Pasquale Grasso. Sino ad allora resteranno autosospesi i quattro consiglieri togati finiti nella bufera perche’ avrebbero partecipato almeno a un incontro con l’ex presidente dell’Anm Luca Palamara e i deputati del Pd Cosimo Ferri e Luca Lotti, sul futuro assetto della procura di Roma.

Il vicepresidente. David Ermini è alla sua prima pesante difficoltà come vice del presidente Mattarella al Csm

Il nodo dovrebbe essere sciolto nel giro di pochi giorni, al massimo entro la fine della settimana. Bisognera’ invece aspettare domenica prossima per capire cosa accadra’ dentro l’Associazione nazionale magistrati. Per il 16 giugno e’ stata infatti convocata la riunione del Comitato direttivo centrale, che ha all’ordine del giorno il rinnovo della giunta. Ma il presidente Pasquale Grasso , che ieri e’ stato sfiduciato dai progressisti di Area e dai centristi di Unicost, non si e’ ancora dimesso ne’ si presentera’ dimissionario. Fa fatica la magistratura ad uscire dalla tempesta in cui e’ precipitata con l’inchiesta della procura di Perugia che vede Palamara indagato per corruzione e che ha gia’ portato alle dimissioni di un altro consigliere del CsmLuigi Spina.

Luca Palamara. In un momento conviviale assieme alla signora Elena Boschi e l’ex vicepresidente del Csm Legnini

I consiglieri autosospesi Corrado Cartoni, Antonio Lepre, Paolo Criscuoli e Gianluigi Morlini (i primi tre di Magistratura Indipendente, l’ultimo ha appena lasciato Unicost che sin dall’inizio ha spinto per le dimissioni di tutti i togati coinvolti) hanno visto a Palazzo dei marescialli il vice presidente del Csm David Ermini, che gia’ due giorni aveva sollecitato una decisione rapida , facendo appello alla massima reponsabilita’. Sara’ ora il Comitato di presidenza guidato da Ermini a decidere se i quattro potranno visionare le carte dell’inchiesta, come ha precisato lo stesso vice presidente spiegando che sono stati i consiglieri a chiedere di visionare gli atti che li riguardano. Resta complicata anche la situazione all’Anm. Ieri Grasso si e’ dimesso da Magistratura Indipendente, contestando la decisione della sua corrente di sollecitare i tre togati del gruppo di tornare al Csm, in contrasto con la richiesta di dimissioni avanzata qualche giorno prima da tutto il sindacato delle toghe. Ma almeno per ora, non lascia il suo ruolo al vertice dell’associazione dei magistrati, di cui auspica un “cambio di passo”: “possiamo rappresentare le persone e non i gruppi” dice in un’intervista radiofonica, facendo intendere che potrebbe restare al suo posto anche con una nuova giunta. Decisione che ora e’ nelle mani delle correnti che hanno aperto la crisi, e cioe’ Area e Unicost, di intesa con Autonomia e Indipendenza. E’ a loro che ora Magistratura Indipendente chiede di fermare quello che definisce un “gioco al massacro”. Ma la ripresa del dialogo sembra tutt’altro che facile.

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Morta Amelia Cortese Ardias, il cordoglio di Bassolino

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“La scomparsa della Cortese Ardias mi rattrista davvero. Amelia è stata una esponente liberale di primo piano, una donna delle istituzioni ed impegnata nella vita culturale e sociale”. Lo afferma in una nota Antonio Bassolino. “Mio padre – aggiunge l’ex sindaco di Napoli – era amico del marito. Le ho voluto molto bene e tra di noi vi sono sempre stati sentimenti di stima ed affetto. Un abbraccio ai familiari”.

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Torna il maltempo, allerta arancione in sei regioni

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Torma il maltempo e domani sarà allerta arancione in sei regioni e gialla in nove. Piogge e temporali, dalla serata di oggi, cadranno sulle regioni di Nord-Ovest e la Toscana, poi la perturbazione si estenderà nella giornata di domani al Nord-Est e in parte al Centro. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I temporali da stasera riguarderanno la Liguria e poi, dalle prime ore di domani, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. Possibili anche locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte.

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A cento anni gli rinnovano la patente a Ravenna

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Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto. Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026. Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici. Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda.

“Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno”.

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