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Cronache

Denunciava abusi edilizi e fu ucciso, arrestato il presunto colpevole dopo 5 anni

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Era stato il primo ad essere sospettato, ma ci sono voluti oltre tre anni perche’ l’accusa riuscisse a raccogliere tutte le prove necessarie e altri due per ottenere il suo arresto. Oggi l’imprenditore 68enne di Gravina in Puglia, Gaetano Scalese, e’ stato portato in carcere da agenti della Squadra Mobile di Bari con l’accusa di avere ucciso con due colpi di pistola a bruciapelo la sera del 10 marzo del 2014 Pietro Capone, un uomo di 49 anni conosciuto in paese come il ‘paladino della legalita” per le sue battaglie contro l’abusivismo edilizio. Capone aveva fatto decine di denunce contro pubblici amministratori e anche contro diversi imprenditori. Ne aveva fatta qualcuna anche di natura privata nei confronti di Scalese, che secondo Capone aveva costruito un edificio sconfinante sulla sua proprieta’. Dalle testimonianze raccolte durante le indagini, coordinate dal pm Fabio Buquicchio, e’ emerso che gia’ tre anni prima dell’omicidio Scalese aveva giurato che “gliel’avrebbe fatta pagare”. Il conflitto tra i due, a botta di minacce, denunce e aggressioni fisiche, era cominciato nel 2010. La vicenda, che di fatto aveva bloccato l’attivita’ edilizia di Scalese, sarebbe approdata a processo il 5 maggio 2014, quasi due mesi dopo l’omicidio. Ad indirizzare sin da subito le indagini sull’imprenditore arrestato, furono queste vicende giudiziarie ma anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza che avevano ripreso l’auto usata dal killer, una fiat Punto bianca, che secondo l’accusa era di proprieta’ di Scalese. Il killer, individuata la vittima mentre rincasava, la segui’ in auto per le strade semideserte di Gravina colpendola a morte pochi metri prima che raggiungesse la sua abitazione con un colpo alla nuca e uno quando era gia’ per terra. Le immagini delle telecamere di alcuni negozi lungo la strada mostrano la vittima a piedi e a poca distanza la Punto bianca che la segue, si ferma a pochi isolati dalla casa di Capone e ne esce un uomo. A quel punto non si vede quello che succede, perche’ i due sono fuori del campo di ripresa, ma, dopo soli due minuti, l’uomo rientra in auto e si allontana. In quei due minuti, secondo l’accusa, Capone e’ stato ucciso. Nei tre anni di indagini sono state raccolte consulenze tecniche sull’auto, sui video, sui tempi di percorrenza a piedi dei vicoli dove e’ avvenuto il delitto. La Procura ha poi fatto la prima richiesta di arresto nell’aprile 2017, rigettata dal gip quasi un anno dopo, nel febbraio 2018. L’appello al Tribunale del Riesame e’ stato poi discusso a dicembre di quello stesso anno e accolto. Perche’ fosse esecutivo, pero’, il provvedimento doveva passare dalla Cassazione che nei giorni scorsi ha confermato la misura.

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Cronache

Morta Amelia Cortese Ardias, il cordoglio di Bassolino

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“La scomparsa della Cortese Ardias mi rattrista davvero. Amelia è stata una esponente liberale di primo piano, una donna delle istituzioni ed impegnata nella vita culturale e sociale”. Lo afferma in una nota Antonio Bassolino. “Mio padre – aggiunge l’ex sindaco di Napoli – era amico del marito. Le ho voluto molto bene e tra di noi vi sono sempre stati sentimenti di stima ed affetto. Un abbraccio ai familiari”.

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Torna il maltempo, allerta arancione in sei regioni

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Torma il maltempo e domani sarà allerta arancione in sei regioni e gialla in nove. Piogge e temporali, dalla serata di oggi, cadranno sulle regioni di Nord-Ovest e la Toscana, poi la perturbazione si estenderà nella giornata di domani al Nord-Est e in parte al Centro. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I temporali da stasera riguarderanno la Liguria e poi, dalle prime ore di domani, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. Possibili anche locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte.

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Cronache

A cento anni gli rinnovano la patente a Ravenna

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Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto. Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026. Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici. Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda.

“Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno”.

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