Collegati con noi

Cronache

Far West Bari: agguato a due figli di un boss, uno ucciso e l’altro ferito dopo un inseguimento

Pubblicato

del

Scena di una violenza inaudita. Un regolamento di conti a colpi di pistola. Con tanto di inseguimento da film per le strade della periferia di Bari. Morto, ferito, fuggitivi e tanta paura. Le immagini che vedete nel video che abbiamo reperito su YouTube mostrano il clima di violenza. Corpi a terra. Pistole e proiettili sparsi ovunque. Gente che passeggia sulla scena di un crimine. È la seconda volta in una settimana. Forse due episodi che potrebbero essere collegati. Martedì sera alcuni sicari su due moto hanno inseguito e aperto il fuoco contro un giovane di 28 anni, Andrea Fachechi, con piccoli precedenti per droga. Il giovane era a bordo di una Honda Sh300 insieme ad un amico. Colpito ad un fianco è rimasto ferito sull’asfalto. L’altro uomo, forse il vero obiettivo, è riuscito a fuggire. Ieri mattina l’imboscata è stata tesa a due fratelli, Walter e Alessandro Rafaschieri, 24 e 33 anni, ritenuti dagli inquirenti legati al clan Rafaschieri/Di Cosimo. È la cosca che controlla il mercato della cocaina in zona Madonnella. Erano su una moto quando sono stati affiancati da una Renault Laguna. I finestrini si sono abbassati e dall’interno dell’auto hanno cominciato a sparare, probabilmente con due armi. Ne è nato un inseguimento nel traffico, con sparatoria (forse dalla moto c’era chi rispondeva al fuoco), terminato contro un guardrail dove si sono scontrati auto e moto. I sicari sono scesi dal veicolo, hanno costretto a fermarsi un automobilista di passaggio, si sono impossessati della sua auto e sono scappati. 

La vettura, una Peugeot 209, è stata trovata nel vicino quartiere Japigia. Dentro c’erano anche le armi che avevano impugnato. Ciò significa che non sarà difficile capire chi le ha usate quelle armi se ci sono le loro impronte negli archivi della polizia. 

I due fratelli rimasti per terra, invece, sono stati portati in ospedale ancora vivi. Walter Rafaschieri è morto, mentre suo fratello versa in gravi condizioni. È stato centrato alla spalla e alla colonna vertebrale. La Polizia scientifica ha repertato i proiettili e portato in laboratorio la vettura per rilevare le impronte digitali. Nell’auto dei sicari c’era anche un giubbotto antiproiettile. I fratelli Rafaschieri non risultano essere coinvolti in fatti di sangue né hanno precedenti per reati. Sono i figli del boss Vincenzo Rafaschieri, soprannominato «Bibi», pezzo da novanta della malavita del quartiere Madonnella. Bibi venne ucciso nel corso di una sparatoria sul lungomare il 17 maggio 1994 in piazza Diaz. Il presunto mandante di quell’ omicidio, Domenico Monti, detto anche «Mimmo il biondo», considerato luogotenente del boss Antonio Capriatiè stato scarcerato pochi mesi orsono dopo 25 anni di carcere. Per la polizia le piste sono tutte aperte. Da quella più semplice della faida, a quella scontata del controllo del traffico di droga. Ma nulla viene escluso.

Il sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha chiesto l’intervento del governo per far fronte all’escalation criminale in città. “I tragici e preoccupanti fatti delle ultime ore a Bari stanno allarmando la nostra comunità – scrive in una nota il sindaco  -. Sappiamo che le attività delle Forze dell’Ordine sono già in corso e siamo sicuri che insieme al prezioso lavoro della Magistratura, daranno come sempre una risposta dura e immediata agli autori di questi infami episodi.  Se i due eventi dovessero essere legati tra loro, sarebbe purtroppo il segnale che è in corso una guerra tra organizzazioni criminali. Abbiamo bisogno dell’aiuto dello Stato per interrompere questa guerra e ne abbiamo bisogno subito. “Da parte mia –  ha aggiunto il sindaco – sono disponibile a lavorare sin da subito con il governo per aiutarlo a prendere le decisioni migliori. Al ministro dell’Interno Matteo Salvini chiedo, a nome di tutti i baresi, di dar seguito alle sue dichiarazioni rilasciate qui un paio di settimane fa e di potenziare al più presto gli strumenti di controllo e di prevenzione dei reati nella nostra città. Spero inoltre, che il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede proceda speditamente al ripristino della funzionalità del tribunale penale”.

Advertisement

Cronache

Morta Amelia Cortese Ardias, il cordoglio di Bassolino

Pubblicato

del

“La scomparsa della Cortese Ardias mi rattrista davvero. Amelia è stata una esponente liberale di primo piano, una donna delle istituzioni ed impegnata nella vita culturale e sociale”. Lo afferma in una nota Antonio Bassolino. “Mio padre – aggiunge l’ex sindaco di Napoli – era amico del marito. Le ho voluto molto bene e tra di noi vi sono sempre stati sentimenti di stima ed affetto. Un abbraccio ai familiari”.

Continua a leggere

Cronache

Torna il maltempo, allerta arancione in sei regioni

Pubblicato

del

Torma il maltempo e domani sarà allerta arancione in sei regioni e gialla in nove. Piogge e temporali, dalla serata di oggi, cadranno sulle regioni di Nord-Ovest e la Toscana, poi la perturbazione si estenderà nella giornata di domani al Nord-Est e in parte al Centro. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I temporali da stasera riguarderanno la Liguria e poi, dalle prime ore di domani, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. Possibili anche locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte.

Continua a leggere

Cronache

A cento anni gli rinnovano la patente a Ravenna

Pubblicato

del

Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto. Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026. Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici. Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda.

“Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno”.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto