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Cronache

Giallo a Calvizzano, comune sciolto per mafia: scassinata la cassaforte nella stanza dei commissari prefettizi e portati via documenti riservati

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Chi è entrato al comune di Calvizzano? Chi è penetrato nella stanza dei commissari straordinari che da un anno reggono le sorti di questo comune sciolto per infiltrazioni mafiose? Che cosa hanno portato via? Documenti? File riservati? Computer? E come sono entrati? Sono domande alle quali dovranno dare una risposta seria gli inquirenti. I carabinieri sono al comune di Calvizzano per effettuare i rilievi, prendere impronte, trovare tracce intorno ad una cassaforte che è stata scassinata. Quel qualcuno che è penetrato nella stanza dei commissari, ha preso qualcosa ed è andato via. Potrebbe anche trattarsi di balordi? Difficile.

Sembra un lavoro fatto bene. Chi è entrato sembra sapesse dove mettere le mani. Sapeva che cosa portare via. Ed ha preso, forse, quel che aveva interesse a sottrarre. Siamo in un’area mafiosa dove ancora aleggia l’ombra inquietante e il puzzo mefitico dei Polverino e dei Nuvoletta, dove la vecchia mafia campana alleata con i corleonesi ancora ha una sua visione criminale strategica e riesce a tenere a bada piccoli pusher e criminali al soldo dei narcos di Scampia. Da queste parti appalti, investimenti produttivi e economia legale sono pesantemente a rischio infiltrazioni e inquinamento mafioso. I capitali mafiosi sono freschi ed appetibili ed hanno bisogno di teste di legno per nascondere i veri mafiosi proprietari di immense fortune. In questo contesto difficile operano i tre commissari che il Viminale ha spedito a gestire il comune in attesa del ritorno alle urne e della rilegittimazione popolare degli organi democratici: consiglio comunale e sindaco. Ci sono Luca Rotondi, viceprefetto che arriva da Potenza. È vicario della prefetta di Napoli Carmela Pagano. Svolge il ruolo di presidente coordinatore della terna commissariale della quale fan parte anche Francesco Prencipe, funzionario della Prefettura di Salerno e Gerardo Quaranta, vice prefetto, che arriva dal Viminale. Questa irruzione nella stanza dei commissari genera in prefettura a Napoli anche qualche legittima preoccupazione per i tre funzionari. Ci sono sospetti pesanti che aleggiano già da tempo su molti affari importanti. Ci sono inquietanti dichiarazioni dei pentiti su affari tra camorra, politica ed imprenditoria deviata. Ci sono legami di parentela e delibere sospette sul piano urbanistico comunale che hanno indotto i commissari a fare già scelte drastiche. Insomma, quello che i commissari potrebbe non essere esattamente ben digerito dalla mafia locale. E allora questa “visita” nella stanza dei commissari può avere tante letture. Anche quella della intimidazione ai tre funzionari dello Stato. C’è chi dice che potrebbe essere anche un balordo? A malincuore siamo costretti a sperare che sia davvero così. Sarebbe gravissimo ma almeno meno inquietante nel Paese dove c’è la ditta (Cesarano) che fornì assistenza per il funerale sfarzoso dei Casamonica ed è stata di recente colpita da interdittiva antimafia e revoca di autorizzazioni notificata dal comandante ad interim della polizia locale Biagio Chiariello dal dottor Orefice della Commissione.

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Morta Amelia Cortese Ardias, il cordoglio di Bassolino

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“La scomparsa della Cortese Ardias mi rattrista davvero. Amelia è stata una esponente liberale di primo piano, una donna delle istituzioni ed impegnata nella vita culturale e sociale”. Lo afferma in una nota Antonio Bassolino. “Mio padre – aggiunge l’ex sindaco di Napoli – era amico del marito. Le ho voluto molto bene e tra di noi vi sono sempre stati sentimenti di stima ed affetto. Un abbraccio ai familiari”.

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Torna il maltempo, allerta arancione in sei regioni

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Torma il maltempo e domani sarà allerta arancione in sei regioni e gialla in nove. Piogge e temporali, dalla serata di oggi, cadranno sulle regioni di Nord-Ovest e la Toscana, poi la perturbazione si estenderà nella giornata di domani al Nord-Est e in parte al Centro. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I temporali da stasera riguarderanno la Liguria e poi, dalle prime ore di domani, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. Possibili anche locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte.

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A cento anni gli rinnovano la patente a Ravenna

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Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto. Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026. Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici. Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda.

“Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno”.

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