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Cronache

Il presidente della Camera Roberto Fico: fare squadra contro la camorra, serve un piano ragionato

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“Questo è uno dei momenti in cui tutte le Istituzioni devono essere unite più che mai. Fare squadra, riflettere sul da farsi e farlo, fuori dai giochi politici e dagli schieramenti. Tutti insieme, Parlamento, Governo, Magistratura, forze dell’ordine, enti locali. Lo Stato deve mettere in campo tutte le azioni necessarie per ricucire questa ferita ancora aperta che ha la città di Napoli e, quindi, che ha l’Italia. E’ possibile farlo. Ma ci vuole un piano ragionato, con obiettivi chiari”. Lo scrive su facebook il presidente della Camera Roberto Fico.

“Nonostante i tanti sforzi posti in essere in questi anni, le decine e decine di arresti, certe violenze e certe dinamiche si ripetono sempre. Ed è qui che dobbiamo insieme riflettere. Evidentemente la risposta che si dà per il contrasto alla camorra è un’azione parziale, più di contenimento che di superamento definitivo. Invece dobbiamo riuscire a debellare una volta per tutte il fenomeno, il sistema camorristico: questo e’ l’obiettivo dichiarato che ci dobbiamo dare”, scrive Fico secondo cui serve “un piano lungimirante che coinvolga tutti, chesia trasversale e che vada avanti di legislatura in legislatura. Un piano di Stato che punti su idee innovative e che preveda risorse per una riqualificazione sociale profonda.” “Lo Stato ha questa forza, ha questa capacita’, ha questo dovere. Bisogna avere pero’ una volonta’ di ferro, senza arretrare nell’avanzamento del piano di Stato contro la camorra, valutare i risultati e capire cosa funziona e cosa no, e intervenire di conseguenza. E’ l’unica strada da perseguire, con determinazione e costanza. Altrimenti ci sara’ l’ennesima sparatoria, l’ennesimo morto o ferito e saremo cosi’ per l’ennesima volta tutti colpevoli”, conclude.

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Cronache

Donna uccisa in casa, accanto a lei figlio 15enne ferito

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Un donna di 58 anni trovata uccisa a colpi d’arma da fuoco, nella cucina di casa, e accanto a lei il figlio di 15enne, ferito e in gravissime condizioni. E’ ancora un rebus la ricostruzione di quello che i Carabinieri definiscono “un dramma familiare” che ha scosso oggi, verso le 14, la frazione di Vago di Lavagno, in provincia di Verona. Chi abita in via Galilei, una strada di casette tutte simili, ha sentito i colpi degli spari, e ha dato subito l’allarme. Ma per la donna, Alessandra Spiazzi, 58 anni, non c’era più nulla da fare. Un scena terribile quella che si sono trovati davanti i soccorritori del 118, entrando per primi nell’abitazione: vicino al corpo della vittima c’era un ragazzino con ferite gravissime, in una pozza di sangue, il figlio di Alessandra Spiazzi. Cosa sia successo dentro quella cucina e quale sia stata la mano che impugnava l’arma e la successione dei colpi è ancora oggetto della ricostruzione cui stanno lavorando i Carabinieri del reparto operativo di Verona e il sostituto procuratore di Verona Paolo Sachar, che coordina l’indagine.

Fino a sera gli investigatori si sono trincerati dietro il riserbo, facendo filtrare solo che ci si trova davanti a una tragedia familiare. L’area intorno all’abitazione è stata transennata a lungo, per impedire l’avvicinamento di curiosi. All’interno gli uomini della scientifica hanno lavorato ore per repertare ogni cosa utile alla ricostruzione della sparatoria. Fondamentale sarà la testimonianza del marito della donna e padre del 15enne, che alcune indiscrezioni inizialmente avevano dato come possibile sospettato. Ma i Carabinieri hanno subito chiarito che l’uomo non c’entra affatto con la vicenda: su di lui non c’è alcun provvedimento, la sua figura è esclusivamente quella di persona informata sui fatti. Intanto il ragazzino lotta tra la vita e la morte nel reparto di rianimazione dell’ospedale veronese di Borgo Trento. Le sue condizioni sarebbero disperate. Qualcosa comunque non funzionava più in quella villetta di via Galilei. I vicini avrebbero riferito che da giorni si sentivano le urla dei frequenti liti tra madre e figlio. Il sindaco di Lavagno, Matteo Vanzan, fortemente scosso, ha annunciato che il giorno del funerale sarà lutto cittadino. Intanto ha annullato un evento musicale che era previsto per questa sera.

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Cronache

Sophia Loren per i suoi 90, ‘l’amore tra noi conta’

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Non possiamo sapere come abbia iniziato la sua giornata Sophia Loren, fresca dei suoi novant’anni. Ma sappiamo com’è finita: con l’abbraccio di parenti e amici tra il The Space Cinema Moderno e la terrazza dell’hotel Anantara Palazzo Naiadi a piazza della Repubblica, a Roma. Un compleanno blindatissimo: la diva non si è fatta vedere, entrando da un accesso secondario. Grazie ai suoi invitati, però, a due passi dalla stazione Termini si è creata una passerella inedita, tanto che sembrava di essere su un red carpet. Tra i primi avvistati Al Bano, seguito poi da Alessandra Mussolini e famiglia. Dunque Ferzan Ozpetek e ‘zia’ Mara Venier, per cui Loren “è la più grande, la più meravigliosa, la più ‘normale'”.

E, ancora, da Zubin Mehta ad Aurelio De Laurentiis, passando per Christian De Sica, Trudie Styler, Claudia Gerini, Margareth Madè, Franco Nero, Nancy Brilli, Gigi D’Alessio e così via. A farle gli auguri dal palco, Enrico Lo Verso, Ferzan Özpetek, Laura Delli Colli, Ibrahim Gueye. Una volta dentro, l’intramontabile diva è stata accolta da un lungo, caloroso applauso. Il figlio, Edoardo Ponti, commosso ha letto un discorso dal palco, una dedica alla madre. “Tu sei una luce che questo paese porta come una torcia in giro per il mondo e che tutti noi portiamo nei nostri cuori – ha detto – La luce della dignità e del coraggio che brilla attraverso il tuo esempio di non aver mai rinnegato o dimenticato le tue radici e di non aver mai permesso a un’altra luce, quella dei riflettori, di rubarti l’identità”. All’attrice è arrivato anche un riconoscimento unico nel suo genere, una chiave dorata con il suo nome impresso e la forma degli studi di Cinecittà. Appunto, la ‘Chiave di Cinecittà’, unica nel suo genere, consegnatale dalla sottosegretaria alla Cultura, Lucia Borgonzoni, e la presidente di Cinecittà, Chiara Sbarigia. Un omaggio voluto da MiC, Cinecittà e Archivio Luce. “Il vantaggio dell’età è che non possiamo perdere tempo con cose inutili. Una serata come questa è troppo corta – ha detto Loren, dopo i ringraziamenti – Una serata con la mia famiglia, i miei figli, i miei nipoti, i miei amici, i miei collaboratori. Quest’amore tra noi conta. Queste amicizie sono la vita. Il fatto che abbiamo pianto insieme, abbiamo riso insieme, ballato insieme e questa sera possiamo anche brindare insieme. E se c’è un regalo che mi volete fare, un dono è di celebrare non solo me, ma tutti noi che siamo ancora qui”.

In chiusura, la proiezione dell’episodio “Pizze a credito”, tratto dal film “L’oro di Napoli” (1954) di Vittorio De Sica nella nuova versione restaurata in 4K da Luce Cinecittà e Filmauro, presentata in prima mondiale in preapertura dell’ultima Mostra del cinema di Venezia. Poi, il momento di festa sulla terrazza dell’albergo, con una vista magnifica sulla città eterna illuminata. Ma non sono solo le stelle a festeggiare Sophia Loren. Tra i suoi fan anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che in mattinata le ha mandato un messaggio: “Desidero farle pervenire gli auguri più sentiti – ha scritto – uniti al ringraziamento della Repubblica per la sua straordinaria carriera di interprete cinematografica, contrassegnata dall’attribuzione di numerosi e prestigiosissimi riconoscimenti nazionali e internazionali”.

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Multa a bagnino dopo il salvataggio, ‘valuteremo archiviazione’

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“Il soccorso portato a termine con successo dall’assistente bagnanti di Cavallino-Treporti è un gesto che conferma la professionalità acquisita da questa categoria di operatori, che lavorano con grande attenzione nell’organizzazione del soccorso in mare. Al signor Saverio Amato va un plauso per il suo intervento, per il coraggio e la prontezza dimostrati”.

Lo afferma un comunicato della Guardia costiera Capitaneria di porto di Venezia, in relazione al caso della multa di 1.032 euro ad un bagnino che, dopo aver salvato all’annegamento una turista, il 3 settembre scorso, non allertò celermente la Capitaneria di porto., come da protocollo. Il direttore marittimo del Veneto, ammiraglio Filippo Marini, afferma che “in merito al verbale amministravo contestato dalla Guardia costiera di Jesolo, stiamo effettuando i necessari accertamenti per valutare le circostanze che hanno portato alla contestazione. Un elemento da valutare sarà certamente il contesto in cui si sono svolti i soccorsi e la concitazione che ha caratterizzato il momento di emergenza. Se le circostanze saranno confermate e ricorreranno i presupposti si potrà valutare, come previsto, anche l’archiviazione del verbale amministrativo”.

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