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Ambiente

Mega esercitazione sul rischio dell’impatto di un asteroide

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Al via la mega esercitazione che simulerà il rischio dell’impatto imminente di un asteroide. La simulazione coinvolge Nasa, Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Agenzia federale americana per la gestione delle emergenze (Fema) che per una settimana monitoreranno l’arrivo di un asteroide immaginario, chiamato 2019 PDC e pianificheranno le azioni per difendere la Terra. L’esercitazione rientra nel programma della Conferenza sulla Difesa Planetaria che si apre oggi a Washington, dove alle 15,20 italiane l’amministratore capo della Nasa, Jim Bridenstine, terra’ una conferenza stampa. Nello scenario simulato, l’asteroide 2019 PDC viene scoperto il 26 marzo 2019. I calcoli iniziali sulla sua traiettoria suggeriscono che il sasso cosmico e’ un “asteroide potenzialmente pericoloso”, del diametro di circa 300 metri e potenzialmente in rotta di collisione con la Terra. All’inizio, gli astronomi dicono che c’e’ solo una possibilita’ su 50.000 che questo oggetto cosmico possa colpire la Terra. Ma la situazione cambia nel giro di poco, perche’ ulteriori calcoli indicano che la probabilita’ e’ invece molto piu’ alta, ben dell’1% e scatta quindi l’emergenza globale. Le analisi rivelano che la data piu’ probabile di impatto sara’ il 29 aprile 2027 e stimano un probabile ‘corridoio di rischio’: cioe’ la linea rossa che attraversa il globo dove l’asteroide potrebbe cadere. Quella linea rossa immaginaria attraversa la meta’ degli Stati Uniti e altre aree tra cui l’Africa. Le agenzie spaziali di tutto il mondo e i governi nazionali hanno quindi otto anni di tempo per pianificare un programma di difesa che prevede anche l’opportunita’ di deflettere l’asteroide e affrontano questioni di finanziamento e come gestire la reazione del pubblico di fronte all’emergenza. In questa sorta di enorme gioco da tavolo in cui ogni partecipante interpreta un ruolo, e’ coinvolto anche il pubblico che potra’ controllare l’evoluzione dell’ipotetica situazione sul canale Twitter @esaoperations e sul blog Rocket Science dell’Esa.

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Ambiente

In 10 anni 146 disastri meteo, agricoltura in ginocchio

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In Italia negli ultimi dieci anni, in particolare dal 2015 al 20 settembre 2024, sono stati registrati 146 eventi meteo estremi che hanno causato danni all’agricoltura, pari al 7,4% del totale degli eventi avvenuti nello stesso periodo in Italia. Lo evidenzia il report Città Clima – speciale Agricoltura di Legambiente realizzato in collaborazione con il Gruppo Unipol – indicando che “preoccupa in particolare l’accelerata degli ultimi due anni 2023-2024, con 79 eventi meteo estremi con danni al settore, che è oltre la metà del totale registrato negli ultimi 10 anni. Sei le regioni più colpite: Piemonte con 20 eventi, seguito da Emilia-Romagna (19), Puglia (17), Sicilia e Veneto (ciascuna con 14), Sardegna (11) con danni alle produzioni di frutta, ortaggi, mais, barbabietole, frutteti e vigneti che sono stati sradicati.

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Ambiente

Trovato un ecosistema preistorico fossile in Valtellina

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Orme di anfibi e rettili, ma anche piante, semi, impronte di pelle e persino gocce di pioggia: è un vero e proprio ecosistema fossilizzato su lastre di arenaria, quello scoperto nel Parco delle Orobie Valtellinesi in provincia di Sondrio. Riportato alla luce dallo scioglimento di neve e ghiaccio causato dal cambiamento climatico, conserva tracce di vita risalenti a 280 milioni di anni fa. I primi reperti, recuperati pochi giorni fa a 3.000 metri di quota con una spettacolare operazione supportata da un elicottero, sono stati mostrati per la prima volta al Museo di Storia Naturale di Milano.

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Copernicus: 2024 l’anno più caldo, sforerà limite 1,5 gradi

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Il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato, e la temperatura media globale sarà più di 1,5 gradi sopra i livelli pre-industriali, probabilmente più di 1,55 gradi. Lo scrive in un comunicato il servizio meteo della Ue, Copernicus.

“L’anomalia media della temperatura globale per i primi 10 mesi del 2024, da gennaio ad ottobre – scrive Copernicus -, è stata di 0,71 gradi superiore rispetto alla media 1991-2020: è la più alta mai registrata per questo periodo, e di 0,16 gradi più alta dello stesso periodo del 2023”.

Secondo il servizio meteo della Ue, “è ora virtualmente certo che il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato. L’anomalia della temperatura media per il resto del 2024 dovrebbe crollare quasi a zero perché il 2024 non risulti l’anno più caldo”. Inoltre, prosegue Copernicus, “dato che il 2023 è stato 1,48 gradi sopra il livello pre-industriale, è virtualmente certo che la temperatura globale annuale per il 2024 sarà di più di 1,5 gradi sopra il livello pre-industriale, ed è probabile che sarà superiore di più di 1,55 gradi”.

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