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Cronache

Liberazione, Fico e de Magistris attaccano Salvini: discorsi fuorvianti che tradiscono la Costituzione

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“Chi rappresenta il Paese attraverso il Governo non può rinnegare implicitamente o esplicitamente l’importanza del 25 Aprile. Chi lo fa, anche in modo subdolo o per metterla in confusione, alla fine fa un tradimento al giuramento che presta quando diventa ministro o rappresentante del Governo”.

Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, attacca così in maniera diretta, dura, alcuni esponenti di Governo rispetto alla Festa della Liberazione che si celebra oggi. De Magistris, a margine della cerimonia che si è svolta al Mausoleo di Posillipo, ha affermato che “su questo non si deve essere tenui nè fare sconti a nessuno. È molto grave – ha aggiunto – far passare l’idea che il 25 Aprile sia una festa come un’altra. Oggi è un giorno importante che bisogna sempre rinnovare e Napoli sarà sempre antifascista perchè ha nel suo DNA i valori di libertà, giustizia e uguaglianza”. Al Mausoleo di Posillipo c’era anche il presidente della Camera Roberto Fico che prima e dopo le celebrazioni del 25aprile si è intrattenuto a lungo a chiacchierare con il sindaco. I due hanno un eccellente rapporto personale e istituzionale nell’interesse di Napoli, città carissima a Fico (che è napoletano) e a tutti gli italiani.

Fico ha ribadito che il 25 Aprile è fondamentale, perchè ci racconta le basi su cui si fonda la nostra democrazia. Essere nelle piazze “sarebbe importante per qualunque rappresentante delle istituzioni, il 25 aprile è la festa di tutti”. Per il presidente della Camera  Fico, quella di Matteo Salvini, secondo cui la vera Liberazione è quella dalla mafia, “è una lettura assolutamente sbagliata e fuorviante. Noi celebriamo quella Liberazione che permette a quei ministri di stare al governo”. “Il 25 aprile non può essere di parte, perchè celebra il ritorno alla democrazia. E non può appartenere a pochi. Se tutti oggi possono parlare liberamente è perchè siamo usciti da una terribile dittatura”, sottolinea Fico. In merito al caso Siri, “Quando avvengono situazioni di questo tipo, i partiti devono prendere provvedimenti ed essere molto attenti e molto duri, soprattutto nelle vicende in cui c’è odore di mafia. E lo devono fare innanzitutto per propria tutela”, afferma Fico.

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Cronache

Femminicidio a Cagliari, il marito ha confessato

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Ha confessato: dopo oltre sei mesi in cui si è sempre dichiarato innocente ha ammesso le proprie responsabilità Igor Sollai, il 43enne attualmente in carcere con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere per aver ucciso e nascosto il corpo della moglie, Francesca Deidda, di 42 anni, sparita da San Sperate, un paese a una ventina di chilometri da Cagliari, il 10 maggio scorso e i cui resti sono stati trovati il 18 luglio in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, vicino alla vecchia statale 125.

Sollai, difeso dagli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, è stato sentito in carcere a Uta dal pm Marco Cocco. Un interrogatorio durato quattro ore durante il quale il 43enne ha confessato il delitto descrivendo come ha ucciso la moglie e come poi si è liberato del cadavere. Non avrebbe invece parlato del movente. Nessun commento da parte dei legali della difesa. Non è escluso che l’interrogatorio riprenda la prossima settimana.

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Cronache

‘Ndrangheta: patto politico-mafioso, assolti i boss

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featured, Stupro di gruppo, 6 anni ,calciatore, Portanova

Mafia e politica, assolti i boss. La Corte di Appello di Catanzaro ha ribaltato totalmente la sentenza di primo grado riformando la sentenza di primo grado del processo “Sistema Rende”. I giudici di secondo grado hanno assolto i boss e gli appartenenti alle cosche di Cosenza e Rende finiti nell’inchiesta su mafia e politica che coinvolse amministratori ed esponenti dei principali clan cosentini. Assoluzione perche’ il fatto non sussiste per Adolfo D’Ambrosio e Michele Di Puppo (che in primo grado erano stati condannati rispettivamente a quattro anni e 8 mesi di reclusione), l’ex consigliere regionale Rosario Mirabelli e per Marco Paolo Lento (condannati in primo grado entrambi a 2 anni di carcere). Confermate poi le assoluzioni di Francesco Patitucci e Umberto Di Puppo, condannato in passato per aver favorito la latitanza del boss defunto Ettore Lanzino. Secondo l’inchiesta “Sistema Rende”, alcuni politici e amministratori rendesi (tra i quali gli ex sindaci Sandro Principe e Umberto Bernaudo) avrebbero stipulato un patto politico-mafioso grazie al quale avrebbero ottenuto sostegno elettorale in cambio di favori come le assunzioni in alcune cooperative del Comune. Ora la parola spetta alla Cassazione.

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Attacco hacker ad archivi InpsServizi, alcuni server bloccati

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“InpsServizi S.P.A. (Società in House di INPS) ha recentemente subito un attacco informatico di tipo ransomware che ha portato al blocco di alcuni server, rendendo temporaneamente indisponibili alcuni applicativi gestionali e i dati forniti a propri clienti”. E’ quanto si legge in una nota dell’Inps nella quale si precisa che “l’accaduto è stato denunciato prontamente a tutte le autorità competenti”. “Attualmente, sono in corso indagini approfondite. È importante rassicurare i cittadini che il Contact Center, principale servizio di assistenza, non è stato colpito dall’attacco e rimane operativo”. “Le azioni in corso sono concentrate sul ripristino delle infrastrutture compromesse in modo tempestivo e sicuro”.

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