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Cronache

Rapisce il figlio 3 anni e lo porta all’estero, il bimbo ritrovato e riportato in Italia

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Un bambino di 3 anni che a settembre scorso era stato portato all’estero dal padre, in lite con la compagna, è stato rintracciato dai poliziotti del commissariato Aurelio alcune settimane fa in un paese dell’Est Europa. Le indagini sono partite dalla denuncia della madre, presentata a settembre. La donna di Ardea ha raccontato che l’ex compagno, un italiano di 41 anni, dopo averla aggredita le aveva sottratto il figlio portandolo con sè in una località sconosciuta. Gli investigatori hanno visionato alcuni video che la donna aveva ricevuto dall’uomo, in cui si vedevano lui ed il piccolo. Analizzando le immagini hanno estrapolato due numeri di targa di auto in transito, risultate di un paese dell’Est. Inoltre, sempre dall’analisi dei filmati, i poliziotti hanno individuato la località precisa e la piazza in cui erano stati girati. Le informazioni acquisite sono state comunicate all’Interpol, per interessare la polizia del luogo dove presumibilmente si trovava il bimbo. Dagli accertamenti eseguiti, il padre era risultato destinatario della misura di sicurezza della Casa Lavoro, della durata di un anno. La polizia estera, grazie alle indicazioni dei colleghi italiani, ha ritrovato padre e figlio: l’uomo è stato arrestato perchè irregolare sul territorio di quello Stato e il bambino è stato affidato alle autorità italiane e riportato in Italia. Il Tribunale dei Minorenni ha dichiarato la sospensione della responsabilità genitoriale della ex coppia e nominato un tutore per il minore.

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Cronache

Femminicidio a Cagliari, il marito ha confessato

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Ha confessato: dopo oltre sei mesi in cui si è sempre dichiarato innocente ha ammesso le proprie responsabilità Igor Sollai, il 43enne attualmente in carcere con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere per aver ucciso e nascosto il corpo della moglie, Francesca Deidda, di 42 anni, sparita da San Sperate, un paese a una ventina di chilometri da Cagliari, il 10 maggio scorso e i cui resti sono stati trovati il 18 luglio in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, vicino alla vecchia statale 125.

Sollai, difeso dagli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, è stato sentito in carcere a Uta dal pm Marco Cocco. Un interrogatorio durato quattro ore durante il quale il 43enne ha confessato il delitto descrivendo come ha ucciso la moglie e come poi si è liberato del cadavere. Non avrebbe invece parlato del movente. Nessun commento da parte dei legali della difesa. Non è escluso che l’interrogatorio riprenda la prossima settimana.

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Cronache

‘Ndrangheta: patto politico-mafioso, assolti i boss

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featured, Stupro di gruppo, 6 anni ,calciatore, Portanova

Mafia e politica, assolti i boss. La Corte di Appello di Catanzaro ha ribaltato totalmente la sentenza di primo grado riformando la sentenza di primo grado del processo “Sistema Rende”. I giudici di secondo grado hanno assolto i boss e gli appartenenti alle cosche di Cosenza e Rende finiti nell’inchiesta su mafia e politica che coinvolse amministratori ed esponenti dei principali clan cosentini. Assoluzione perche’ il fatto non sussiste per Adolfo D’Ambrosio e Michele Di Puppo (che in primo grado erano stati condannati rispettivamente a quattro anni e 8 mesi di reclusione), l’ex consigliere regionale Rosario Mirabelli e per Marco Paolo Lento (condannati in primo grado entrambi a 2 anni di carcere). Confermate poi le assoluzioni di Francesco Patitucci e Umberto Di Puppo, condannato in passato per aver favorito la latitanza del boss defunto Ettore Lanzino. Secondo l’inchiesta “Sistema Rende”, alcuni politici e amministratori rendesi (tra i quali gli ex sindaci Sandro Principe e Umberto Bernaudo) avrebbero stipulato un patto politico-mafioso grazie al quale avrebbero ottenuto sostegno elettorale in cambio di favori come le assunzioni in alcune cooperative del Comune. Ora la parola spetta alla Cassazione.

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Attacco hacker ad archivi InpsServizi, alcuni server bloccati

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“InpsServizi S.P.A. (Società in House di INPS) ha recentemente subito un attacco informatico di tipo ransomware che ha portato al blocco di alcuni server, rendendo temporaneamente indisponibili alcuni applicativi gestionali e i dati forniti a propri clienti”. E’ quanto si legge in una nota dell’Inps nella quale si precisa che “l’accaduto è stato denunciato prontamente a tutte le autorità competenti”. “Attualmente, sono in corso indagini approfondite. È importante rassicurare i cittadini che il Contact Center, principale servizio di assistenza, non è stato colpito dall’attacco e rimane operativo”. “Le azioni in corso sono concentrate sul ripristino delle infrastrutture compromesse in modo tempestivo e sicuro”.

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