Collegati con noi

Cronache

Omicidio Stefano Cucchi, il carabiniere Francesco Tedesco racconta in aula il pestaggio e le violenze sul detenuto dopo 9 anni di bugie

Pubblicato

del

“Chiedo scusa alla famiglia Cucchi e agli agenti della polizia penitenziaria, imputati al primo processo. Per me questi anni sono stati un muro insormontabile”. ha esordito con queste parole in aula all’inizio del suo interrogatorio, davanti alla Corte d’Assise, Francesco Tedesco, il carabiniere imputato di omicidio preterintenzionale che al processo sulla morte di Stefano Cucchi accusa di pestaggio gli altri due militari coimputati, Raffaele D’Alessandro e Alessio Di Bernardo. “Non era facile denunciare i miei colleghi. Il primo a cui ho raccontato quanto è successo è stato il mio avvocato. In dieci anni della mia vita non lo avevo ancora raccontato a nessuno” ha detto Tedesco. “Al fotosegnalamento Cucchi si rifiutava di prendere le impronte, siamo usciti dalla stanza e il battibecco con Di Bernardo è proseguito. Di Bernardo era davanti e Cucchi dietro. A un certo Di Bernardo si gira e dà a Stefano uno schiaffo violento. Io dico: “ma che c… stai facendo? Smettila”. Di Bernardo spinge Cucchi e poi D’Alessandro da’ un calcio a Cucchi all’altezza dell’ano. Io spingo Di Bernardo e nel frattempo Cucchi cade a terra, battendo la testa, tanto che ho sentito il rumore. Poi D’Alessandro da’ un calcio in faccia a Stefano”. Questo il racconto delle fasi del pestaggio fatto da Tedesco durante l’interrogatorio.

Ilaria Cucchi. La sorella del ragazzo ucciso da sempre si batte per la verità

“Tu devi continuare a seguire la linea dell’Arma se vuoi continuare a fare il carabiniere”. E’ quanto il maresciallo Roberto Mandolini avrebbe detto al carabiniere Francesco Tedesco, quando questi gli chiese come doveva comportarsi se fosse stato chiamato a testimoniare in merito alla vicenda della morte di Cucchi. Lo ha detto in aula lo stesso Tedesco, imputato e superteste, durante l’interrogatorio davanti alla Corte d’Assise. “Ho percepito una minaccia nelle sue parole”, ha aggiunto il vice brigadiere riferendosi al suo superiore Mandolini.  “Io ho avuto paura perchè, quando il 29 ottobre del 2009 sono stato costretto a non parlare, mi sentivo in una morsa dalla quale non potevo uscire. Ho capito che il muro cominciava a sgretolarsi quando Casamassima ha cominciato a parlare e non mi sono sentito più solo come prima” ha detto Tedesco. “La lettura del capo di imputazione contro di me ha inciso sulla mia decisione di parlare – ha aggiunto Tedesco – , il pestaggio descritto corrispondeva a ciò che avevo visto. Quando ho letto che il pestaggio e la caduta avevano determinato la morte di Cucchi ho riflettuto e non sono riuscito più a tenere dentro questo peso”.

Stefano Cucchi

“Cercavo di trovare un contatto con qualcuno in tutti i modi. Per questo in udienza guardavo Ilaria che può aver visto il gesto come una provocazione. Ma in realtà mi sentivo solo contro il mondo”  ha detto in aula durante l’interrogatorio, davanti alla Corte d’Assise, Francesco Tedesco.

“Ho avuto paura, mi sono trovato in una morsa dalla quale non sarei potuto uscire. Per questo ho parlato dopo nove anni” Francesco Tedesco ha  replicato così al pm Giovanni Musarò che gli chiedeva perchè non avesse raccontato prima del pestaggio. “Per me e’ la vittoria umana di una persona che per anni ha cercato di poter raccontare i fatti ma le pressioni subite glielo hanno impedito”. Così l’avvocato Eugenio Pini dopo l’esame del suo assistito, il carabiniere Francesco Tedesco, al processo per la morte di Stefano Cucchi. “Da ora ci si deve ricordare e tenere ben presente – ha aggiunto Pini – che quando si parla del famoso muro di gomma, non solo questo bisogna riferirlo alle persone che dall’esterno hanno cercato di conoscere la verità ma anche a chi da dentro ha cercato di raccontarla. Tedesco e’ una persona che, avendo difeso Cucchidurante il mancato fotosegnalamento e il pestaggio, ha dimostrato di volere salvaguardare e preservare la vita umana”.

“Dopo dieci anni di menzogne e depistaggi in quest’aula è entrata la verità raccontata dalla viva voce di chi era presente quel giorno. Le dichiarazioni e le intenzioni espresse dal comandante generale dell’Arma ci fanno sentire finalmente meno soli, si è schierato ufficialmente dalla parte della verità”. Cosi’ Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, dopo le dichiarazioni in aula del superteste-imputato Francesco Tedesco. “A differenza di quello che qualcuno dei difensori ogni udienza da’ ad intendere, chi rappresenta l’Arma non sono i difensori degli imputati ma è il loro comandante generale, che ora si è schierato ufficialmente dalla parte della verità”, ha aggiunto Ilaria Cucchi.

Il generale Nistri scrive a Ilaria Cucchi: il vostro lutto ci addolora come carabinieri e come padre, chi ha sbagliato pagherà

Advertisement

Cronache

Morta Amelia Cortese Ardias, il cordoglio di Bassolino

Pubblicato

del

“La scomparsa della Cortese Ardias mi rattrista davvero. Amelia è stata una esponente liberale di primo piano, una donna delle istituzioni ed impegnata nella vita culturale e sociale”. Lo afferma in una nota Antonio Bassolino. “Mio padre – aggiunge l’ex sindaco di Napoli – era amico del marito. Le ho voluto molto bene e tra di noi vi sono sempre stati sentimenti di stima ed affetto. Un abbraccio ai familiari”.

Continua a leggere

Cronache

Torna il maltempo, allerta arancione in sei regioni

Pubblicato

del

Torma il maltempo e domani sarà allerta arancione in sei regioni e gialla in nove. Piogge e temporali, dalla serata di oggi, cadranno sulle regioni di Nord-Ovest e la Toscana, poi la perturbazione si estenderà nella giornata di domani al Nord-Est e in parte al Centro. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I temporali da stasera riguarderanno la Liguria e poi, dalle prime ore di domani, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. Possibili anche locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte.

Continua a leggere

Cronache

A cento anni gli rinnovano la patente a Ravenna

Pubblicato

del

Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto. Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026. Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici. Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda.

“Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno”.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto