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Cronache

A Verona la marcia dei 10mila, “basta utero in affitto”

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Sulle note di ‘We are family’ delle Sister Sledge e’ andato in scena a Verona il popolo della famiglia, che ha marciato rivendicando “l’eroismo delle mamme e dei papa’” che cambiano pannolini e crescono i figli ogni giorno. Una risposta che non ha replicato i numeri oceanici della contromanifestazione “Transfemminista” di sabato pomeriggio: alla marcia della famiglia hanno partecipato circa 10 mila persone rispetto a 40 mila, numeri che pero’, secondo, gli organizzatori del Congresso rappresentano in ogni caso un “grande successo”. La tre giorni della kermesse piu’ divisiva degli ultimi tempi, che ha visto ieri gli alleati di governo spaccarsi sui temi trattati, il Papa confermare i distinguo della Chiesa sulla “sostanza” e il “metodo” dell’incontro, e il controverso “gadget” del feto di gomma di dieci settimane, si chiude con i palloncini e le bandiere con i disegni della famiglia tradizionale, rigorosamente composta da mamma e papa’. Ma in realta’ a tenere banco, dietro la spettacolarita’ dell’evento, e’ l’attacco alla legge 194 – “dal 1978 a oggi sono stati uccisi 6 milioni di embrioni” ha detto Massimo Gandolfini, leader del Family Day – e alla pratica dell’utero in affitto “vergognosa, criminale, barbara, tribale”. E’ da qui che il popolo pro famiglia e pro vita parte per avviare “un’azione lobbistica, il coordinamento c’e’ gia’, speriamo che vada avanti”, dice il vicepresidente del congresso mondiale delle famiglie, Jacopo Coghe. Dietro ai colori e alle famigliole, per strada sono spuntati come annunciato esponenti di Forza Nuova, che si sono aggregati al Corteo, una dozzina in tutto. Ma la Questura scaligera – che in questo fine settimana ha gestito al meglio l’ordine pubblico – aveva avvertito il movimento di estrema destra a non esporre segni distintivi, per cui i militanti hanno indossato delle insolite camicie bianche, formando un gruppetto davanti a tre grandi cartelli intitolati “Dio”, “Patria”, “Famiglia”.

Prima della marcia, sul palco del congresso si sono visti anche segnali di vicinanza tra il coordinamento pro-famiglia e i movimenti della destra americana. Ed Martin, capo dell’organizzazione fondamentalista “Eagle Forum Education & Legal Defense Fund”, ha esposto un berretto con la scritta “Make Europe Great Again”, che richiama in chiave continentale lo slogan della campagna elettorale di Donald Trump, invitando tra gli applausi a combattere “per la famiglia, la liberta’, la patria e per Dio. Il vento del cambiamento e’ arrivato con Donald Trump, possiamo aiutare l’Europa contro il secolarismo”. Segnali confermati dagli organizzatori. Per Jacopo Coghe “sicuramente adesso c’e’ una fase politica nuova, ma siamo famiglie, non ci interessa fare politica, ci interessa farla nel senso sociale”. Ma “alle prossime elezioni europee – ha aggiunto – prenderemo atto di chi e’ dalla nostra parte e di chi ci insulta”. Tra i nemici del Congresso, sempre secondo gli organizzatori, “la stampa”, colpevole di “manipolare le notizie, di parlare male di questo evento da almeno due mesi e di mettere in atto intimidazioni mediatiche”. Per i media nessuna traduzione simultanea dei lavori del convegno, la “scorta” pure per andare in bagno e l’attacco duro dal palco a fine evento da parte del leader del Family day Massimo Gandolfini. Tra gli slogan della marcia, quelli inneggianti alla ‘Famiglia futuro dell’Europa’, della ‘Liberta’ per la donna di avere figli’, ‘Abbiamo Gesu’ nel cuore’. Ma anche le magliette con su stampato ‘Keep calm and play for family’, ‘La famiglia e’ insostituibile’.

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Cronache

Terremoto in Irpinia: 44 anni dopo, il ricordo di una tragedia che unì l’Italia

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Il 23 novembre 1980 è una data incisa nella memoria dell’Italia. Alle ore 19:35, una scossa di terremoto di magnitudo 6,8, seguita da un’altra di magnitudo 5, devastò le province di Avellino, Salerno e Potenza, colpendo anche altre zone della Campania e della Basilicata. Una tragedia che causò migliaia di vittime e distrusse interi paesi, lasciando ferite profonde nel cuore delle comunità.

A 44 anni di distanza, i Vigili del Fuoco di Avellino, insieme alle istituzioni e ai cittadini, vogliono rendere omaggio alle vittime e ai feriti di quella catastrofe, ricordando anche il sacrificio di chi, con coraggio e abnegazione, si mobilitò per portare soccorso.

Il ricordo dei soccorritori
I Vigili del Fuoco furono tra i protagonisti della risposta all’emergenza. Nonostante le difficoltà rappresentate da un territorio montagnoso, dalle condizioni meteorologiche avverse e dalle vie di comunicazione interrotte, operarono senza sosta per mesi. Ragazzi che, con il loro spirito di adattamento, riuscirono a superare ogni ostacolo, guadagnandosi il rispetto e l’ammirazione della popolazione colpita.

«Vogliamo ricordare l’immane lavoro dei nostri colleghi Vigili del Fuoco, che affrontarono sacrifici personali senza precedenti per fronteggiare una situazione straordinaria», sottolineano oggi i rappresentanti del corpo.

Un messaggio dal Ministro Piantedosi
Il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha partecipato alle commemorazioni a Sant’Angelo dei Lombardi, uno dei comuni più colpiti dal sisma, ricordando con commozione il sacrificio delle vittime e il moto di solidarietà che ne seguì.

«Quella tragedia rappresentò uno spartiacque per il nostro Paese, evidenziando la necessità di un Sistema nazionale di protezione civile. Oggi, la Protezione Civile italiana è un modello d’eccellenza riconosciuto a livello internazionale», ha dichiarato Piantedosi.

L’impatto storico e umano
La scossa devastò un’area di 17.000 chilometri quadrati, rendendo i soccorsi estremamente complessi. Cinque giorni dopo il sisma, tutti i corpi erano stati estratti dalle macerie, ma il lavoro di ricostruzione e assistenza durò per mesi. Allora, il presidente Sandro Pertini denunciò i gravi ritardi nei soccorsi, sollevando l’urgenza di migliorare le risposte alle emergenze.

Quella tragedia fu il punto di partenza per la nascita, nel 1982, del Dipartimento della Protezione Civile, che oggi coordina le emergenze sul territorio nazionale con rapidità ed efficacia.

Un tributo all’Italia solidale
L’anniversario del terremoto in Irpinia è un’occasione per ricordare non solo il dolore, ma anche la straordinaria solidarietà che unì il Paese. Da ogni angolo d’Italia arrivarono soccorritori e aiuti per sostenere le popolazioni colpite.

I Vigili del Fuoco di Avellino celebrano oggi il coraggio e la dedizione di chi si sacrificò per portare speranza e sollievo in un momento di disperazione, riaffermando il valore della memoria collettiva e dell’impegno civile.

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Cronache

Terremoto sul Vesuvio: lieve scossa avvertita nella zona di Ottaviano

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Questa mattina, alle ore 8:35, è stata registrata una lieve scossa di terremoto di magnitudo 2,2 della scala Richter sul Vesuvio, precisamente sul versante di Ottaviano. La scossa, localizzata a una profondità di appena 20 metri, è stata percepita dalla popolazione locale, sebbene senza provocare danni.

Un evento di natura superficiale

La particolarità di questo evento sismico è la sua natura superficiale: essendo avvenuto a una profondità molto ridotta, il movimento del suolo è stato avvertito con maggiore intensità nelle aree circostanti l’epicentro, pur trattandosi di una magnitudo contenuta.

La rete di monitoraggio sul Vesuvio

Il Vesuvio, uno dei vulcani attivi più monitorati al mondo, è costantemente sotto osservazione dagli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Gli eventi sismici di bassa intensità e profondità, come quello di questa mattina, rientrano nelle normali attività vulcaniche e tettoniche dell’area.

Cosa significa per la popolazione

Gli esperti sottolineano che una scossa di questa entità non rappresenta un motivo di preoccupazione. Tali fenomeni sono parte della normale attività geodinamica dell’area vesuviana e non indicano necessariamente cambiamenti significativi nel comportamento del vulcano.

Consigli per la cittadinanza

È sempre utile che la popolazione residente in aree vulcaniche adotti semplici pratiche di prevenzione e segua le comunicazioni ufficiali delle autorità locali e degli enti scientifici.

L’evento odierno, pur avvertito dalla cittadinanza, rientra nella casistica di scosse leggere che non destano particolari allarmi, ma che ricordano l’importanza di vivere consapevolmente in una zona caratterizzata da fenomeni naturali unici.

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Cronache

Avellino, una donna e i suoi figli tratti in salvo da Polizia e Vigili del fuoco

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Ad Avellino l’intervento congiunto dei Vigili del Fuoco e della Polizia di Stato hanno portato al salvataggio di una donna e dei suoi figli da una situazione critica.

Il delicato intervento si è svolto ad Avellino, in via Circumvallazione, dove i Vigili del Fuoco sono intervenuti su richiesta della Polizia di Stato per affrontare una grave situazione di emergenza familiare. Un uomo, armato di coltello, minacciava la sua compagna, una donna di origini senegalesi, e i loro tre figli: due bambine e un maschietto.

La donna, temendo per la propria vita e quella dei suoi figli, si era rifugiata in una stanza chiusa a chiave. In cerca di aiuto, aveva portato i bambini sul balcone, attirando così l’attenzione delle forze dell’ordine e dei soccorritori. La tempestività dei Vigili del Fuoco, intervenuti con un’autoscala, ha permesso di mettere subito in salvo le due bambine, che sono state portate in un luogo sicuro.

Mentre l’operazione di soccorso continuava per raggiungere la madre e il figlio, l’uomo è riuscito a sfondare la porta della stanza, aumentando ulteriormente il rischio per i presenti. È stato in quel momento che gli agenti della Polizia di Stato, già sul posto, sono intervenuti con prontezza, riuscendo a bloccare e neutralizzare l’aggressore prima che potesse ferire qualcuno.

Completata la messa in sicurezza dell’uomo, i Vigili del Fuoco hanno riportato le bambine al fianco della madre, concludendo con successo l’intervento. Nessuno tra i coinvolti ha riportato ferite, e la donna e i suoi figli sono stati affidati alle cure dei servizi sociali per il supporto necessario.

 

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