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Napoli

La “polacca” di Aversa per il sollazzo del palato dei calciatori del Napoli dopo aver battuto la Fiorentina

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Ci ha pensato il pasticciere aversano Enrico Mungiguerra a a rendere dolce la vittoria del Napoli contro la Fiorentina sabato al San Paolo. Una vittoria importante per la classifica, ma anche per il palato, dato che dopo la partita i calciatori sono stati omaggiati dal pasticcere Enrico Mungiguerra della polacca, il dolce tipico di Aversa.

La polacca è un dolce basso, di forma circolare, farcito di crema pasticciera ed amarene dai profumi delicati, racchiuso in un guscio di morbida pasta. “Il segreto è nello spessore della sfoglia e nella cottura”, parola del pasticciere Enrico Mungiguerra.

 

 

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Cronache

Napoli intensifica la lotta ai parcheggiatori abusivi: incrementato il servizio di carro attrezzi

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La città di Napoli sta intensificando la lotta contro i parcheggiatori abusivi, un fenomeno che da anni affligge le aree più trafficate del capoluogo campano, come Mergellina, Chiaia, il centro storico e le principali zone della movida. Un ruolo fondamentale in questo sforzo è ricoperto dall’implementazione del servizio di carro attrezzi, recentemente potenziato grazie all’intervento del Comune.

A coordinare questa nuova fase di interventi è il prefetto Michele di Bari, che ha istituito un tavolo ad hoc per affrontare il problema. Il piano prevede la rimozione sistematica delle auto parcheggiate illegalmente, spesso gestite dai cosiddetti “ras della sosta”, i parcheggiatori abusivi che sfruttano spazi pubblici per scopi personali. Questo intervento, volto a ripristinare la legalità, mira non solo a contrastare gli abusi, ma anche a migliorare la viabilità e a proteggere le casse comunali, penalizzate dall’evasione delle tariffe legate ai parcheggi regolari.

Il ruolo chiave della Bourelly Health Service Srl

Il servizio di rimozione forzata dei veicoli sarà gestito dalla Bourelly Health Service Srl, la società convenzionata con il Comune di Napoli. Guido Bourelly, titolare dell’impresa, ha dichiarato che l’azienda è pronta a mettere in campo 25 mezzi ogni giorno per il prelievo delle auto in sosta vietata. Tuttavia, come ha precisato, la rimozione può avvenire solo in presenza di un verbale emesso da un agente della polizia municipale.

Questo è uno degli ostacoli principali: la carenza di vigili urbani ha infatti rallentato il servizio di rimozione, e attualmente la città conta solo 1.247 vigili, 140 in meno rispetto al 2021. «Con l’incremento del servizio e il supporto dei vigili, possiamo rimuovere fino a 50 auto al giorno, con l’obiettivo di raggiungere le 100 rimozioni nei giorni più intensi», ha affermato Bourelly.

La strategia per intensificare il servizio

Per rendere più efficiente il servizio di rimozione forzata, Bourelly ha suggerito l’istituzione di una task force dedicata di tre vigili per ogni municipalità. Questo permetterebbe di aumentare significativamente il numero di veicoli rimossi, scoraggiando così i cittadini che continuano a favorire i parcheggiatori abusivi e a ignorare le regole del codice della strada.

La rimozione delle auto in sosta selvaggia, oltre a rappresentare un deterrente per i parcheggiatori abusivi, è anche una misura per recuperare i proventi derivanti dai parcheggi legali, come quelli sulle strisce blu, che contribuiscono alle finanze comunali. Ogni rimozione costa al cittadino tra gli 80 e i 160 euro, a seconda dell’orario e del giorno, e una parte di questa somma (circa l’8%) va a rinforzare il bilancio del Comune di Napoli.

Le conseguenze per i parcheggiatori abusivi

L’implementazione del servizio di rimozione rappresenta un passo importante verso la diffusione della legalità nelle strade di Napoli. Coroglio, una delle zone più colpite dal fenomeno dei parcheggiatori abusivi, vedrà presto l’apertura di due nuovi parcheggi comunali. La rimozione dei veicoli in sosta selvaggia non solo riporterà ordine, ma costituirà un duro colpo per i ras della sosta, che basano i loro profitti sull’estorsione e sull’occupazione indebita di spazi pubblici.

Con l’intensificazione del servizio di rimozione forzata, Napoli si prepara a combattere in modo più efficace il fenomeno dei parcheggiatori abusivi e a ripristinare la legalità nelle strade. Grazie all’intervento della Bourelly Health Service Srl e al supporto delle istituzioni locali, il piano mira a rendere la città più vivibile, sicura e rispettosa delle regole. Il rispetto delle norme stradali non è solo una questione morale, ma anche un passo fondamentale per garantire un uso equo e corretto delle risorse pubbliche.

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Cronache

Rigenerazione urbana temporanea a Napoli, il progetto “La Santissima – Community Hub”

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L’Agenzia del Demanio continua a promuovere il modello di Rigenerazione Urbana Temporanea attraverso il progetto temporary use, volto a concedere in uso temporaneo edifici pubblici e aree urbane dismesse per ospitare attività culturali e sociali. Dopo il successo di Palazzo Fondi a Napoli, l’Agenzia ha avviato un nuovo progetto: la concessione temporanea del complesso della Santissima Trinità delle Monache, conosciuto come ex Ospedale Militare.

La concessione temporanea del complesso della Santissima Trinità delle Monache

Per un periodo di 48 mesi, la società Urban Value s.r.l. gestirà circa 7.500 mq di spazi per promuovere la cultura e la creatività. Il sito, situato in una delle zone più caratteristiche di Napoli, verrà trasformato in uno spazio polivalente aperto al pubblico. Entro due anni, il complesso accoglierà il progetto “La Santissima – Community Hub”, una piattaforma che promuove modelli di interazione culturale urbana noti come “terzi luoghi”, dove arte, creatività e rigenerazione urbana convergono.

Cultura, creatività e cittadinanza attiva: La Santissima – Community Hub

L’inaugurazione del Community Hub è prevista per fine novembre, e l’area diventerà un centro dove eventi, formazione, mostre, produzione musicale e arte si incontrano. Questo progetto sarà caratterizzato da spazi espositivi, sale polifunzionali, atelier artistici e laboratori, contribuendo a creare una piattaforma di cittadinanza attiva e comunità. Grazie alla collaborazione con il Comune di Napoli, il percorso partecipativo renderà l’hub un luogo dinamico e inclusivo, in dialogo costante con il vicino Parco dei Quartieri Spagnoli.

Il futuro dell’ex Ospedale Militare e la riqualificazione definitiva

Al termine della concessione temporanea, l’edificio pubblico ospiterà gli uffici del Provveditorato interregionale per la Campania, Molise, Puglia e Basilicata. Già avviati i lavori di verifica della vulnerabilità sismica, l’Agenzia del Demanio prevede l’inizio dei lavori di riqualificazione a partire dal 2026, con un investimento di 27 milioni di euro, che si concluderà nel 2031. Il progetto di riqualificazione restituirà alla città un edificio completamente rinnovato, integrando funzioni culturali e istituzionali nel tessuto urbano di Napoli.

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Cronache

Napoli, lavoro a rischio per 300 professionisti sanitari

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In Campania sono circa 300 i posti di lavoro a rischio per professionisti sanitari che operano nelle attività della riabilitazione e questo potrà avere una pesante ricaduta sulla qualità dell’assistenza a persone particolarmente fragili a cui bisogna continuare a garantire il pieno diritto alla salute. Sulla questione sono intervenuti con una nota congiunta Paolo Esposito, Presidente dell’Ordine dei Fisioterapisti di NA-AV-BN-CE e Teresa Rea, Presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Napoli.

“Siamo seriamente preoccupati – scrivono la Rea ed Esposito – per il futuro di trecento professionisti sanitari impegnati nelle attività di riabilitazione e per le inevitabili ripercussioni che un’eventuale perdita di posti di lavoro potrebbe ricadere sulla qualità dell’assistenza a persone particolarmente fragili.

Seguiremo con attenzione l’evolversi dello stato di crisi, auspicando al più presto una risoluzione che scongiuri la perdita di tanti posti di lavoro in un settore, quello sociosanitario, già pesantemente in sofferenza per forme di precariato mai superate e per la scarsità di posti di lavoro. Perdere tanti professionisti impegnati nelle attività di riabilitazione significherebbe, oltretutto, far mancare la necessaria continuità assistenziale a pazienti particolarmente bisognosi di cure e di assistenza”.

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