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Politica

Legittima difesa, la nuova legge è passata anche al Senato con 201 sì ma quante polemiche nel Paese

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Il disegno di legge sulla Legittima difesa è legge: l’Assemblea del Senato ha infatti approvato il provvedimento, in terza lettura, con voti 201 favorevoli, 38 contrari e 6 astenuti. Il voto e’ stato accolto dagli applausi della Lega e di parte dei M5s. In Aula il ministro dell’interno Matteo Salvini, il ministro per la Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno e quello per l’Agricoltura Gianmarco Centinaio. Assenti i rappresentanti di governo del Movimento 5 stelle.

“Grazie anche agli amici dei 5 Stelle e agli amici di Forza Italia e Fratelli d’Italia che hanno sostenuto questa battaglia di civilta’”. L’ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini subito dopo l’approvazione del disegno di legge sulla Legittima difesa, da parte del Senato. “Il fatto e’ che e’ stato votato a stragrande maggioranza tranne che dal Pd – ha continuato – tanto il Pd voterebbe contro qualsiasi cosa pur di dire di no a Salvini, alla Lega e al governo. E’ veramente una bellissima giornata”.

La Legittima difesa al Senato e’ passata con i voti favorevoli di Lega, Movimento 5 stelle, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Tra i 5 Stelle sono mancati all’appello quelli di 15 senatori: 6 (presenti) non hanno votato e 9 sono assenti “giustificati” per congedo o missione. I sei sono: le tre senatrici considerate “dissidenti” dentro il Movimento ossia Elena Fattori, Paola Nugnes e Virginia La Mura (le stesse che una settimana fa hanno votato in dissenso con i 5S, chiedendo l’autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell’Interno Matteo Salvini sul caso Diciotti), oltre a Barbara Floridia, Matteo Mantero e Michela Montevecchi. Tra gli assenti giustificati figurano i ministri Barbara Lezzi e Danilo Toninelli.

“Abbiamo un chat su Whatsapp e li’ hanno scritto ‘Finalmente’, era una legge attesa da tanto tempo. Ora hanno tirato un respiro di sollievo”. Questa, come ha riferito la presidente dell’Osservatorio sostegno alle vittime di Modena Elisabetta Aldrovandi, e’ stata la reazione di alcune delle persone che hanno subito furti o aggressioni e che hanno reagito per Legittima difesa, subito dopo l’approvazione del disegno di legge sulla Legittima difesa dal parte del Senato. “Hanno tirato un respiro di sollievo perche’ quello che e’ successo a loro, non accada ad altri”, ha aggiunto.

“D’ora in poi finalmente chi si difende in casa propria da un aggressore non dovra’ avere piu’ il terrore di farlo- ha proseguito Aldrovandi- Nella nostra realta’ abbiamo assistito anche a molti casi, segnalati da familiari disperati, di persone che sono state aggredite e uccise nelle loro proprieta’ perche’ hanno avuto paura di difendersi in maniera decisa considerate le conseguenze alle quali sarebbero potuti andare incontro. Il che appare incredibile quanto inaccettabile”. Elisabetta Migliore, vicepresidente dell’associazione #iostoconmario ha definito “storico” “questo cambiamento per il Paese”.

“La nuova legge sulla Legittima difesa non tutelera’ i cittadini piu’ di quanto erano gia’ tutelati fino ad oggi; al contrario introduce concetti che poco hanno a che fare con il diritto, prevede pericolosi automatismi e restringe gli spazi di valutazione dei magistrati, oltre a portare con se’ grandi difficolta’ di interpretazione: tutto cio’ significa che tutti saranno meno garantiti”. A dirlo e’ il presidente dell’Anm Francesco Minisci. Per non parlare – aggiunge commentando il via libera – “dei numerosi dubbi di incostituzionalita’ che la nuova legge comporta.

“Tutto questo – prosegue Minisci- lo abbiamo sempre segnalato, anche in Parlamento quando e’ stato chiesto il nostro parere. E’ bene ribadire poi che, in ogni caso, in presenza di un ipotetico caso di Legittima difesa, anche con questa nuova legge, un procedimento penale dovra’ essere sempre aperto e le indagini andranno comunque fatte, a garanzia dei cittadini, questo va detto con chiarezza da parte di tutti, altrimenti si danno messaggi sbagliati portatori di gravi rischi e si rende un cattivo servizio alla collettivita’”.

“Queste norme vanno a togliere qualsiasi possibilita’ al giudice di valutare effettivamente le circostanze e le modalita’. Il pericolo e’ il messaggio che queste norme contengono di liberta’ di reazione senza limiti e senza proporzione all’offesa. Bisogna sperare che gli italiani accolgano questo messaggio con ragionevolezza”. Lo dice il segretario della sezione Veneto di Magistratura Democratica, Massimo Michelozzi, a margine del convegno ‘Nuova legge sulla Legittima difesa – Elementi di rischio per la sicurezza dei cittadini’, organizzato dal Silp Cgil. “E’ un insieme di norme dirompenti rispetto alla disciplina del codice – osserva -, che per altro e’ molto equilibrata ed e’ stata applicata sempre in modo attento delle ragioni della persona aggredita, nel bilanciamento dei valori costituzionali. Qui si fa piazza pulita di tutti i requisiti e limiti della Legittima difesa tradizionale per tutelare la sacralita’ del domicilio, al di la’ di qualsiasi ragionevolezza”.

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Università e ospedali plurisecolari su francobolli Italia

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Tre universita’ e cinque ospedali ”storici” italiani compariranno sui francobolli italiani. L’emissione dedicata alle università e’ stata emessa oggi e riguarda le universita’ di Napoli, Trieste e Firenze. La serie dedicata agli ospedali comparira’ invece il 24 novembre prossimo e riguardera’ ospedali di Roma, Milano, Napoli, Venezia e Firenze. Le vignette dei francobolli (tutti validi per la posta ordinaria) mostrano per le universita’:

  • -una prospettiva della facciata principale dell’Università degli Studi di Napoli” Federico II” istituita il 5 giugno 1224 dall’Imperatore del Sacro romano Impero;
  • -su uno sfondo che riprende i colori istituzionali del centenario dell’Università degli Studi di Trieste, una rivisitazione del logo dell’anniversario che raffigura, un’illustrazione al tratto, l’edificio centrale dell’Ateneo;
  • -l’ingresso del Rettorato dell’Università degli Studi di Firenze che, nel 2024, celebra i 100 anni dalla sua fondazione; Per gli ospedali le vignette mostrano;
  • -ospedale di Santa Maria Nuova di Firenze: il Loggiato di ingresso, progettato da Bernardo Buontalenti nel 1574, in cui è visibile l’affresco “Annunciazione” del XVII secolo attribuito al Pomarancio; -ospedale civile Santi Giovanni e Paolo di Venezia;
  • – il Portego delle Colonne della Scuola Grande di San Marco a Venezia (1485-1495);
  • -Ca’ granda ospedale maggiore policlinico di Milano: la Sala del Capitolo d’estate, edificata nel 1637 su progetto di Francesco Richini, che ospita l’archivio storico;
  • -ospedale di Santo Spirito in Sassia di Roma: le Corsie Sistine risalenti al XV secolo; -ospedale di Santa Maria del Popolo degli Incurabili di Napoli: la Farmacia storica degli Incurabili con i vasi in maiolica del 1747-1751.

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Giustizia, stretta sulle toghe politicizzate e sui reati informatici: il decreto del governo in arrivo

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La riforma della giustizia torna al centro del dibattito con il nuovo decreto che il governo si appresta a varare lunedì prossimo in Consiglio dei Ministri. Tra le novità principali, spiccano due misure destinate a far discutere: l’introduzione di sanzioni per i magistrati che non rispettano il dovere di astensione in casi di conflitto di interesse e una stretta sui reati informatici e sul dossieraggio illegale.

Sanzioni per le toghe politicizzate

Il decreto introduce una nuova norma che obbliga i magistrati a astenersi dal giudicare su questioni rispetto alle quali si sono già espressi pubblicamente attraverso editoriali, convegni o social network. In caso di violazione, il Consiglio Superiore della Magistratura potrà adottare sanzioni che vanno dall’ammonimento alla censura, fino alla sospensione.

Secondo il ministro della Giustizia Carlo Nordio, questa norma intende tutelare il principio di imparzialità della magistratura, un obiettivo che la maggioranza considera fondamentale per garantire l’equilibrio tra i poteri dello Stato.

La misura ha già suscitato polemiche tra le toghe e riacceso il dibattito sulla presunta politicizzazione della magistratura. L’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) ha espresso preoccupazione per quella che definisce un’“invasione di campo” da parte del governo.

La questione delle migrazioni e il caso Silvia Albano

La norma sulle toghe politicizzate sembra trarre origine da recenti tensioni tra il governo e alcune sezioni della magistratura, in particolare sui temi legati all’immigrazione. Emblematico il caso della giudice Silvia Albano, che aveva criticato l’accordo tra Italia e Albania sui migranti, trovandosi poi a giudicare direttamente su questa materia.

Albano, presidente di Magistratura Democratica, è stata bersaglio di critiche da parte della maggioranza per la sua posizione pubblica contro il “decreto Paesi sicuri”. La sua decisione di non convalidare il trattenimento di 12 migranti nel centro italiano in Albania ha sollevato ulteriori tensioni.

Stretta sui reati informatici e dossieraggi

Il decreto affronta anche il problema dei reati informatici, introducendo nuove misure per contrastare l’accesso abusivo ai database pubblici. Tra le novità principali:

  • Arresto in flagranza per chi viola sistemi informatici di interesse pubblico, militare o legati alla sicurezza nazionale.
  • Trasferimento delle indagini sui reati di estorsione tramite mezzi informatici alla procura Antimafia, guidata da Giovanni Melillo.

Queste misure arrivano in risposta a recenti scandali legati al dossieraggio illegale, come l’indagine della DDA di Milano sulla “centrale degli spioni” che trafugava dati sensibili da banche dati governative, coinvolgendo figure politiche di primo piano come la premier Giorgia Meloni.

Un antipasto per la riforma delle carriere

Questo decreto rappresenta solo l’inizio di un più ampio progetto di riforma delle carriere di giudici e pm che il governo sta portando avanti in Parlamento. La maggioranza intende ridefinire i rapporti tra i poteri dello Stato, nonostante le inevitabili polemiche con la magistratura.

Secondo il ministro Nordio, l’obiettivo è garantire un sistema giudiziario più equo e trasparente, ma l’ANM e altre voci critiche temono che queste misure possano indebolire l’autonomia delle toghe.

Un Natale caldissimo per la giustizia italiana

Le nuove norme, che toccano temi delicati come la gestione dell’immigrazione, i reati informatici e l’imparzialità dei magistrati, promettono di accendere il dibattito politico e giudiziario. Il governo va avanti, ma il confronto con le toghe e le associazioni di categoria si preannuncia acceso.

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Bocchino: dall’Italia verso un’internazionale conservatrice

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La vittoria elettorale della destra “avviene perché la sinistra prima è stata considerata inaffidabile per paura del comunismo, oggi è considerata inaffidabile perché si prende a cuore temi come l’immigrazione irregolare, che gli italiani non vogliono, o i diritti delle comunità LGBTQI+, che certo devono essere garantiti ma che riguardano comunque una minoranza dell’1,6% della popolazione, e perchè ha abbracciato la globalizzazione selvaggia, che è una cosa che fa paura agli italiani”.

Lo ha detto Italo Bocchino (foto imagoeconomica in evidenza) a margine della presentazione del suo libro “Perchè l’Italia è di destra” a Napoli, a cui hanno assistito anche il capo della procura partenopea Nicola Gratteri e l’ex ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, mentre sul palco sono intervenuti il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli.

“Giorgia Meloni – ha proseguito Bocchino – ha fatto da apripista in Italia, dando vita a una destra che ha stupito, perché tutti si aspettavano una destra neofascista mentre si sono trovati una destra che rappresenta un conservatorismo nazionalpopolare.

E così si resta stupiti anche dal risultato degli Stati Uniti, che un po’ ricalca quel modello, e di quello che accade in alcuni paesi europei e in Sudamerica. Quindi c’è l’ipotesi che nasca nel prossimo decennio un’internazionale conservatrice e che abbia un grandissimo peso nella politica mondiale: in questo contesto, tra i leader sicuramente ci sarà Giorgia Meloni. Immaginiamo il prossimo G7, guardate la foto del prossimo G7: ci sono Scholz e Macron zoppicanti, lo spagnolo che ha problemi in casa, il giapponese che ha problemi in casa, il canadese che ha problemi in casa e due in splendida salute che sono Giorgia Meloni e Trump. Questo è il mondo oggi”.

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