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Cronache

“Diego Maradona ha tre figli a Cuba e presto li riconoscerà” sostiene Matias Morla, il legale del campione

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La famiglia Maradona si allarga, se vi piace di più si arricchisce di tre nuovi elementi. E tutto avviene  in un colpo solo. Dieguito riconoscerà infatti la paternità di altri 3 figli frutto di due relazioni avute a Cuba tra il 2000 e il 2005. Erano anni difficili. Diego si era rifugiato dal suo amico Fidel Castro per combattere la dipendenza dalla cocaina. Era ospite del lìder Maximo che gli aveva assicurato ogni cura e trattamento in una clinica specializzata. A rivelare questo passo ulteriore di Diego Armando Maradona (che oggi vive una splendida paternità anche con Diego Junior (i due nella foto), il suo ormai inseparabile figlio napoletano) è stato il legale di Maradona, Matias Morla, che ha profferito questa notizia nel corso del programma Nosotros a la mañana su Canal 13 dell’Argentina. È una di quelle trasmissione molto seguite in Sud America. Forse anche un po’ scandalistica, ma tutto sommato non passano bufale per notizie. Sono seri. Magari non si può essere d’accordo sempre sulla forma, ma la sostanza del programma è buona. “Diego ha altri tre figli. Presto li riconoscerà e prenderanno il suo nome”, ha rivelato l’avvocato Morla.

Tutto questo avverrà a breve. Non c’è nulla di ufficiale, ma se è l’avvocato di Maradona a dire che sarà padre ufficiale di altri figli e che  verrà sistemato a breve tutto c’è solo da crederci. “Maradona andrà a Cuba per l’esame del Dna, ma è tutto a posto”, ha spiegato Morla, svelando che El Pie de oro “si sente regolarmente con tutti loro già da tempo e ha tutte le intenzioni di prendersi le proprie responsabilità”. Senza entrare troppo nei dettagli, Morla ha chiarito che si tratta di 3 figli avuti con due donne diverse e che uno di loro ha 18 anni e vive attualmente vicino a Varadero. A ventilare la notizia, poco più di quattro mesi fa, era stato lo stesso Morla facendo esplicite illazioni sul lungo periodo trascorso a Cuba dall’ex Pibe de Oro, che nel bel mezzo del percorso di riabilitazione finì per divorziare da Claudia Villafañe (la madre delle prime due figlie, Dalma e Gianina) e per separarsi dallo storico agente Guillermo Coppola. “Quel periodo fu da brividi. Era solo, in più divenne single e si comportò molto male. Ho una sfilza di amici a Cuba che scherzano sostenendo di essere figli di Maradona”.

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Cronache

Femminicidio Matteuzzi, confermato ergastolo per l’ex

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Un’ora esatta. E’ il tempo impiegato dalla Corte d’assise d’appello di Bologna, presieduta dal giudice Domenico Stigliano, per confermare l’ergastolo inflitto in primo grado all’ex calciatore e modello 28enne Giovanni Padovani, che il 23 agosto del 2022 uccise a calci, pugni, martellate e colpi di panchina l’ex fidanzata Alessandra Matteuzzi, 56 anni, sotto casa sua. Un delitto agghiacciante, che sconvolse una intera città. Padovani era in aula, chiuso in una delle due gabbie ad aspettare l’esito della sentenza: in piedi, con il volto davanti alle sbarre, è rimasto impassibile, prima di essere portato via in pochi secondi da due agenti della polizia penitenziaria.

La sorella di Alessandra, Stefania Matteuzzi, che era al telefono con lei mentre Padovani metteva in atto il suo brutale delitto, è scoppiata a piangere davanti alle telecamere: “E’ stata fatta giustizia, ringrazio questa Corte, oggi è stato un giorno difficile. Padovani non ha avuto rispetto nemmeno oggi per mia sorella, perché non si possono dire quelle cose che ha detto, ovvero che ‘vive due vite’ la sua e quella di mia sorella. Mia sorella non c’è più. Io chiedo solo giustizia, come oggi è stato fatto”. Prima che la Corte si ritirasse, come fece anche al termine della discussione durante il processo di primo grado il 28enne ha preso la parola per rilasciare dichiarazioni spontanee.

“Avendo rilevato che non ho niente – ha detto l’imputato – merito l’ergastolo, sono chiaramente pentito e chiedo scusa alla famiglia di Alessandra e alle istituzioni. Mi ritrovo qui sicuramente con ancora dei problemi psichiatrici, anche se qualcuno dice che non è così. Ho una ossessione per Alessandra, penso a lei tutti i giorni”. Durante il processo di primo grado una perizia aveva stabilito che Padovani era in grado di intendere e volere. E anche la richiesta del suo legale, Gabriele Bordoni, di acquisire una risonanza magnetica fatta dopo la prima sentenza, dalla quale emergerebbero alcuni anomalie (una cisti da 10 millimetri), è stata rifiutata oggi dalla Corte d’assise d’appello.

“Sono qui in condizioni migliori rispetto a come stavo nei mesi precedenti, proprio grazie alla forza che Alessandra mi dà per andare avanti, non solo per mia madre, anche perché altrimenti mi sarei suicidato”, ha detto ancora Padovani. La Procura generale, con la sostituta pg Adele Starita e l’avvocato generale Ciro Cascone, aveva chiesto la conferma dell’ergastolo e di tutte le aggravanti contestate (stalking, vincolo del legame affettivo, motivi abietti e premeditazione). “Padovani non era folle quando ha ucciso Matteuzzi e non è folle adesso. La decisione di ucciderla non è sul momento – ha sottolineato Cascone – ma è premeditata. Padovani cerca il controllo totalizzante su Alessandra e quando lei cerca di sottrarsi lui non glielo permette. La decisione in lui di ucciderla si sedimenta nel corso dei mesi. Per lui l’unica via d’uscita è l’eliminazione fisica di Alessandra. Questa è la cronaca di una morte annunciata”.

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Ferragnez, accordo di separazione: Chiara non vuole soldi da Fedez, solo la firma per il divorzio

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L’addio è definitivo anche dal punto di vista legale: dopo lunghe trattative, gli ormai ex Ferragnez stanno firmando l’accordo di separazione e contestuale divorzio. In base all’accordo, il rapper di Rozzano non dovrà versare alcun assegno di mantenimento all’imprenditrice digitale, ma pagherà le scuole, le spese mediche e per le attività sportive dei bambini, che saranno collocati con la madre in maniera prevalente. I genitori si occuperanno poi delle spese di mantenimento di Leone e Vittoria nei periodi in cui saranno con loro.

“L’accordo, in fase di sottoscrizione e deposito – spiega l’avvocatessa Daniela Missaglia, legale dell’influencer per la separazione – non prevede un contributo pecuniario di mantenimento per i figli, misura del tutto legittima cui la Signora Chiara Ferragni ha rinunciato privilegiando, con spirito conciliativo e con buon senso, il rapido raggiungimento di un’intesa, anche nel superiore e preminente interesse dei minori”.

Missaglia per lei, l’avvocato Pompilia Rossi con Alessandro Simeone ed Andrea Pietrolucci per lui depositeranno a breve l’accordo di separazione che sarà omologato dal Tribunale di Milano che dopo sei mesi pronunzierà il divorzio, chiudendo anche legalmente la love story più mediatica degli ultimi anni. Per quanto riguarda il fronte patrimoniale e societario della coppia, sono aspetti che risultavano già divisi e, dunque, non rientrano nell’accordo di separazione. Già nelle scorse settimane si era saputo che il 35enne Fedez e la 37enne Chiara – che si erano sposati il primo settembre 2018 a Noto, in Sicilia – puntavano a un addio pacifico. Una separazione senza problemi, a fronte dei tanti vissuti singolarmente. Lui – che non è indagato – è finito nell’inchiesta che a fine settembre ha decimato le curve milanesi e ha portato agli arresti il suo ormai ex bodyguard Christian Roisiello.

Lei è pronta a difendersi con una memoria scritta dopo la chiusura delle indagini per truffa aggravata per gli ormai noti casi del pandoro e delle uova di Pasqua. La crisi tra i due era iniziata proprio con il pandoro gate, che ha messo fine al periodo d’oro di Chiara, prima scaricata da brand come Pantene, Cartiere Pigna, Safilo e oggi sostituita al vertice della sua società, Fenice, dall’amministratore unico Claudio Calabi. Quando per la prima volta si era diffusa la voce della crisi di coppia, in tanti avevano addirittura pensato che fosse una sorta di mossa di marketing per distogliere l’attenzione dalle vicende giudiziarie.

E invece Chiara e Federico alla fine si sono separati per davvero: lui è andato via di casa, hanno messo in vendita la villa da sogno sul lago di Como acquistata per cinque milioni di euro, hanno avuto flirt o glieli hanno attribuiti, hanno smesso di mostrare sui social i volti dei figli. E oggi postano le loro storie da genitori single, con l’ultimo weekend trascorso lei in bici nella natura, lui nella nuova casa con i bambini. Proprio lui, in coda alle stories, ha aggiunto il testo del suo brano del 2013 ‘Pensavo fosse amore e invece…’, che dice ‘non se se mi rifiuti per i miei Gucci tarocchi o perché il conto in banca non mi risalta gli occhi’, che qualcuno ha visto come una frecciatina all’ormai ex moglie Chiara.

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Cronache

Derubano pure Lilli Gruber, è successo a Villa Borghese mentre faceva ginnastica

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Si stava allenando a Villa Borghese approfittando della giornata di sole quando, in un attimo di distrazione, il suo borsello è sparito nel nulla. Brutta avventura nel primo pomeriggio per la giornalista Lilli Gruber (nella foto Imagoeconomica in evidenza), conduttrice televisiva della trasmissione Otto e mezzo, in onda su La 7. L’allarme è scattato intorno alle 14 all’interno della villa a quell’ora frequentata da giovani, famiglie e turisti. Quando Gruber ha realizzato che il suo borsello non c’era più si è prima guardata bene intorno poi si è recata poco nel vicino commissariato Salario-Parioli dove ha presentato denuncia. All’interno del borsello rubato c’erano le chiavi di casa e il cellulare.

La polizia avvierà ora indagini per dare un volto e un nome a chi ha rubato il borsello nel centralissimo parco a due passi da via Veneto. Da una prima ricostruzione sembra che la giornalista mentre si allenava abbia appoggiato vicino a sé il borsello per svolgere alcuni esercizi. Poco dopo si è accorta che le era stato rubato. Da chiarire se il furto sia stato commesso da una sola persona che, vedendo il borsello incustodito, si è avvicinata rapidamente impossessandosene o se, al contrario, i responsabili siano più persone e magari lo avevano già puntato e sono entrati in azione appena la proprietaria si è distratta un attimo. E non è la prima volta che Lilli Gruber finisce nel mirino dei ladri.

Già nel 2008, quando era europarlamentare, subì un furto nella casa di famiglia a Egna, a sud di Bolzano, in Alto Adige. In quell’occasione i responsabili rubarono diversi gioielli. Nell’abitazione quella notte c’era la sorella della giornalista che fu svegliata dai rumori e diede l’allarme.

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