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Cronache

“Giornalista imbrattacarte”: condannata Francesca Barraciu, ex sottosegretaria alla Cultura del governo Renzi

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Una multa salata da seicento euro solo perché ha patteggiato la pena. Se l’è cavata così Francesca Barracciu (Pd), ex sottosegretaria alla Cultura nel governo Renzi, per uscire dal procedimento che la vedeva imputata con l’accusa di diffamazione nei confronti del giornalista de La Nuova Sardegna Mauro Lissia. La vicenda risale al marzo 2015 e vede coinvolto con la stessa accusa anche Antonello Gregorini, presidente della fondazione “Nurnet”, attiva nella diffusione della cultura archeologica in Sardegna, il quale invece andrà a giudizio nel mese di ottobre. Tutto nasce da un articolo pubblicato da La Nuova Sardegna il 3 marzo 2015, dal titolo “Nuove contestazioni per la Barracciu”, nel quale il giornalista Lissia informava sugli sviluppi dell’inchiesta sui fondi ai gruppi del Consiglio Regionale della Sardegna che vedeva  coinvolta l’ex consigliera regionale Barracciu. Siccome il contenuto dell’articolo, corretto nella forma e nella sostanza, non era piaciuto alla signora  Barracciu (condannata nella storia dei fondi regionali in primo grado a quattro anni di reclusione per il reato di peculato), per manifestare il suo dissenso aveva usato il suo profilo pubblico di Facebook per definire il giornalista un “imbrattafogli” che faceva “pessimo giornalismo”, poiché aveva bisogno di “raccontare cose false o di costruire intorno a queste, ipotesi di ulteriori nefandezze”. Il giornalista però non aveva scritto cose false, anzi aveva dato con rigore e senza fronzoli una notizia riguardo l’inchiesta che coinvolgeva anche la signora Barraciu poi diventata anche sottosegretaria alla Cultura
Il post veniva poi ripreso da Gregorini, che in un profilo riservato ad appassionati di archeologia aggiungeva altre valutazioni personali sul cronista, indicandolo per nome e cognome. A quel punto al giornale e al giornalista non restava altro da fare che querelare.

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Morta Amelia Cortese Ardias, il cordoglio di Bassolino

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“La scomparsa della Cortese Ardias mi rattrista davvero. Amelia è stata una esponente liberale di primo piano, una donna delle istituzioni ed impegnata nella vita culturale e sociale”. Lo afferma in una nota Antonio Bassolino. “Mio padre – aggiunge l’ex sindaco di Napoli – era amico del marito. Le ho voluto molto bene e tra di noi vi sono sempre stati sentimenti di stima ed affetto. Un abbraccio ai familiari”.

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Torna il maltempo, allerta arancione in sei regioni

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Torma il maltempo e domani sarà allerta arancione in sei regioni e gialla in nove. Piogge e temporali, dalla serata di oggi, cadranno sulle regioni di Nord-Ovest e la Toscana, poi la perturbazione si estenderà nella giornata di domani al Nord-Est e in parte al Centro. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I temporali da stasera riguarderanno la Liguria e poi, dalle prime ore di domani, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. Possibili anche locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte.

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Cronache

A cento anni gli rinnovano la patente a Ravenna

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Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto. Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026. Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici. Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda.

“Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno”.

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