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Lo Stato toglie la scorta a Capitano Ultimo, la mafia è “autorizzata” ad ucciderlo

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Da domani la mafia, se lo vorrà, avrà meno difficoltà ad uccidere il colonnello dei carabinieri Sergio De Caprio. Noi comuni mortali abituati alla fiction lo riconosciamo come Capitano Ultimo. Quest’uomo assieme ad un manipolo dei carabinieri scelti pedinò per mesi decine di persone, segui con pazienza certosina ogni piccolo indizio fino a riuscire a trovare e ad arrestare Totò Riina, il capo dei capi della mafia che grazie a questi carabinieri è stato trascinato davanti ai tribunali, sepolto sotto valanghe di ergastoli, fatto marcire e morire in carcere. A Sergio De Caprio, per motivi che nessuno ha ancora spiegato, hanno tolto la scorta. Una decisione che era nell’aria. Lui, che ha sempre mantenuto un profilo basso, con una serie di tweet esprime tutta la sua rabbia per la revoca della scorta: “I peggiori sono sempre quelli che rimangono alla finestra a guardare come andrà a finire. Sempre tutti uniti contro la mafia di Riina e Bagarella. No abbandono, no omertà, no mobbing di Stato”, scrive Ultimo sul suo profilo Twitter.

Toto Riina. Il capo della mafia fu catturato dalla squadra di capitano Ultimo

E non solo, c’è anche un tweet al vetriolo contro il Comandante dell’Arma. “Chi ha visto il comandante dei Carabinieri Giovanni Nistri?”, si chiede, per poi ringraziare gli oltre 10mila firmatari della petizione promossa per chiedere il mantenimento della tutela per l’ufficiale e citare le parole del generale Dalla Chiesa contro “l’ingiustizia che sostiene la mafia di Riina e Bagarella e fa uccidere i combattenti del popolo”.

Il generale Dalla Chiesa fu assassinato da Cosa Nostra proprio perché lasciato solo dallo Stato, ed è stata proprio la figlia Rita, volto noto della tv, ad accendere nei giorni scorsi i riflettori sulla revoca della scorta al Capitano Ultimo. Il ministro dell’Interno ha detto di volerci vedere chiaro, e Giorgia Meloni ha annunciato che mercoledì prossimo al question time in Prima commissione Fratelli d’Italia chiederà a Salvini di mantenere la protezione. Intanto, da domani, Ultimo è un uomo più solo. E più vulnerabile.

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Morta Amelia Cortese Ardias, il cordoglio di Bassolino

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“La scomparsa della Cortese Ardias mi rattrista davvero. Amelia è stata una esponente liberale di primo piano, una donna delle istituzioni ed impegnata nella vita culturale e sociale”. Lo afferma in una nota Antonio Bassolino. “Mio padre – aggiunge l’ex sindaco di Napoli – era amico del marito. Le ho voluto molto bene e tra di noi vi sono sempre stati sentimenti di stima ed affetto. Un abbraccio ai familiari”.

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Torna il maltempo, allerta arancione in sei regioni

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Torma il maltempo e domani sarà allerta arancione in sei regioni e gialla in nove. Piogge e temporali, dalla serata di oggi, cadranno sulle regioni di Nord-Ovest e la Toscana, poi la perturbazione si estenderà nella giornata di domani al Nord-Est e in parte al Centro. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I temporali da stasera riguarderanno la Liguria e poi, dalle prime ore di domani, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. Possibili anche locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte.

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A cento anni gli rinnovano la patente a Ravenna

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Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto. Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026. Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici. Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda.

“Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno”.

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