Queste le pagelle della quarta serata: BAGLIONI-BISIO-RAFFAELE: tempi serrati, serratissimi per via dei 24 duetti in programma. E loro, nei pochi spazi a disposizione, fanno rimpiangere il fatto che i duetti non siano anche di piu’. VOTO: 4
FEDERICA CARTA E SHADE con CRISTINA D’AVENA: La collaborazione con la regina dei cartoni non aggiunge molto a un brano che avra’ fortuna in radio. Meno al festival. VOTO: 5.5 MOTTA con NADA: Bell’arrangiamento, con Motta alla chitarra. Nada e’ una presenza forte, un porto sicuro. VOTO: 7
IRAMA con NOEMI: La canzone c’e’ e Noemi ci si tuffa dentro come se fosse sua, mettendoci femminilita’ e anima. VOTO: 6,5
LIGABUE: Le scale, la superchitarra, il trono: ci mancava solo che si calasse dall’alto. Ma a Liga si perdona anche un eccesso di ego. Del resto e’ l’unico ospite della serata. Il festival gli rende omaggio, e lui a Guccini in un’intensa Dio e’ morto in duetto con Baglioni. VOTO: 7,5
PATTY PRAVO E BRIGA con GIOVANNI CACCAMO: Patty c’e’, Patty non c’e’. E’ la vera star, e non perde occasione per ricordarlo. Quando entra, a canzone iniziata, saluta il pubblico, come fosse la cosa piu’ normale del mondo. La grazia e il pianoforte di Caccamo salvano il pezzo. VOTO: 6
NEGRITA con ENRICO RUGGERI E ROY PACI: La voce di Ruggeri e’ una zampata a freddo che esalta la performance della band toscana. La tromba di Paci e’ un dolce balsamo. E il rock e’ rock. VOTO: 7.5
IL VOLO con ALESSANDRO QUARTA: Il violino rock spolvera di nuovo il brano. Una ventata di aria fresca, ma poi la finestra viene richiusa bruscamente. VOTO (al violino): 6
ARISA con TONY HADLEY E I KATAKLO’: Che coppia improbabile! L’ex Spandau che canta in italiano e’ il Dan Peterson del festival. Ma i due in qualche modo sono credibili. E la canzone, in versione remix di Jason Rooney e Andro (Negramaro), e’ sempre divertente. VOTO: 6.5
MAHMOOD con GUE’ PEQUENO: Il brano e’ cresciuto ascolto dopo ascolto. Piace. Incontro-scontro tra rapper che parlano la stessa lingua. E si vestono allo stesso modo (male). VOTO: 6.5
GHEMON con DIODATO E CALIBRO 35: Colto appieno il senso della serata duetti. Diodato riesce a dare nuova veste al pezzo, che ne guadagna. VOTO: 7
FRANCESCO RENGA con BUNGARO, ELEONORA ABBAGNATO E FRIEDEMANN VOGEL: Renga continua a non emergere. C’e’ Bungaro, che e’ anche autore del brano, e ci sono le coreografie. Cambia poco. VOTO: 6
ULTIMO con FABRIZIO MORO: Fabrizio Moro fa troppo Fabrizio Moro. La canzone ha bisogno di piu’ delicatezza e gentilezza, lui invece entra a gamba tesa. VOTO: 5.5
ANASTASIO: Ha da poco vinto X Factor, ma si guadagna gia’ un passaggio da ospite (nei panni del figlio nel monologo di Bisio) all’Ariston, con un pezzo nuovo scritto appositamente. VOTO: 6.5
NEK con NERI MARCORE’: registro piu’ intimista per questa versione riarrangiata, anche se Nek ne perde un po’ in grinta. Marcore’, con il suo Borges, e’ un moderno Alberto Lupo. VOTO: 6.5
BOOMDABASH con ROCCO HUNT E I MUSICI CANTORI DI MILANO: Rap e reggae, energia e allegria che risvegliano dal torpore di una serata davvero troppo lunga e pesante. VOTO: 6.5
THE ZEN CIRCUS con BRUNORI SAS: Brunori SAS e’ un artista di grande capacita’. E lo dimostra anche stasera. La canzone ha un potenziale che cresce. VOTO: 7
PAOLA TURCI con BEPPE FIORELLO: L’attore e’ un buon sparring partner, tra canto e recitato. Non e’ la canzone migliore della Turci, ma lei riesce a vestirla di eleganza e forza. VOTO. 6.5
ANNA TATANGELO con SYRIA: Duetto al femminile di cui forse non si sentiva la mancanza. Impeccabili le voci. VOTO. 6 EX-OTAGO con JACK SAVORETTI: Un duetto non casuale. Genova nel cuore per la band che da li’ arriva come anche Savoretti, anglo-genovese. VOTO: 7