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Usavano fondi della Lega per spese personali, Umberto Bossi e il figlio Trota Salvati da Salvini che ha querelato solo l’ex cassiere Belsito

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La querela  della Lega non c’è, Umberto Bossi e il figlio Renzo ‘Il Trota’ si salvano. La Corte d’Appello di Milano ha dovuto dichiarare il “non doversi procedere” e a mettere una pietra tombale, senza entrare nel merito, sulle condanne a 2 anni e 3 mesi e a 1 anno e 6 mesi inflitte dal Tribunale nell’estate di due anni. Si e’ chiuso cosi’ il processo di secondo grado al Senatur e al suo secondogenito, in passato pure consigliere regionale in Lombardia, accusati di aver usato i soldi del partito, il primo 208 mila euro e il secondo 145 mila euro, per le spese personali. Processo che invece per l’ex tesoriere Francesco Belsito, il solo querelato, ha avuto un esito ben diverso: con un ritocco al ribasso la pena e’ passata da 2 anni e mezzo di carcere a 1 anno e 8 mesi (con sospensione e non menzione) e la multa da 900 a 750 euro. E questo perche’ colui che un tempo aveva in mano i ‘cordoni della borsa’ di via Bellerio, da un lato ha beneficiato della mancanza di querela – necessaria per via della recente modifica al codice penale relativa al reato contestato di appropriazione indebita – e quindi dell’improcedibilita’ per 75 capi di imputazione cancellati ai suoi coimputati, e dall’altro si e’ visto assolvere o dichiarare la prescrizione per una cinquantina di episodi, alcuni dei quali “per le sole condotte realizzate fino alla data del 19.3.2011”. I giudici, che depositeranno le loro motivazioni entro 90 giorni, con la loro decisione hanno respinto la richiesta del sostituto pg Maria Pia Gualtieri il quale, ritenendo ci fosse stato un “unico disegno criminoso”, ha proposto di estendere la querela a tutti e tre gli imputati con tanto di conferma delle condanne di primo grado.

Bossi e Belsito. L’ex leader e l’ex cassiere della Lega

“Avrei voluto la discussione nel merito” ha detto Renzo Bossi, indirizzando un “grazie a Salvini e alla Lega” poiche’, tramite i loro legali, “hanno valutato i documenti delle indagini da me consegnati e hanno visto che le spese a me imputate non sono state pagate dal partito”. Per il legale di Umberto Bossi, l’avvocato Domenico Mariani, quella di non presentare la querela “e’ una scelta giuridica e non politica: chi aveva il diritto di sporgerla sapeva benissimo che il senatore non era a conoscenza di molti di quei fatti per i quali e’ sotto processo. L’ho detto io in aula e lo dicono le prove”. Incalzato dalle domande dei giornalisti, il legale ha poi precisato: “Il senatore Bossi non sapeva e non si occupava degli aspetti economici, a maggior ragione all’epoca dei fatti, a maggior ragione dopo la malattia che l’ha colpito”. Ma alla fine “sono rimasto io con il cerino in mano – ha spiegato amareggiato Belsito -. Io pago lo scotto di essere stato il tesoriere che ha eseguito determinati ordini. In questo caso paga l’esecutore ma non il mandante. Speriamo che la Cassazione faccia chiarezza” anche perche’, come e’ stato spiegato in aula, “prima di andarsene, ha lasciato nelle casse della lega ben 49 milioni”, segno, a dire del suo legale, l’avv. Rinaldo Romanelli, “che ha fatto anche del buon governo e una serie di investimenti proficui”. Per Umberto Bossi pero’, oggi la brutta notizia arriva dalla Suprema Corte: gli ermellini, dichiarando inammissibile perche’ tardivo il ricorso depositato dalla sua difesa, hanno confermato il sequestro di un quinto del suo vitalizio disposto circa un anno fa dal Tribunale del Riesame di Genova. In quel contesta la Lega deve restituire 49 milioni di euro di fondi pubblici indebitamente percepiti. E fatti sparire.

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Scontro tra auto, muore bimbo di 8 anni gravissimo fratello di 4

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Un bambino di 8 anni è morto nello scontro tra due auto su una strada vicino al cimitero di Oleggio (NOVARA), il fratello di 4 anni è stato portato in ospedale di NOVARA in codice rosso. Ferita anche la nonna due bambini, che era alla guida: è stata portata in codice giallo all’ospedale di Borgomanero (NOVARA. Lievi ferite per le due persone a bordo dell’altra auto.

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Maltempo sull’Italia: pioggia, neve, vento a 150 km e onde di 8 metri

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Il freddo con il termometro sceso sotto lo zero, la neve e le raffiche di vento che hanno raggiunto i 150 chilometri all’ora e causato mareggiate con onde alte 8 metri stanno sferzando buona parte dell’Italia nelle ultime ore. Ma non durerà ancora molto, nel fine settimana infatti è atteso un miglioramento. Nelle province toscane è stata una notte di interventi quella appena trascorsa, con raffiche di Libeccio fino a 150km/h sui crinali dell’Appennino Tosco-Emiliano e fino a 63 nodi sulla costa livornese, e onde a Gorgona di 8 metri e di 6 all’Elba. Strade allagate a causa della pioggia nel Pistoiese, tra le aree più colpite e dove si sono registrati anche black out. Tanti gli interventi per alberi e rami caduti a causa del vento che ha scoperchiato anche due stabili in provincia di Lucca, a Montecarlo e Borgo a Mozzano, con 22 evacuati.

Stop per il vento ai traghetti per l’Elba e Capraia, rallentata in generale l’operatività del porto di Livorno. Stop anche alla linea ferroviaria Faentina per circa due ore stamani dalle 6 alle 8.15 per rami caduti in prossimità dei binari. Intanto “i tecnici Enel stanno intervenendo per risolvere le circa 3.000 utenze senza corrente tra Massa Carrara, Lucca, Prato, Pistoia, Firenze e Livorno, oltre agli interventi in corso per cadute di alberi e allagamenti localizzati” scrive sui social il governatore toscano Eugenio Giani.

Il maltempo rende anche oggi molto difficili i collegamenti marittimi nel golfo di Napoli dove, da stanotte, soffia un vento forte di Ponente. Fermi dunque nei porti tutti gli aliscafi e cancellate le relative corse programmate da Napoli Molo Beverello da e per i porti di Forio, Casamicciola, Ischia Porto e Procida così come quelli da Pozzuoli per Procida. Le due isole restano attualmente collegate solo da pochi collegamenti operati coi traghetti. L’Alto Adige questa mattina si è svegliato imbiancato. In val Ridanna sono caduti 20 centimetri di neve, nelle altri valli (da Resia fino in Pusteria) tra i 10 e i 15 centimetri. Una ‘spolverata’ di neve, inconsueta per questo periodo della stagione, è arrivata anche a Bolzano.

La neve è arrivata anche su buona parte della Lombardia e ha coinvolto anche a basse quote le province di Sondrio, Varese, Lecco, Como, Milano, Brescia e Bergamo. A Milano città, dopo il nevischio di ieri sera, oggi spende il sole. In Valtellina e Valchiavenna sono scesi tra i 15 e i 25 centimetri di neve. Tutti innevati e percorribili in auto solo con le catene montate i passi alpini rimasti aperti. Anche in Valchiavenna oggi è tornato il bel tempo ma c’è già un’allerta gialla della Protezione civile per vento forte. Danni e disagi nella notte a causa del vento che ha soffiato forte nelle Marche, causando in particolare la caduta di alberi su strade e problemi a linee elettriche.

Nottata di burrasca sulla costa spezzina con venti oltre i 100 km/h che hanno obbligato i Vigili del Fuoco a un superlavoro per gestire crolli di piante, tetti scoperchiati e cornicioni pericolanti oltre a un container finito in mare. Il forte peggioramento delle condizioni meteo a Taranto, che dalle prime ore della giornata è sferzata da violente raffiche di vento superiori ai 60 km/h ha indotto il sindaco, Rinaldo Melucci, a firmare un’ordinanza per la chiusura immediata di giardini, parchi e cimiteri, a rinviare le iniziative per il Natale e ad attivare il Centro Operativo Comunale, l’organo di gestione delle emergenze. L’accensione delle luminarie e l’inaugurazione della pista di pattinaggio sul ghiaccio sono state rinviate a domani.

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Stop a sfratti per il Giubileo, appello Diocesi e Caritas

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Sospendere gli sfratti durante il Giubileo, a partire da quelli per ‘morosità incolpevole’ ossia legati alle difficoltà nel pagare l’affitto. A lanciare la moratoria per l’Anno Santo sono la Caritas di Roma e la Diocesi, nel giorno in cui è stato presentato il nuovo rapporto sulla povertà nella capitale.

“Ci piacerebbe promuovere una moratoria affinché nel Giubileo non vi siano sfratti”, ha detto il Vicario per la città, mons. Baldo Reina. Un appello subito accolto dalle istituzioni locali. “Mi farò portavoce nei confronti del governo perché penso sia giusto che nel Giubileo si vari una moratoria straordinaria sugli sfratti” ha assicurato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ricordando che era già stato fatto durante il Covid e che è necessario un “atto normativo”. Sulla stessa linea il presidente della Regione Francesco Rocca. “Sosterrò già dal prossimo Tavolo sul Giubileo questa istanza” ha detto il governatore sottolineando: “Il prefetto è un uomo di grandissimo equilibrio e attenzione sappiamo per certo che intere aree di edilizia residenziale pubblica sono in mano alla criminalità mentre ci sono persone fragili”. E in tal senso ha annunciato che sono in arrivo risorse per il sostegno all’affitto e per il contrasto alla povertà alimentare.

“Nei prossimi giorni, siamo in fase di legge di bilancio e stabilità, ci saranno misure interessanti” ha promesso Rocca. Un impegno apprezzato dal sindaco Gualtieri che ha definito l’ipotesi del contributo regionale “molto positiva”. Di diverso avviso sulla moratoria per gli sfratti il presidente dei senatori di FI, Maurizio Gasparri: “La proprietà privata non si tocca ed il proprietario di un immobile è giusto che possa agire, sempre, per garantire il suo bene – ha tuonato -. Se Gualtieri si fa garante delle occupazioni illegali, noi ci facciamo portavoce, come sempre, della tutela della proprietà privata”.

Intanto dal VII rapporto della Caritas di Roma, una lettura della città dal punto di vista dei poveri, emerge che la quota di persone a rischio di povertà nella capitale è del 12,7%. Lo scorso anno c’è stato un aumento del 21% delle persone accolte nelle tre mense sociali. Complessivamente gli ‘ospiti’ sono stati 11.124, con 322.058 pasti distribuiti in convenzione con Roma Capitale. Otto su dieci sono uomini. In crescita anche le persone che si sono rivolte ai centri di ascolto (3 quelli diocesani e 201 nelle parrocchie). Sono state accolte in tutto 13.162 persone, segnando un +12% rispetto al 2022 e superiori a quelle incontrate durante l’emergenza Covid. A chiedere aiuto continuano a essere prevalentemente le donne, il 60% del totale. A pesare, secondo la Caritas, anche il “progressivo venire meno del Reddito di cittadinanza e l’istituzione dell’Assegno di inclusione e del Supporto alla formazione, misure che solo in parte hanno sostituito i trasferimenti che ricevevano le famiglie più povere”.

“Abbiamo bisogno di metterci in ascolto” ha detto il vicario generale per la diocesi di Roma, Baldo Reina che, riguardo al recente appello del Papa ai parroci ad offrire spazi ai poveri, ha annunciato: “La settimana prossima incontreremo i superiori degli istituti religiosi e i 36 parroci prefetti per metterci all’opera”. Tra le proposte concrete per il Giubileo quella di “arrivare a 100 parrocchie che forniscono il doposcuola” ha spiegato il direttore della Caritas di Roma, Giustino Trincia, che è intervenuto anche sulla questione delle tensostrutture pensate per offrire accoglienza ai senza fissa dimora. “La polemica mi sembra un po’ campata in aria. E’ chiaro che non è soluzione ma nel frattempo queste persone stanno nelle tende. In questa fase che facciamo?” ha detto Trincia. Dal canto suo Gualtieri ha assicurato: “Le tensostrutture si faranno tutte e quattro. Si sta procedendo secondo i piani e saranno pronte per il Giubileo”.

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