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Cronache

Provedel, portiere della Lazio e della Nazionale denuncia la ex: impedirebbe di vedere il figlio

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Ivan Provedel, portiere della Lazio e della Nazionale italiana, avrebbe depositato una denuncia nella quale accuserebbe la ex compagna Giuditta Capecchi di non rispettare gli accordi previsti per la gestione del tempo da dedicare al figlio di tre anni. E’ quanto riporta Repubblica. “L’affermazione non solo è falsa, ma anche calunniatoria”, replica in una nota l’avvocato Lorenzo Pellegrini, legale fiorentino che assiste Giuditta Capecchi, in merito alle notizie di stampa.

Nella denuncia del calciatore, assistito dall’avvocato Giovanni Maria Giaquinto, riporta Repubblica, si descriverebbe una situazione che renderebbe estremamente difficoltosa, se non impossibile, la possibilità per Provedel di mantenere una presenza costante nella vita del bambino. “La signora Capecchi – spiega l’avvocato Pellegrini – non ha mai ostacolato la frequentazione e visita da parte del padre ed anzi ne ha sempre favorito gli incontri. Di contro, la signora Capecchi ha più volte richiamato ai propri doveri genitoriali il padre. La signora Capecchi, mio tramite, comunica infine di tutelare le proprie ragioni e diritti, nonchè quelli del proprio figlio, in tutte le sedi giudiziarie”.

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Spreco da 5,7 milioni per spese pazze alla Sma Campania

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Le carte prepagate dovevano servire per far fronte alle spese urgenti, come, per esempio, interventi di manutenzione improcrastinabili. Invece, sarebbero state usate anche per scopi personali, ad esempio per acquistare prodotti su Amazon e musica su Spotify: punta il dito contro gli sprechi alla Sma Campania, società in-house della Regione, l’indagine dei finanzieri del Gruppo Tutela spesa pubblica del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Napoli coordinata dalla Procura della Corte dei conti della Campania.

A nove persone, tra amministratori, dirigenti e dipendenti della società, si chiede conto di un danno erariale stimato in oltre 5,7 milioni di euro, accumulato in un decennio, dal 2012 al 2022. Le prepagate rappresentano solo una piccola parte degli sperperi totali, ma sarebbero sintomatiche – secondo l’accusa – della leggerezza con cui in quella società si maneggiavano i soldi pubblici. La maggior parte degli sprechi – oltre 3,6 milioni di euro – si concentra in un altro capitolo dell’indagine, quello delle progressioni ingiustificate di carriera e dei conseguenti aumenti di stipendio attraverso i cosiddetti superminimi, concessi praticamente a pioggia, a una settantina di dipendenti. Poi ci sono i noleggi delle vetture e le spese per la telefonia fissa e mobile, pagati a prezzi maggiorati perché affidati direttamente ai fornitori senza alcuna gara aderendo alla convenzione Consip, in aperta violazione delle normative.

Da alcune intercettazioni emerge la consapevolezza dell’esborso da parte di alcuni degli indagati per i quali, per esempio, i noleggi a lungo termine stavano “dissanguando la Sma”. Agli atti c’è anche un caso di doppio pagamento: per il medesimo contratto di noleggio mensile, per lo stesso periodo e per la medesima vettura, la fattura è stata pagata due volte. Secondo i calcoli degli inquirenti, quei due capitoli di spesa hanno comportato sprechi, rispettivamente, per 778mila euro e 742mila euro. L’utilizzo fraudolento delle carte aziendali, tra prelievi di contante, pagamenti fittizi e, anche, ricariche telefoniche per utenze personali e familiari, ammontano invece a oltre 502mila euro. Ma tra le spese “inammissibili” scovate dagli investigatori ci sono anche quelle per i ristoranti, non legate a eventi specifici: “Peraltro, la Sma Campania- spiegano i pubblici ministeri – non si è mai dotata di un regolamento delle spese di rappresentanza e tale circostanza avrebbe dovuto rendere ancor più prudente la valutazione in merito alla possibilità di spesa per tale tipologia di acquisti”.

I destinatari delle contestazioni del procuratore regionale Antonio Giuseppone e dei sostituti procuratori generali Davide Vitale e Flavia Del Grosso sono l’ex presidente del Cda Giuseppe Cammarota; gli ex amministratori unici Ciro De Leo, Raffaele Scognamiglio e Giuseppe Esposito; l’ex consigliere delegato Lorenzo Di Domenico; l’ex dirigente Cosimo Silvestro; l’ex financial manager Roberto Iavarone; l’addetto alla contabilità e bilancio Ernesto Tartaglione e il responsabile dell’impianto di depurazione di Napoli est Luigi Riccardi. Tutti potranno ora chiedere di essere ascoltati dall’Autorità giudiziaria contabile e depositare le proprie deduzioni ed eventuale documentazione. Di Domenico, Scognamiglio, Silvestro e Tartaglione, nell’ambito di un procedimento penale parallelo, sono stati rinviati a giudizio dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) a vario titolo per peculato, abuso d’ufficio e simulazione di reato, in relazione alla gestione della cassa delle carte prepagate

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Notizie segrete ai russi, definitivi 29 anni a Biot

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E’ definitiva la condanna a 29 anni e due mesi di reclusione nel procedimento militare per Walter Biot, l’ufficiale della Marina colto in flagranza nel marzo del 2021 in un parcheggio di un supermercato di Roma mentre vendeva segreti militari ad uno 007 russo. Lo hanno deciso i giudici della prima sezione di Cassazione che hanno rigettato il ricorso del difensore dell’imputato dopo la sentenza di appello che aveva fatto scendere la pena dai 30 anni inflitti in primo grado. I giudici hanno quindi ribadito definitivamente l’impianto accusatorio in un processo in cui si contestavano accuse pesantissime come la rivelazione di segreti militari a scopo di spionaggio e procacciamento di notizie segrete a scopo di spionaggio.

La pronuncia della Suprema corte riguarda solo il filone finito all’attenzione dei giudici con le stellette. La vicenda, infatti, ha anche una tranche davanti ai giudici ordinari che in primo grado hanno inflitto a Biot, detenuto nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), 20 anni di reclusione. In questo capitolo di indagine i pm di piazzale Clodio contestano all’indagato la rivelazione di notizie che per la sicurezza nazionale dovevano rimanere segrete, spionaggio e corruzione Il 58enne capitano di fregata – moglie e 4 figli – venne arrestato in flagranza dai carabinieri del Ros. Cinquemila euro la somma ricevuta da Dimitri Ostroukhov, assistente dell’addetto militare dell’ambasciata russa a Roma, Alexey Nemudrov, in cambio di una scheda Sd che conteneva una serie di atti fotografati da Biot nel suo ufficio presso lo Stato Maggiore della Difesa, settore Politica militare e pianificazione, che si occupa della proiezione di tutti gli assetti italiani della Difesa in teatri operativi esteri e della polizia internazionale delle forze armate italiane sotto l’egida Nato, Ue e Onu.

Si tratta di una serie di documenti: 47 notizie ‘Nato secret’, 57 ‘Nato confidential’ e 9 con classifica ‘riservatissimo’. Agli atti dell’indagine ci sono anche tre video del 18, 23 e 25 marzo del 2021 in cui l’ufficiale è immortalato mentre fotografa dal pc i documenti da consegnare ai funzionari di Mosca. Nella requisitoria il sostituto procuratore generale militare chiedendo il rigetto del ricorso dell’imputato ha affermato che Biot “aveva accesso sia alla documentazione cartacea che a quella in formato digitale.- Se non ci fosse stato l’intervento della polizia giudiziaria la sua attività sarebbe andata avanti”.

 

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Nuovo Codice Strada, Brugnaro, Venezia avrà il ‘barcavelox’

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Come per le auto sulle strade, anche Venezia avrà uno strumento omologato, il ‘barcavelox’, per sanzionare gli eccessi di velocità di motoscafi e barchini in Canal Grande e nei rii interni. Lo strumento, fortemente richiesto dal Comune di Venezia, è entrato a far parte del nuovo Codice della Strada, approvato oggi in Senato. “Come avevo preannunciato agli Stati generali del traffico acqueo e del moto ondoso – dice il sindaco Luigi Brugnaro – abbiamo lavorato per inserire un apposito emendamento al Codice della Strada per l’ omologazione del sistema barcavelox, che oggi è diventato legge”.

Il sindaco annuncia quindi che “verranno avviate immediatamente le interlocuzioni con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la predisposizione dell’istanza per l’entrata in vigore e per l’omologazione del sistema”. “È un’azione fondamentale per la riduzione della velocità ed il contrasto al moto ondoso – conclude Brugnaro – , che introdurremo attraverso una fase transitoria condivisa con categorie, associazioni, società remiere ed operatori”. Come per i velox stradali, anche per il barcavelox il regolamento prevede venga applicata una riduzione percentuale – con minimo di 2 chilometri orari – alla velocità rilevata, per considerare la tolleranza strumentale.

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