Le inchieste e gli accessi abusivi, i dossieraggi e la sicurezza informatica. La Guardia di Finanza aggiorna le norme interne con una nuova stretta sull’utilizzo delle banche dati innalzando i livelli di monitoraggio soprattutto in ambito tributario. Ad annunciarlo è stato il comandante generale delle Fiamme Gialle, Andrea De Gennaro, durante un’audizione alla commissione parlamentare di vigilanza sull’Anagrafe tributaria.
Un incontro durante il quale il generale ha analizzato le principali attività della Guardia di Finanza, soffermandosi inevitabilmente sul tema ‘caldo’ dell’accesso alle banche dati, soprattutto dopo l’inchiesta di Milano che ha portato alla luce un sistema di cyber-spie. “La normativa interna è stata recentemente aggiornata e a ottobre il Comando generale ha emanato una nuova circolare che, anche alla luce degli accadimenti, ha aggiornato e migliorato le procedure di controllo agli accessi a tutte banche dati – ha spiegato De Gennaro -, in particolare quella tributaria, dove c’è il maggior numero di accessi”.
“È un tema di grandissima importanza – ha aggiunto – come ci dimostrano le cronache degli ultimi tempi. Ci sono state, e verosimilmente ci potranno ancora essere, delle intrusioni dall’interno a causa di persone non esattamente affidabili che fanno accessi abusivi”. Proprio per questo il generale sta pensando non solo al reclutamento di “professionalità specificatamente dedicate alla sicurezza informatica” ma anche all’organizzazione di ‘stress test’ per il sistema informatico della Guardia di Finanza. Si tratta di una simulazione di un attacco informatico per verificare i tempi e l’efficacia della risposta da parte dei sistemi di sicurezza. Una conferma dell’attenzione che le Fiamme Gialle stanno riponendo per tutelare il “prezioso patrimonio informatico” di cui dispongono.
“Se da un lato rappresenta una risorsa imprescindibile e un valore aggiunto, dall’altro va gestito prudentemente – ha sottolineato De Gennaro -, poiché le informazioni reperibili presentano, in ragione del contesto, un elevato grado di sensibilità e delicatezza”. Per il generale quello del trattamento dei dati è “un tema centrale che deve essere affrontato pragmaticamente, coniugando i principi di carattere generale con concrete iniziative tecnologiche e/o operative”. “L’utilizzo delle banche dati – ha concluso – comporta il rispetto dei canoni di necessità, pertinenza, non eccedenza e minimizzazione. In sintesi, ogni accesso deve essere necessario alla finalità del trattamento, funzionale allo scopo perseguito e proporzionale rispetto alla qualità e alla quantità delle informazioni personali trattate”.