Un’altra tragedia legata all’uso e allo stoccaggio di fuochi d’artificio ha colpito Ercolano, in provincia di Napoli. L’esplosione di un capannone in via Patacca, una zona rurale al confine con San Giorgio a Cremano, ha causato la morte di tre persone, i cui corpi dilaniati sono stati estratti dalle macerie.
La dinamica dell’esplosione
L’incidente, avvenuto nel pomeriggio del 18 novembre, è stato provocato da un ingente quantitativo di fuochi d’artificio stoccati nel capannone. Le autorità non hanno ancora chiarito se all’interno della struttura fossero presenti altre persone al momento dello scoppio. Sul luogo della tragedia sono intervenuti i soccorritori e i carabinieri della tenenza di Ercolano, che stanno lavorando per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. Le cause delle morti e le eventuali responsabilità penali, se ce ne sono, verranno accertate in seguito ad una inchiesta. Quello che possiamo già dire è che si tratta di una ennessima inaccettabile tragedia nella fabbbricazione di questi fuochi d’artificio in vista delle feste di Natale
Una scia di tragedie intollerabili
Questa tragedia è solo l’ennesimo episodio che evidenzia la pericolosità del commercio illecito e dello stoccaggio non sicuro di materiale pirotecnico, un fenomeno radicato in alcune aree del Paese. Un fenomeno di cui parliamo a prescindere da quanto accaduto a Ercolano, su cui è stata aperta una inchiesta. Ogni anno, soprattutto in vista delle festività natalizie e la notte di San Silvestro, l’Italia assiste a un bollettino di guerra con morti, feriti e menomazioni permanenti causate dall’uso improprio di fuochi d’artificio.
La notte di Capodanno, in particolare, è diventata una vera e propria notte campale, dove i fuochi artificiali, spesso non a norma, vengono utilizzati senza alcuna precauzione, mettendo a rischio la vita delle persone e degli animali. Il risultato è un costo umano altissimo, che include amputazioni, gravi ustioni e, nei casi peggiori, la morte.
Un fenomeno inaccettabile per un Paese civile
È impensabile che, in un paese civile, si continui a tollerare una simile situazione. La proliferazione di laboratori clandestini e lo stoccaggio non regolamentato di materiale pirotecnico non solo rappresentano un rischio per chi vi lavora, ma mettono in pericolo intere comunità. La tragedia di Ercolano non è un caso isolato: negli ultimi anni, episodi simili si sono verificati in diverse regioni italiane, rendendo evidente la necessità di un intervento deciso.
Le istituzioni devono agire
È urgente che le autorità adottino misure più stringenti per regolamentare la produzione e la vendita di fuochi d’artificio, aumentando i controlli e imponendo sanzioni severe per chi non rispetta le norme. Allo stesso tempo, è fondamentale avviare campagne di sensibilizzazione, per educare la popolazione sui rischi legati a questi strumenti e scoraggiare l’acquisto di materiale pirotecnico illegale.
La tragedia di Ercolano deve essere un monito, l’ennesimo: non possiamo continuare ad accettare che la mancanza di controlli e l’abuso di fuochi d’artificio causino ogni anno morti e feriti. È tempo di agire con decisione per evitare che episodi simili si ripetano, restituendo sicurezza e serenità alle comunità.