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Salute

Tumori del timo: esperti a confronto nella prima conferenza nazionale Tyme a Napoli

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Oggi e domani l’Università Federico II ospita un evento di grande rilievo medico e scientifico: la prima conferenza nazionale Tyme (ThYmic Malignancies Italian Network). L’appuntamento, organizzato grazie al supporto della Regione Campania e dell’associazione Tutor (Associazione pazienti con neoplasie toraciche rare), riunisce esperti italiani e internazionali per fare il punto sulle strategie terapeutiche e sulle linee guida dedicate ai tumori epiteliali del timo, una patologia rara e complessa.

Il network italiano Ita-Tyme

I tumori epiteliali del timo presentano una rarità che spesso comporta disparità di cura e la necessità di aggiornare continuamente le linee guida. Per rispondere a queste sfide, nel 2014 è stato creato il network Ita-Tyme, un gruppo interdisciplinare composto da esperti dei principali centri clinici italiani. Tra i membri spiccano istituzioni prestigiose come:

  • Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano
  • Istituto Clinico Humanitas
  • Istituto Oncologico Veneto di Padova
  • Università Federico II di Napoli
  • Azienda ospedaliera universitaria delle Marche
  • Policlinico di Milano
  • Policlinico San Matteo di Pavia
  • Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano

Il network coinvolge una vasta gamma di specialisti, tra cui epidemiologi, oncologi, chirurghi, radioterapisti, neurologi e psicologi, tutti impegnati nella gestione completa e accurata di questa patologia.

Programma della conferenza

Il programma della conferenza si apre oggi alle 14:15 con i saluti istituzionali, seguiti dalle prime due sessioni:

  1. Network tumori del timo: risultati raggiunti e prospettive future
  2. Tumore e non solo

Domani mattina, invece, sono previste quattro sessioni di approfondimento:

  • Stadiazione, patologie e nuovi marcatori della malattia: update
  • Chirurgia della malattia avanzata alla diagnosi
  • Recidiva locale e a distanza: chirurgia vs radioterapia
  • Malattia inoperabile

Presenze di rilievo

L’evento, coordinato dalla responsabile scientifica Giovannella Palmieri con il supporto di Erica Pietroluongo e Angelo Luciano, vedrà la partecipazione di esperti internazionali di spicco:

  • Wentao Fang, capo del Dipartimento di Chirurgia Toracica di Shanghai
  • Nicolas Girard, ricercatore del gruppo European Reference Network per le neoplasie toraciche rare
  • Marina Garassino, professoressa presso l’Università di Chicago e direttrice dell’Unità di Patologie Neoplastiche Toraco-Polmonari

L’importanza dell’associazione Tutor

Uno degli aspetti centrali dell’evento è il coinvolgimento diretto dei pazienti, grazie all’operato dell’associazione Tutor, che si distingue per la sua attività a livello nazionale e internazionale.

Conclusioni

Questa conferenza rappresenta un momento cruciale per l’aggiornamento medico-scientifico e per la definizione di nuove prospettive terapeutiche. Napoli si conferma ancora una volta centro di eccellenza nella ricerca e nella cura delle malattie rare, offrendo un contributo significativo alla lotta contro i tumori del timo.

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Disturbi del sonno: un problema per 12 milioni di italiani

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Le ultime statistiche dell’Associazione Italiana di Medicina del Sonno (Aims) rivelano che 1 adulto su 4 e 1 minore su 5 soffrono di disturbi del sonno, per un totale di 12 milioni di persone. Le donne sono le più colpite, rappresentando il 60% dei casi, sia transitori che cronici. Inoltre, il 30% degli italiani dorme meno di 6 ore per notte, un dato che evidenzia una crisi legata alla qualità del riposo.

Il sonno in Italia: dove e quanto si dorme?

Contrariamente alle aspettative, i dati mostrano che al Sud Italia si dorme mediamente meno rispetto al Nord. Ecco alcune medie regionali:

  • Puglia e Sicilia: 6,6 ore per notte.
  • Calabria: 6,7 ore.
  • Basilicata: 6,8 ore.

Man mano che si risale lo Stivale, il riposo aumenta:

  • Marche: 7 ore.
  • Umbria: 7,1 ore.
  • Toscana: 7,2 ore.
  • Valle d’Aosta: 7,5 ore (il primato).
  • Trentino-Alto Adige: 7,4 ore.
  • Lombardia: 7,3 ore.

L’età influisce sulla durata del sonno. Secondo l’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, i giovani tra i 18 e i 24 anni dormono in media un’ora in meno degli over 65: 6 ore e 40 minuti contro 7 ore e 40 minuti.

Cambi di stagione e insonnia: cosa sapere

L’insonnia tende a peggiorare durante i cambi di stagione, specialmente in autunno, portando con sé sintomi come stanchezza e ansia. Secondo Camilla Pizzoni, direttore Ricerche Pool Pharma:
“L’organismo si adatta con difficoltà ai cambiamenti stagionali: i primi freddi, la ripresa del lavoro e della scuola, e la riduzione delle ore di luce alterano il ritmo circadiano.”

Strategie per migliorare il sonno

Per combattere i disturbi del sonno e ridurre gli effetti dei cambi stagionali, ecco alcuni consigli utili:

  1. Orari regolari: andare a dormire e svegliarsi sempre alla stessa ora.
  2. Evitare stimoli elettronici: TV, smartphone e PC nell’ultima ora prima di coricarsi.
  3. Attività fisica ponderata: se è benefica per rilassare la mente, un allenamento troppo vicino all’orario del sonno potrebbe disturbare.
  4. Cenare presto e leggero: preferire un pasto serale entro le ore 19 e facilmente digeribile.

Aiuti naturali e supporto professionale

Tra i rimedi naturali per migliorare il sonno, ci sono soluzioni erboristiche come camomilla e lavanda. Tuttavia, Camilla Pizzoni sottolinea che ogni caso richiede un approccio personalizzato:
“Abbiamo sviluppato la linea Melasin per rispondere a esigenze diverse, perché le cause dell’insonnia variano tra età, lavoro e periodi di particolare agitazione. È importante affrontare il problema e non solo i sintomi.”

Se l’insonnia persiste per periodi prolungati, è fondamentale rivolgersi al medico. Il sonno è un bisogno primario, indispensabile al pari del cibo e della respirazione.

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Cambio di leadership nella sezione di epidemiologia dell’EUPHA: Angelo Maria Pezzullo succede a Stefania Boccia

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Alla 17esima conferenza della European Public Health Association (EUPHA) si è celebrato un momento significativo per la sezione di epidemiologia della salute pubblica. Durante la sessione “Join the Network”, si è ufficializzato il passaggio di testimone tra Stefania Boccia, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e Angelo Maria Pezzullo (nella foto in evicenza con Stefania Boccia), napoletano di 33 anni, anch’egli della stessa università.

Un passaggio di testimone che guarda al futuro

Questo passaggio di leadership rappresenta un momento di continuità e rinnovamento per la comunità scientifica dell’EUPHA. Stefania Boccia, riconosciuta per il suo impegno e i risultati ottenuti come presidente di sezione, ha ricevuto il plauso dei colleghi per il suo lavoro instancabile. Sotto la sua guida, la sezione ha consolidato il suo ruolo strategico nella promozione della salute pubblica in Europa.

Dalla sua, Angelo Maria Pezzullo porta una nuova energia e una visione innovativa. La sua nomina a Presidente di sezione riflette non solo il riconoscimento delle sue competenze accademiche e professionali, ma anche la fiducia che la comunità ripone nella sua capacità di guidare il settore verso nuove sfide.

Un grazie a Stefania Boccia, un benvenuto ad Angelo Maria Pezzullo

Durante la cerimonia, la comunità dell’EUPHA ha espresso la propria gratitudine a Stefania Boccia per il suo contributo prezioso, sottolineando il suo ruolo centrale nello sviluppo della sezione. Allo stesso tempo, è stata accolta con entusiasmo la nuova presidenza di Angelo Maria Pezzullo, considerato una figura promettente per il futuro dell’epidemiologia della salute pubblica.

Un nuovo capitolo per la salute pubblica

Con questo cambio di leadership, l’EUPHA si prepara a un nuovo capitolo, rafforzando il suo impegno nella ricerca e nell’implementazione di strategie innovative per migliorare la salute pubblica a livello europeo. La comunità scientifica guarda con fiducia alla capacità di Angelo Maria Pezzullo di affrontare le sfide che attendono il settore, continuando a promuovere collaborazione e crescita.

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Salute

Muore a 29 anni dopo farmaci per mal di gola, ipotesi allergia

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Si indaga a Ferrara sulla morte di un ragazzo di 29 anni, Graziano Mega, originario di Lecce ma residente nella città emiliana da diversi anni. Il giovane è stato trovato cianotico nel letto di casa da un coinquilino e l’ipotesi – da verificare – è che possa aver avuto una reazione allergica dopo aver assunto dei comuni farmaci da banco contro mal di gola e sintomi influenzali. Lo riporta la Nuova Ferrara.

Secondo quanto ricostruito, mercoledì il 29enne non stava bene, aveva un forte mal di gola e qualche linea di febbre e si sarebbe così congedato dal coinquilino per mettersi a letto e riposare. Prima aveva comprato uno spray nasale e pasticche da banco per alleviare i sintomi influenzali e tra le ipotesi c’è che possa aver avuto una reazione di choc anafilattico a qualche principio a cui ignorava di essere allergico. L’allarme al 118 è scattato all’una di notte col coinquilino andato a vedere come stesse l’amico, ormai cianotico nel suo letto. Il personale sanitario lo ha trovato però già privo di vita. Sul posto sono arrivati anche i carabinieri e la salma del 29enne è stata trasferita all’istituto di medicina legale di Ferrara a disposizione dell’autorità giudiziaria. Verrà effettuata l’autopsia per chiarire le cause della morte.

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