In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, il Ministro della Giustizia Carlo Nordio ha risposto a una serie di critiche e questioni sollevate dall’Associazione Nazionale Magistrati (Anm). Dal presunto tentativo di assoggettare la magistratura alla politica, fino ai temi della separazione dei poteri e alle riforme in atto, il ministro ha tracciato una visione chiara e articolata sulle relazioni tra governo e giustizia.
Slogan o argomentazioni logiche?
L’Anm ha denunciato quelli che considera “attacchi mirati” per assoggettare i giudici alla politica. Nordio ha risposto con fermezza:
“Non capisco da dove traggano questa convinzione. Mi attendo argomentazioni logiche, non slogan folcloristici”.
Secondo il ministro, la separazione delle carriere, temuta da molti come primo passo verso un controllo politico dei magistrati, è una prassi consolidata nei Paesi democratici con sistemi accusatori, come Stati Uniti e Regno Unito:
“Inglesi e americani ci ridono dietro quando diciamo che è un attentato all’indipendenza del giudice”.
Il ruolo e la libertà dei magistrati
Nordio si è rifatto alle parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sui limiti del protagonismo dei magistrati:
“La partecipazione deve essere contenuta in quei limiti. Se un giudice definisce pericoloso il presidente del Consiglio, la credibilità sua, e di chi lo difende, cade a zero”.
Ribadendo il concetto di imparzialità, il ministro ha sottolineato che i magistrati sono liberi di esprimersi, ma devono rispettare i principi di neutralità che garantiscono la fiducia dei cittadini.
Riforme e garanzie giurisdizionali
Rispondendo alle preoccupazioni dell’Anm sull’aggravamento delle competenze delle Corti d’appello, Nordio ha chiarito:
“L’emendamento parlamentare prevede esattamente il contrario. Abbiamo tolto i reclami contro i provvedimenti delle sezioni specializzate. L’eventuale devoluzione delle convalide può essere una maggiore garanzia giurisdizionale”.
Il ministro ha inoltre escluso che il governo voglia attaccare i magistrati per motivi personali:
“Non esistono magistrati sgraditi, come spero non esistano, per i magistrati, politici sgraditi”.
La lotta alla mafia e alle violenze di piazza
Nordio ha replicato al magistrato Nicola Gratteri, che ha criticato le riforme giudiziarie come dannose per la lotta alla mafia:
“Gratteri è un grande magistrato. Ma la lotta alla mafia è importante, non tutto è mafia. Dobbiamo agire in una prospettiva più ampia e combattere le criminalità in tutte le loro manifestazioni”.
Sulla proposta di equiparare i reati informatici a quelli mafiosi, Nordio si è detto cauto:
“La mafia è troppo particolare per essere assimilata ad altre forme di criminalità. Se tutto diventa mafia, nulla è più mafia”.
Infine, il ministro ha posto l’accento sulla necessità di intervenire con rapidità contro le violenze di piazza:
“Il terrorismo può assumere volti nuovi, anche senza un’ideologia definita. Tutto il terrorismo nasce dalle violenze di piazza e dalla mancanza di una repressione immediata ed efficace”.
L’intervista di Carlo Nordio sottolinea la volontà del governo di mantenere un dialogo costruttivo con la magistratura, senza rinunciare a riforme che, secondo il ministro, possono migliorare l’efficienza e l’imparzialità del sistema giudiziario.